“Siamo proprio fuori binario. Non dobbiamo più nasconderci ed avere paura di affermare che il modello di sanità regionale, così come concepito, non funziona affatto! Mai come ora – infatti - mi sembra che le responsabilità siano pienamente individuabili nella volontà del Governo regionale di non volere rispettare gli accordi sanciti del dicembre del 2003. E’ la Regione Marche a non attuare il Piano Sanitario che, lo ricordo ormai da tempo, venne portato all’attenzione della Conferenza dei Sindaci per poi venire applicato, ormai a distanza di tre anni, solamente in minima parte! Non mi pare che la ASUR regionale abbia prodotto quello che in termini di efficienza ed efficacia possa essere considerato un miglioramento e pertanto bisogna prendere atto del suo totale fallimento”.

“L’ultima provocazione che proviene dal “Centro Studi Carducci” di Fermo mi lascia alquanto perplesso. Tra le tante considerazioni che vengono fatte quella della sostituzione delle figure inerenti la direzione generale e la direzione sanitaria presso l’Azienda U.S.L. n.11 di Fermo mi paiono francamente incomprensibili. Quelle due figure – infatti – non hanno alcuna potestà decisionale in ordine alle scelte che vengono imposte da Ancona. C’è la chiara volontà di non rispettare i patti sottoscritti e di non avere alcuna intenzione di procedere al potenziamento dell’ospedale di rete, quello di Fermo appunto, che continua ad operare con gravissime carenze di personale. Di quali strategie vogliamo parlare se il “Murri” attende da tempo la nomina di ben quattro primari?”.

“Spesso, per guardare con fiducia al futuro, bisogna prendere atto che le soluzioni possono essere cercate…nel passato. Ed allora – è la proposta che proviene dall’Unione Comuni Valdaso – che si torni senza indugi alle A.S.L. provinciali. Quel modello, pur con le sue difficoltà, aveva un pregio: quello di poter garantire un rapporto chiaro e quotidiano tra coloro che sono chiamati a svolgere le funzioni di governo locale, le Amministrazioni municipali, e i deputati all’erogazione di servizi di primaria importanza al territorio stesso quali sono, nel caso, quelli di natura medica e sanitaria”.

"Sono invece d’accordo con i responsabili del Centro Studi Carducci sul fatto che la sanità della nuova Provincia di Fermo debba essere ripensata…ma dalla base! Un dato su tutti: l’ASL del Fermano conta circa 160.000 residenti; per numero di abitanti è la seconda delle Marche ma forse sarebbe il caso di spostare l’attenzione altrove. La provincia di Ancona dispone di 7 ospedali di rete, compresa la direzione sanitaria e l’ospedale regionale di Torrette, quella di Macerata altrettanto. Fermo ne ha solamente uno, il Murri appunto, che non viene messo in condizione di fornire adeguare risposte ai cittadini”. Per non parlare – conclude Pieroni - dei plessi sanitari periferici. Nella valle dell’Aso, infatti, attendiamo ancora la residenza sanitaria assistita con 40 posti letto e la Po.T.E.S. a Petritoli. Qualcuno è in grado di dirmi che fine hanno fatto? Oppure dovremo attendere…i Re Magi?.

*presidente Unione Comuni Valdaso