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I dati - Le Marche al convegno annuale dei Csv a Roma

| ANCONA - Sono 77 i Centri di Servizio per il Volontariato (Csv) con oltre 400 punti diffusi su tutte le province italiane, tranne Bolzano.

Una rete di oltre 8.600 associazioni che coinvolge piu' di 700 lavoratori e che ha effettuato oltre 170 mila prestazioni a favore di 70 mila utenti impegnando quasi il 95% delle risorse assegnate dalle Fondazioni di origine bancaria. Questo, in sintesi, il quadro che i Csv hanno tracciato nel loro 'Report 2005' presentato nel corso di un convegno a Roma.

La legge 266/91, legge quadro sul volontariato, la prima di una serie di leggi che raccoglievano le esperienze innovative della società civile, sancì la nascita dei Centri di Servizio per il Volontariato, gestiti dalle associazioni e finanziati con un fondo speciale da parte delle Fondazioni di origine bancaria. Un sistema che fin dal suo inizio ha avuto notevoli difficoltà a realizzarsi, ma che dal 1997 ha incominciato a sperimentarsi in alcune Regioni, giungendo a completare il suo sviluppo solo nel 2005 con l’attivazione dei CSV in tutto il territorio nazionale.

Oggi, questa realtà vanta 77 Centri di Servizio per il Volontariato, con oltre 400 punti diffusi su tutte le province italiane tranne Bolzano, uno ogni 100 organizzazioni di volontariato e ogni 150.000 abitanti. Una rete partecipata con 8.600 associazioni socie di cui una buona parte è costituita da reti.

Un mondo nel quale i rappresentanti delle associazioni impegnano il proprio tempo come presidenti e consiglieri per un totale di 42.000 ore annue a cui si aggiunge l’attività di 700 lavoratori a tempo pieno.
174.000 le prestazioni effettuate a favore di oltre 70.000 utenti e l’impiego di quasi il 95% delle risorse assegnate dal fondo speciale per il Volontariato da parte delle Fondazioni di origine bancaria, nel corso del 2005.
Alcuni dati relativi all’impiego delle risorse economiche a favore del volontariato: 7.078.400,23 euro a favore delle attività di promozione, 6.475.557,36 euro per consulenza, assistenza e servizi logistici, 6.874.004,74 euro per la formazione, 5.396.628,93 destinati alla produzione di documentazione e alle attività di informazione/comunicazione oltre a 15.342.281,66 euro utilizzati per il sostegno alla progettazione sociale.

Questi sono alcuni dei dati che sono stati resi pubblici, sabato 13 gennaio a Roma nell’ambito del convegno di presentazione del Report 2005, elaborato da CSV.net – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.

Al convegno hanno partecipato tra gli altri Emmanuele Pavolini, Università degli Studi di Macerata, Sociologia dell’Organizzazione, che ha anche curato il “Report 2005” e ne ha presentato i dati. Mentre per la relazione sulle prospettive di sviluppo è intervenuto Ugo Ascoli, Università di Ancona, Sociologia Economica. Presente anche il Ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, Mimmo Lucà, Presidente della XII Commissione affari Sociali della Camera dei Deputati, Nereo Zamaro dell’Istat, Carlo Borzaga dell’ISSAN, Vilma Mazzocco del Forum del Terzo Settore e molti esponenti del mondo del Volontariato e del Terzo Settore.

15/01/2007





        
  



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