Appalto fatto per la terza corsia autostradale Rimini-Pedaso.
Pedaso | Primi cantieri da gennaio 2007. Il commento del presidente dellUnione Mauro Pieroni.
La decisione era stata presa formalmente qualche mese fa. L’ampliamento dell’autostrada A14 con una terza corsia da realizzare nel tratto Rimini-Pedaso, oggi, è cosa fatta. La società Autostrade per l’Italia ha infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un bando per l’aggiudicazione di questo supercantiere da 21 milioni di euro, circa 40 miliardi delle vecchie lire. Ed è andata dritta dritta verso l’obiettivo, a tal punto che quel bando di gara è scaduto il 20 dicembre 2006.
Entro questo termine i giochi sono stati fatti. Alle ore 14 in punto le offerte delle società interessate sono state inoltrate. Ora la società appaltante dovrà provvedere alla scelta più congrua e assegnare l’esecuzione di un intervento che in 242 giorni, secondo le indicazioni del capitolato, sarà portato a ultimazione. Troppo indaffarati, quindi, quelli di Autostrade per l’Italia per gradire l’invito loro rivolto formalmente all’inizio del mese di novembre, quando istituzioni locali e popolazioni si sono incontrati nella Sala Lussu di Marina di Altidona in un Consiglio aperto. Certo la discussione non ha languito per questo forfait, anche se una pronuncia ufficiale non è stata raggiunta, pensando ad un secondo matching analogamente aperto e prossimo venturo.
In cavalleria, però, si è dovuta far passare l’idea di far arrivare l’ampliamento autostradale sino a Porto Sant’Elpidio, posizione sostenuta anche dai comuni di Fermo e Porto San Giorgio, e aprire un confronto serrato sul progetto fino a Pedaso. Dopo il documento siglato con codice d’appalto n.0352, suona più che mai calzante l’interrogativo del presidente dell’Unione Pieroni: “Quali vantaggi avremo dal passaggio della terza corsia? Ce ne saranno per il nostro territorio, oppure i disegni che si vogliono far passare sopra le nostre teste prevedono impatto ambientale per noi e infrastrutture per altre aree picene? Questo è il punto fondamentale, sul quale c’è una solida coesione tra i sindaci dell’Unione, che sono stati capaci di superare alcune divergenze iniziali per privilegiare gli aspetti di generale precauzione e beneficio. Un anno fa trovava credito l’ipotesi della terza corsia autostradale sino a Civitanova. Una presa di posizione che mirava a prendere tempo in vista di soluzioni specifiche sulla rete stradale della nuova provincia di Fermo.
Quello che più ci importa ora è sapere cosa succederà una volta che il cantiere sarà stato realizzato sino a Pedaso. Se l’intenzione è quella di proseguire sino a Giulianova, seguendo la direttrice di Cupramarittima e Grottammare, non solleveremo grandi difficoltà. Ma se la società Autostrade ha propositi di spostamento verso l’interno della terza corsia, incontrerà un’opposizione molto dura. Chiunque conosca l’estensione della vallata si renderà conto del danno enorme che verrebbe arrecato a molte cittadine e a tante aree agricole. Non possiamo certamente permettere uno sfregio di questo tipo, proprio ora che è in atto un intenso lavoro per il marchio di qualità delle produzioni locali e, soprattutto, dopo il riconoscimento della certificazione ISO14001 per i livelli ottenuti sulla gestione ambientale. Nessuna Unione nelle Marche ha avuto questo riconoscimento”.
Entro questo termine i giochi sono stati fatti. Alle ore 14 in punto le offerte delle società interessate sono state inoltrate. Ora la società appaltante dovrà provvedere alla scelta più congrua e assegnare l’esecuzione di un intervento che in 242 giorni, secondo le indicazioni del capitolato, sarà portato a ultimazione. Troppo indaffarati, quindi, quelli di Autostrade per l’Italia per gradire l’invito loro rivolto formalmente all’inizio del mese di novembre, quando istituzioni locali e popolazioni si sono incontrati nella Sala Lussu di Marina di Altidona in un Consiglio aperto. Certo la discussione non ha languito per questo forfait, anche se una pronuncia ufficiale non è stata raggiunta, pensando ad un secondo matching analogamente aperto e prossimo venturo.
In cavalleria, però, si è dovuta far passare l’idea di far arrivare l’ampliamento autostradale sino a Porto Sant’Elpidio, posizione sostenuta anche dai comuni di Fermo e Porto San Giorgio, e aprire un confronto serrato sul progetto fino a Pedaso. Dopo il documento siglato con codice d’appalto n.0352, suona più che mai calzante l’interrogativo del presidente dell’Unione Pieroni: “Quali vantaggi avremo dal passaggio della terza corsia? Ce ne saranno per il nostro territorio, oppure i disegni che si vogliono far passare sopra le nostre teste prevedono impatto ambientale per noi e infrastrutture per altre aree picene? Questo è il punto fondamentale, sul quale c’è una solida coesione tra i sindaci dell’Unione, che sono stati capaci di superare alcune divergenze iniziali per privilegiare gli aspetti di generale precauzione e beneficio. Un anno fa trovava credito l’ipotesi della terza corsia autostradale sino a Civitanova. Una presa di posizione che mirava a prendere tempo in vista di soluzioni specifiche sulla rete stradale della nuova provincia di Fermo.
Quello che più ci importa ora è sapere cosa succederà una volta che il cantiere sarà stato realizzato sino a Pedaso. Se l’intenzione è quella di proseguire sino a Giulianova, seguendo la direttrice di Cupramarittima e Grottammare, non solleveremo grandi difficoltà. Ma se la società Autostrade ha propositi di spostamento verso l’interno della terza corsia, incontrerà un’opposizione molto dura. Chiunque conosca l’estensione della vallata si renderà conto del danno enorme che verrebbe arrecato a molte cittadine e a tante aree agricole. Non possiamo certamente permettere uno sfregio di questo tipo, proprio ora che è in atto un intenso lavoro per il marchio di qualità delle produzioni locali e, soprattutto, dopo il riconoscimento della certificazione ISO14001 per i livelli ottenuti sulla gestione ambientale. Nessuna Unione nelle Marche ha avuto questo riconoscimento”.
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29/12/2006
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