Incontro del 18 dicembre 2006 nella sala ANPI
Ascoli Piceno | Il verbale completo.
Lucilla Niccolini, Ancona: introduce sulle ragioni dell’incontro, finalizzato a dare seguito ai contenuti del documento ”Proposte per il partito democratico” e all’Assemblea regionale svoltasi ad Ancona il 19 novembre u.s..che, a oggi, ha avuto 190 adesioni.
In rapporto all’ Assemblea regionale, insieme al risultato, indubbiamente positivo, riferisce anche delle lamentele circa l’eccessiva presenza di rappresentanti politici e sollecita eventuali ulteriori riflessioni sull’argomento. Comunica che, per proseguire nel lavoro avviato, è ormai necessario giungere alla costituzione di una Associazione, dotata di un proprio Statuto, anche al fine di alleggerire i costi relativi alle iniziative da svolgere. Inoltre suggerisce di creare, per Proposte per il partito democratico, una comunità on line, con cui raggiungere più gente possibile e allargare gli spazi di confronto e discussione.
Interventi:
Antonio Attorre, San Benedetto: Troppi politici? Senza, non si va lontano. Ma non devono interferire nell’organizzazione. Riepiloga quindi le attività che altre associazioni analoghe hanno avviato.
Mara Baldelli, Chiaravalle: Bisogna mettersi d’accordo sugli obiettivi: sollecitare i politici? Fare uscire alla scoperto le persone? L’Associazione non deve avere solo carattere culturale. Bisogna dare impulso sia ai partiti, che a quelli che non vi si ritrovano.
Tamara Ferretti, Ancona chiarisce che l’intento è di contribuire alla costruzione di un soggetto riformista unitario, con la partecipazione di tutti coloro che considerano non più rinviabile tale necessità: persone, gruppi, associazioni, sindacati e partiti. In questa prima fase, ribadendo la scelta compiuta con la presentazione del documento Proposte per il partito democratico, si tratterà di formalizzare la costituzione di una sede di confronto e di coordinamento regionale, da raccordare con le realtà locali in essere o in costruzione.
Marcello Pesaresi, Ancona: Obiettivo? Costruire il PD, in cui tutti i vecchi partiti abbiano pari dignità. Organizzazione e problemi economici sono importanti ma non prioritari. Quel che importa sono i contenuti e i programmi. Il gruppo del documento Proposte dovrebbe organizzare incontri attorno ai tempi di maggior rilievo, per svolgere una funzione trainante, dare una mano ai partiti.
Vittorio Volpi, Ancona: Cosa ci fa stare insieme? Nessuno di noi è contro i partiti: senza Margherita e Ds non ci sarà Pd. Però noi, che aderiamo a queste Proposte, non siamo iscritti e non siamo soddisfatti della democrazia interna di questi partiti. Alla somma dei due partiti dobbiamo aggiungere un valore se diventiamo comunità politica che non può proseguire sulle negazioni. Affermazioni, allora, ma quali? Vogliamo un Pd di massa e riformista. Proposte? Riunioni nei quartieri? Propaganda porta a porta? Circoli tematici? Li chiamerei sezioni. Le sezioni attuali non funzionano più.
Gianfranco Leonelli, Ancona: Vogliamo semplificare il quadro nazionale: non serve un altro partito; le forze riformiste dei partiti vengano fuori a svegliare chi ha voglia di fare ma non ne ha il coraggio. In Italia la società civile è impalpabile, non riesce a rappresentare se stessa. E’ sui contenuti che bisogna lavorare: basterebbe un po’ di coerenza. Perché tutti noi ci potremmo riconoscere in essi. Siamo concreti, senza parzialità o razzismi. Creiamo dei gruppi consiliari del Pd negli enti locali. Organizziamo riunioni congiunte su iniziative comuni, incontri tematici.
Alfredo Bibi Frittelli, Ancona: Credevo che fossimo una spina nel fianco dei partiti tradizionali, un pungolo per concretizzare la nascita del PD. Ma non dobbiamo essere noi a creare un altro partito. Così non si fa l’interesse della nazione.
