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Gaspari ed il fattore "P"

San Benedetto del Tronto | La promessa del Sindaco ribadita al fattore “P” è quella di liquidare il project-financing da realizzarsi in zona periferica una volta per tutte.

di Carmine Rozzi

“Sembra che stiamo sulla buona strada, l’altro giorno il Sindaco mi ha confermato che, alla fine, non se ne farà nulla” confida con l’aria di chi sa il fatto suo il fattore “ P “. E se lo dice lui ci si può credere. La promessa del Sindaco ribadita al fattore “P” è quella di liquidare il project-financing da realizzarsi in zona periferica una volta per tutte. Ma che strana storia questo project. La sistemazione della discarica in cambio della la possibilità di fare una centrale di riscaldamento parte a bio-gas (dei rifiuti) e parte (anche se dicono minima) a metano.

Siamo in piena amministrazione di centrodestra. Viene creata apposta una società, la PicenAmbiente Energia. Viene redatto un progetto presentato in pompa magna alla stampa. Tutto Viale De Gasperi verrà riscaldato con energia pulita. Circa diecimila famiglie potranno risparmiare sui costi di riscaldamento. Senza contare la diminuzione di polveri sottili dovute agli scarichi della caldaie. Verrà scaldato l’ospedale (anche se un suo impianto di cogenerazione già ce l’ha). Verrà servito caldo pulito a cinque scuole, il comune e forse anche il tribunale.

Tutti entusiasti, tutti d’accordo. Anche la stessa sinistra che in quel momento sta all’opposizione deve riconoscere che c’è qualcosa di buono. D’altronde la ricerca di energia alternativa non è forse una delle loro convinzioni in materia di ambiente e risparmio energetico? Ma ecco che entra in gioco il fattore “P”. Quest’ultimo, rappresentante eletto di un intero quartiere, oltre che da sempre in quota Ds, proprio non ci sta a questa ipotesi e inizia la sua guerra santa contro questa “apocalypto”. Il quartiere lo segue compatto.

Ma come ? Voi venite in casa nostra a installarci una caldaia per scaldarvi e a noi non ci regalate neanche un termosifone? Voi ci costringete a sopportare l’afflusso giornaliero di un sacco di camion che trasporteranno liquami ed altro per far funzionare la centrale ed a noi ci costringete ad usare il gas metano? La guerra è serrata. Siamo in campagna elettorale e i Ds lo appoggiano con entusiasmo, cavalcando la tigre della protesta, anche perché nel frattempo il nostro fattore “P” si è candidato nella lista dei Democratici di Sinistra. Vince Gaspari, e alla grande. Ma anche il nostro fattore “P” non è da meno riuscendo a raccogliere tra gli abitanti del quartiere per il quale si è strenuamente battuto almeno trecento voti che sono una ragguardevole somma.

Tanto da spedirlo dritto dritto tra gli scranni del Consiglio Comunale. E siccome delle due l’una deve dire addio (pena incompatibilità) all’altra carica di carattere popolare. Dopo il periodo di assestamento la giunta Gaspari inizia a guardarsi intorno per vedere cosa cè da fare e …toh ! Questa se l’erano quasi dimenticata! Una soluzione già bella e pronta per sistemare una volta per tutte (a costo zero) quella discarica che, solo a mantenerla in stato comatoso, sta costando al Comune (e quindi alla cittadinanza) la bellezza di 180 mila euro annui. Con la prospettiva di riscaldare almeno diecimila famiglie con energie pulita e a basso costo.

E le proteste in campagna elettorale? Beh, si sa, la politica è l’arte del divenire eppoi…si ha un principio finchè non ne sbuca fuori uno nuovo che lo rimpiazzi. Così, su due piedi, quel project-financing è buono, si può fare. Sembra che tutto stia andando al suo posto. Persino il presidente di PicenAmbiente Energia (in quota FI ed in odore di Martinelli) si dimette di sua spontanea volontà! Ma quanti piccioni si può prendere con questa fava?! Primo, si sistema la discarica. Secondo, si produce energia pulita. Terzo, si può ricompensare un partito “compagno” che non ce l’ha fatta nominando un suo esponente a presidente della società realizzatrice.

Tutto a posto ? Eh no! Il fattore “P”, rimasto fino a quel momento in cima alla collina ad osservare questi segnali di fumo, chiama la cavalleria dei suoi elettori e scende al galoppo lancia in resta. Quel project-financing non s’ha da fare! Riunioni tumultuose del comitato, cartelli di proteste, invettive contro sindaco, giunta, consiglieri e chi ne ha più ne metta. Non bastasse il fattore “P” ci si mette anche il Vice Sindaco a dargli man forte. Il sindaco ha un bel daffare a cercare di schivare con mosse da torero consumato gli attacchi infuriati ma questi continuano ad arrivare da tutte le parti.

Il fattore “P” tramite il suo successore alla presidenza del quartiere ha scatenato una vera e propria sommossa popolare. E non potrebbe fare altrimenti. Ci ha preso trecento voti in quell’arena. Il Vice Sindaco ci è andato di persona ad una di queste riunioni e non può mettersi contro una piazza intera. I soci della PicenAmbiente Energia minacciano azioni di risarcimento se la cosa non va in porto. E come se ciò non bastasse  il neo presidente della P.A. Energia  telefona di tanto in tanto al Primo Cittadino ricordandogli che non intende fare la fine del prestanome.

Stanco di questa situazione paradossale, sfinito dal lavorio ai fianchi del fattore “P” (da far impallidire persino l’occhialuto consigliere di opposizione) il Sindaco sembra aver gettato la spugna. Il project-financing in quel quartiere non si farà. Si cercherà di cambiarne lo statuto per farlo altrove. Si potrà fare? E’ tutto da vedere. Il fattore “P” alla fine sembra aver ottenuto quello che voleva restando coerente con la posizione presa al tempo della campagna politica e per garantirsi una seconda legislatura. A costo di mettersi contro il suo partito e la sua stessa coalizione.

Però….però…I grandi partiti hanno la memoria lunga e uno “sgarro” politico te lo fanno pagare anche dopo dieci anni! E nel frattempo? Semplice. Per un apparato che “viene dal freddo” la soluzione non può essere che una sola. Congelamento! Al massimo, tanto per far vedere, il nostro fattore “P” può ritrovarsi a fare da uccellino sgombra- residui in bocca alle fauci potenti di un assessore che da un momento all’altro potrebbe, per sbaglio o per ordini impartiti, serrare inaspettatamente le mascelle.

15/01/2007





        
  



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