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Noi della periferia, figli di un Dio minore

San Benedetto del Tronto | La denuncia dei residenti Via A.Gabrielli si accoda alla recente protesta esternata nell’Aula Consiliare dagli abitanti il quartiere Marina di Sotto.

di Carmine Rozzi


“Noi della periferia siamo delusi ed amareggiati da questo comportamento. Stanchi di essere trattati come cittadini di serie B. Ne va della nostra dignità di contribuenti”. Denunciano in coro gli abitanti di Via Antonio Gabrielli come Adriana Ciabò con domicilio al numero civico 12, Palmina Amarena al 26, Rossella e Mary Gabrielli al 12, Giuliana Maurizi al 3, Emidio Silvestri al 12, Gabriella Gardenzi al 10, Nino Pierantozzi e Anna Pignotti al 40. “A questo punto, se solo avessimo saputo che sarebbe potuto andare a finire così, avremmo preferito una detrazione della Bucalossi con parte degli oneri a nostro carico” Affermano Armando Gasperi e Giovanni Gabrielli.

La denuncia dei residenti Via A.Gabrielli si accoda alla recente protesta esternata nell’Aula Consiliare dagli abitanti il quartiere Marina di Sotto a dimostrazione che alcuni cittadini non sembrano voler aspettare le risposte promesse nel recente giro di consultazione portato a termine dall’Amministrazione nel progetto di “Bilancio Partecipato”. Periferia discriminata, figlia di un Dio minore. Questa è la sensazione avvertita dalla stragrande maggioranza degli abitanti che risiedono nelle circa 18 abitazioni di Via Atonio Gabrielli.

Motivo: lavori eseguiti a braccio, costruzioni ai limiti della norma, estetica insoddisfacente e promesse mantenute a metà. Il costo complessivo stimato per difetto di una riqualificazione per due terzi ancora sulla carta si aggirava intorno alle 40 mila euro. Parte del progetto fu dato in appalto alla ditta “Fontemartora” S.n.c che portò a termine i lavori per un importo di circa 9.800 euro terminati nel 2005. Nella prima settimana di giugno di quest’anno i signori Gabrielli e Gasperi si recano dall’Assessore ai LL.PP Giancarlo Vesperini, fresco di nomina, per illustrargli il prospetto in itere non ancora completato.

Lo stesso Vesperini promette di vagliare attentamente la richiesta. Poi, per scrupolo di coscienza, nel mese di luglio, i due rappresentanti della via si recano dallo stesso Sindaco Giovanni Gaspari che si impegna solennemente di portare a termine i lavori. La stessa cosa fa il Vice Sindaco Antimo Di Francesco. Ai primi di settembre arrivano alcuni operai del Comune ed iniziano lo sterramento del marciapiede previsto nella figurazione iniziale. Ma delle mattonelle che secondo il disegno originale devono ricoprire il tratto pedonale neanche l’ombra mentre per i primi dieci metri di palizzata prevista,direzione est, si utilizza una vecchia, goffa ed ingombrante ringhiera in ferro rattoppata alla meno peggio rimossa dalla SS.16 in zona Marina di Sotto.

A completamento della balaustra di protezione da direzione ovest s'impianta una palizzata con tanto di rete in stile “pollaio”. L’andamento dei lavori non convince da subito Gabrielli e Gasperi che il 25 ed il 28 settembre si recano da Gaspari per chiedere delucidazioni in merito. Per tutta risposta, secondo i due, il Primo Cittadino quasi urla loro in faccia che la copertura in mattonelle del marciapiede se la possono scordare mentre per la palizzata hanno una sola scelta : o così com’è o niente del tutto.

Credendo che quest’improvviso ridimensionamento sia dovuto ad esigenze di bilancio i due cittadini fanno sapere che sono disposti ad aspettare anche un paio di anni fino a che si trovino i mezzi finanziari necessari per portare a termine il progetto iniziale completandolo in modo omogeneo al posto dei paventati “rattoppi”. Il capo della Giunta sembra acconsentire promettendo di togliere le due palizzate mentre resta irremovibile sulla copertura del marciapiede. Poi ad inizio settimana tutto ricomincia come prima.

03/12/2006





        
  



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