Carlo Rossi, Ancona: Non vogliamo creare un nuovo “movimento”. Per sollecitare un nuovo processo è necessaria una chiarezza di fondo. Che cosa possiamo fare? Certo, per allargare la base del consenso,servono indirizzi chiari per guardare avanti verso riforme su cui finiremo per confrontarci. C’è come un’ansia partecipativa. Dunque rivisitiamo i problemi. Mantenere questo carattere di confronto per sollecitare la formazione di aggregazioni sul territorio. Incanalare lo spontaneismo, sollecitando concretezza delle riforme. E per la città di Ancona proporre iniziative, già da gennaio. Bisogna sollecitare un meccanismo sociale di incontri. Se riusciamo a coordinare la partecipazione, questo sì che sarà vincente. Non dobbiamo fare associazionismo che assomiglia a qualcosa che c’è già: bisogna, da una parte stimolare i partiti, dall’altra allargare la base di consenso sulle nostre iniziative e sull’idea del Pd. I due processi sono la stessa cosa. Proposte? Facciamo il punto sulla costituente del Pd, creiamo un’accelerazione, siamo complementari ai partiti.
Moreno Micucci, Ancona: Una brevissima storia: fino all’incontro in Fiera del 19 novembre, nessuna sortita nelle Marche. E i partiti sempre chiusi su se stessi. Accampando scuse per non arrivare all’obiettivo che ci chiede la gente, fondere, senza contrapporre, cattolici e laici riformisti.
Marcello Croci, Ancona: Oggi qui con noi ci sono pochi politici. Il processo va fatto con la politica, non contro i politici, se no si va verso il qualunquismo. Senza politici non si va da nessuna parte. I due massimi partiti che hanno cominciato il percorso oggi lo vogliono ancora fare. Noi dobbiamo puntare di meno sugli intellettuali e fare più pressione per dare visibilità al nostro dibattito e per accelerare i tempi. Due anni? Un’eternità che serve solo a chi rema contro. Dobbiamo lavorare più sulla richiesta di costruzione di un nuovo soggetto politico che sui contenuti, che ci sono già. Coinvolgiamo invece i politici, evidenziamo le ragioni per cui si deve fare il Pd. Basta vedere i risultati elettorali:nei sistemi a coalizione ci vuole un partito che abbia la maggioranza .
Antonio Attorre, San Benedetto: Il Pd è una necessità, non se ne può più fare a meno. Da noi, alla proposta nazionale di costituzione dei gruppi unitari, Ds e Dl locali non hanno neanche risposto. I partiti da soli non si autoriformano. Rompiamo il recinto.
Andrea Gioacchini, Ancona: Questa è un’idea che ha più di 15 anni. Non continuiamo ad aspettare qualcosa che cada dall’alto. Confluenza necessaria in atto da molti anni da incoraggiare senza creare disgregazioni. Ma che partito? La questione è sempre latente Tutti devono sentirsi a casa propria. E’ un po’ la colpa di tutti se non c’è stato ricambio nella classe politica come in altri paesi europei. E’ naturale una confluenza di interessi nei partiti grandi. Organizzarsi? Importante fare proselitismo, coinvolgere persone e politici.
Mirco Piersanti, Ancona: Il nostro scopo? Far capire ai partiti che siamo stanchi di essere presi in giro. Perché in Consiglio regionale non c’è un Gruppo Ulivo? Bisogna far capire che siamo tanti.
Tamara Ferretti,: Utile richiamare come ci siamo incontrati. Questa iniziativa ha preso corpo da un gruppo di donne – “ Scegli Prodi con noi” - che lo scorso anno, si sono autorganizzate a sostegno di Prodi nelle primarie e successivamente in campagna elettorale, promuovendo, in Ancona, alcuni incontri ben riusciti. E’ stato a seguito di ciò,delle sollecitazioni a non disperdere, e anzi ad ampliare alle altre realtà della Regione, gli spazi di confronto aperti, che è scaturita la proposta di proseguire nelle iniziative avviate, sostenendo esplicitamente la nascita del Partito Democratico. Consideriamo la rappresentazione unitaria delle culture riformiste della tradizione politica del Paese, questione cardine dell’evoluzione democratica della sua stessa vita politica e civile.
