“La provincia,con il suo ruolo di cerniera tra i comuni e la regione in quanto portatrice d’interessi diffusi di area vasta,così come sancisce il D.Lgs. 267/2000 (testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali),è oggi un’autentica protagonista nel panorama istituzionale dell’Italia e,se opera con razionalità,può essere un ente con prospettive formidabili”. E’ quanto ha sostenuto il dott.Antonio Pettinari, segretario regionale dell’Udc,intervenendo con un’interessante relazione al terzo meeting socio-politico del corso di formazione,organizzato a Fermo dall’UDC del capoluogo.

Introdotto dal segretario politico Andrea Recchioni, Pettinari ha illustrato infatti in maniera articolata “La Provincia, motore dello sviluppo locale”. Chiarito che la pietra miliare della nuova provincia è stata la Legge 142/1990,che ha rappresentato il passaggio da un ente che s’interessava di poche cose ad un ente intermedio con molteplici e nuovi compiti,peraltro con autonomia statutaria e regolamentare, Pettinari ha evidenziato che “le amministrazioni provinciali devono rappresentare un volano di sviluppo,non certo un ostacolo per i cittadini e gli enti locali,come a volte si ha modo di constatare per alcune di esse”.

Dopo aver sintetizzato il lavoro svolto nell’ambito della provincia,in qualità di consigliere provinciale dal 1995, Pettinari ha parlato di alcuni nodi problematici,quali la sovrapposizione di ruoli con l’ente regione, la necessità di completare il decentramento e l’urgenza di eliminare gli enti inutili.”Nel quadro di un’ormai irrinunciabile delegislificazione, è infine essenziale -ha concluso- riallineare, per motivi di funzionalità, tutti i consigli comunali,provinciali e regionali”. Al dibattito sono intervenuti tra gli altri il presidente del Consiglio Comunale, Nello Raccichini, e il responsabile del movimento giovanile,Fabio Scatasta.