Le mie dimissioni mai date fanno ancora parlare.
Esistono un comunicato stampa congiunto anche da me firmato ed una mia dichiarazione in consiglio comunale che sono dichiarazioni di intenti, ma non esistono nel modo più assoluto le mie dimissioni scritte, firmate e protocollate, così come ha fatto invece il collega Berdini.
Qualche altra persona da me non autorizzata lo ha fatto, apponendo un logo, una intestazione e protocollando quello che era in realtà un comunicato stampa congiunto; inoltre qualche altro, che pure aveva partecipato alla stesura del comunicato, stranamente, non lo ha riconosciuto come tale.

La verità vera è questa: è quella riconosciuta dalla magistratura ed è quella che ognuno di noi sa guardandosi allo specchio o guardando negli occhi i sangiorgesi.
C'è chi dice "no" sull'altare, dopo avere approntato una casa ed organizzato una cerimonia nuziale. Quindi io ben potevo liberamente tornare sui miei passi, non dare più le dimissioni prospettate, spinta dalle attestazioni positive dei cittadini.

Volevo che Margherita e Sindaco apertamente mi sfiduciassero; ma non hanno avuto il coraggio di farlo. La ricerca di reato non mi interessa, anche perché un indulto oggigiorno non si nega a nessuno !
Il responso della magistratura poteva essere un'occasione per fare bella figura da parte del "Signor" Sindaco, invece il nostro Primo Cittadino, come sempre, non c'è riuscito e si è perso nel chiacchiericcio. Per non farlo ulteriormente preoccupare riguardo alla mia posizione politica, dichiaro ancora una volta che sono e resterò donna di centro, libera e senza tessere di partito, perché sono del parere che una buona lista civica possa rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e possa fare veramente il bene della città.

Di conseguenza posso essere presente ovunque io venga invitata e posso permettermi di dialogare con tutti i partiti e le associazioni, in modo particolare con i Sangiorgesi per recepire le loro istanze e per rappresentarle.
Il nostro Sindaco si preoccupi invece del centrosinistra che ha massacrato, di una maggioranza comunale che in realtà non esiste più, di una giunta non rappresentativa della volontà popolare sangiorgese.

Eppure, malgrado tutto questo, egli resta sempre attaccato alla sua poltrona senza preoccuparsi della sua dignità personale, mentre Porto San Giorgio langue superata anche dalla vicina Lido di Fermo.