In rapporto all’ Assemblea regionale, insieme al risultato, indubbiamente positivo, riferisce anche delle lamentele circa l’eccessiva presenza di rappresentanti politici e sollecita eventuali ulteriori riflessioni sull’argomento. Comunica che, per proseguire nel lavoro avviato, è ormai necessario giungere alla costituzione di una Associazione, dotata di un proprio Statuto, anche al fine di alleggerire i costi relativi alle iniziative da svolgere. Inoltre suggerisce di creare, per Proposte per il partito democratico, una comunità on line, con cui raggiungere più gente possibile e allargare gli spazi di confronto e discussione.
Interventi:
Antonio Attorre, San Benedetto: Troppi politici? Senza, non si va lontano. Ma non devono interferire nell’organizzazione. Riepiloga quindi le attività che altre associazioni analoghe hanno avviato.
Mara Baldelli, Chiaravalle: Bisogna mettersi d’accordo sugli obiettivi: sollecitare i politici? Fare uscire alla scoperto le persone? L’Associazione non deve avere solo carattere culturale. Bisogna dare impulso sia ai partiti, che a quelli che non vi si ritrovano.
Tamara Ferretti, Ancona chiarisce che l’intento è di contribuire alla costruzione di un soggetto riformista unitario, con la partecipazione di tutti coloro che considerano non più rinviabile tale necessità: persone, gruppi, associazioni, sindacati e partiti. In questa prima fase, ribadendo la scelta compiuta con la presentazione del documento Proposte per il partito democratico, si tratterà di formalizzare la costituzione di una sede di confronto e di coordinamento regionale, da raccordare con le realtà locali in essere o in costruzione.
Marcello Pesaresi, Ancona: Obiettivo? Costruire il PD, in cui tutti i vecchi partiti abbiano pari dignità. Organizzazione e problemi economici sono importanti ma non prioritari. Quel che importa sono i contenuti e i programmi. Il gruppo del documento Proposte dovrebbe organizzare incontri attorno ai tempi di maggior rilievo, per svolgere una funzione trainante, dare una mano ai partiti.
Vittorio Volpi, Ancona: Cosa ci fa stare insieme? Nessuno di noi è contro i partiti: senza Margherita e Ds non ci sarà Pd. Però noi, che aderiamo a queste Proposte, non siamo iscritti e non siamo soddisfatti della democrazia interna di questi partiti. Alla somma dei due partiti dobbiamo aggiungere un valore se diventiamo comunità politica che non può proseguire sulle negazioni. Affermazioni, allora, ma quali? Vogliamo un Pd di massa e riformista. Proposte? Riunioni nei quartieri? Propaganda porta a porta? Circoli tematici? Li chiamerei sezioni. Le sezioni attuali non funzionano più.
Gianfranco Leonelli, Ancona: Vogliamo semplificare il quadro nazionale: non serve un altro partito; le forze riformiste dei partiti vengano fuori a svegliare chi ha voglia di fare ma non ne ha il coraggio. In Italia la società civile è impalpabile, non riesce a rappresentare se stessa. E’ sui contenuti che bisogna lavorare: basterebbe un po’ di coerenza. Perché tutti noi ci potremmo riconoscere in essi. Siamo concreti, senza parzialità o razzismi. Creiamo dei gruppi consiliari del Pd negli enti locali. Organizziamo riunioni congiunte su iniziative comuni, incontri tematici.
Alfredo Bibi Frittelli, Ancona: Credevo che fossimo una spina nel fianco dei partiti tradizionali, un pungolo per concretizzare la nascita del PD. Ma non dobbiamo essere noi a creare un altro partito. Così non si fa l’interesse della nazione.
Carlo Rossi, Ancona: Non vogliamo creare un nuovo “movimento”. Per sollecitare un nuovo processo è necessaria una chiarezza di fondo. Che cosa possiamo fare? Certo, per allargare la base del consenso,servono indirizzi chiari per guardare avanti verso riforme su cui finiremo per confrontarci. C’è come un’ansia partecipativa. Dunque rivisitiamo i problemi. Mantenere questo carattere di confronto per sollecitare la formazione di aggregazioni sul territorio. Incanalare lo spontaneismo, sollecitando concretezza delle riforme. E per la città di Ancona proporre iniziative, già da gennaio. Bisogna sollecitare un meccanismo sociale di incontri. Se riusciamo a coordinare la partecipazione, questo sì che sarà vincente. Non dobbiamo fare associazionismo che assomiglia a qualcosa che c’è già: bisogna, da una parte stimolare i partiti, dall’altra allargare la base di consenso sulle nostre iniziative e sull’idea del Pd. I due processi sono la stessa cosa. Proposte? Facciamo il punto sulla costituente del Pd, creiamo un’accelerazione, siamo complementari ai partiti.
Moreno Micucci, Ancona: Una brevissima storia: fino all’incontro in Fiera del 19 novembre, nessuna sortita nelle Marche. E i partiti sempre chiusi su se stessi. Accampando scuse per non arrivare all’obiettivo che ci chiede la gente, fondere, senza contrapporre, cattolici e laici riformisti.
Marcello Croci, Ancona: Oggi qui con noi ci sono pochi politici. Il processo va fatto con la politica, non contro i politici, se no si va verso il qualunquismo. Senza politici non si va da nessuna parte. I due massimi partiti che hanno cominciato il percorso oggi lo vogliono ancora fare. Noi dobbiamo puntare di meno sugli intellettuali e fare più pressione per dare visibilità al nostro dibattito e per accelerare i tempi. Due anni? Un’eternità che serve solo a chi rema contro. Dobbiamo lavorare più sulla richiesta di costruzione di un nuovo soggetto politico che sui contenuti, che ci sono già. Coinvolgiamo invece i politici, evidenziamo le ragioni per cui si deve fare il Pd. Basta vedere i risultati elettorali:nei sistemi a coalizione ci vuole un partito che abbia la maggioranza .
Antonio Attorre, San Benedetto: Il Pd è una necessità, non se ne può più fare a meno. Da noi, alla proposta nazionale di costituzione dei gruppi unitari, Ds e Dl locali non hanno neanche risposto. I partiti da soli non si autoriformano. Rompiamo il recinto.
Andrea Gioacchini, Ancona: Questa è un’idea che ha più di 15 anni. Non continuiamo ad aspettare qualcosa che cada dall’alto. Confluenza necessaria in atto da molti anni da incoraggiare senza creare disgregazioni. Ma che partito? La questione è sempre latente Tutti devono sentirsi a casa propria. E’ un po’ la colpa di tutti se non c’è stato ricambio nella classe politica come in altri paesi europei. E’ naturale una confluenza di interessi nei partiti grandi. Organizzarsi? Importante fare proselitismo, coinvolgere persone e politici.
Mirco Piersanti, Ancona: Il nostro scopo? Far capire ai partiti che siamo stanchi di essere presi in giro. Perché in Consiglio regionale non c’è un Gruppo Ulivo? Bisogna far capire che siamo tanti.
Tamara Ferretti,: Utile richiamare come ci siamo incontrati. Questa iniziativa ha preso corpo da un gruppo di donne – “ Scegli Prodi con noi” - che lo scorso anno, si sono autorganizzate a sostegno di Prodi nelle primarie e successivamente in campagna elettorale, promuovendo, in Ancona, alcuni incontri ben riusciti. E’ stato a seguito di ciò,delle sollecitazioni a non disperdere, e anzi ad ampliare alle altre realtà della Regione, gli spazi di confronto aperti, che è scaturita la proposta di proseguire nelle iniziative avviate, sostenendo esplicitamente la nascita del Partito Democratico. Consideriamo la rappresentazione unitaria delle culture riformiste della tradizione politica del Paese, questione cardine dell’evoluzione democratica della sua stessa vita politica e civile.
|
19/01/2007
Altri articoli di...
Politica
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
22/10/2022
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
21/10/2022
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
19/10/2022
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
13/10/2022
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)
Ascoli Piceno
16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
26/10/2022
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
ilq
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

David Krakauer
"The Big Picture"
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?
Kevin Gjergji