Si è svolta questa mattina con la partecipazione di un folto gruppo di studenti delle scuole medie cittadine la commemorazione del 10 febbraio “Giorno del ricordo”, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano con la legge n. 92 del 2004.

Alla cerimonia, nella sala consiliare del Comune, erano pure presenti autorità civili e militari, rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma, consiglieri comunali. Sui banchi della giunta, accanto al sindaco Gaspari, il relatore della mattinata, prof. Paolo Giovannini, docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino, tre ragazzi della IIIª B alla scuola Manzoni, che sono intervenuti sull’argomento dopo l’introduzione del sindaco, il consigliere regionale Vittorio Santori e l’assessore provinciale allo Sport Nino Capriotti. Tra il pubblico anche l’ex deputato Giuliano Silvestri.

Il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca ha inviato un telegramma in cui esprime «apprezzamento per un’iniziativa che mantiene viva la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa e martoriata vicenda storica delle terre del confine orientale».

Seguita attentamente la relazione del prof. Giovannini, che ha ripercorso la storia dei territori al confine tra Italia e Slovenia almeno a partire dalla fine della prima guerra mondiale, parlando della politica di italianizzazione del regime fascista, indi della resistenza sviluppatasi sin dagli anni ’30 tra le popolazioni slave e infine delle violenze verso gli italiani, specie dopo l’8 settembre ’43, e in particolare del fenomeno delle foibe, che peraltro non erano l’unico mezzo di eliminazione degli italiani e dei nemici.

«Si trattò sia di violenze dettate dal passato, ovvero di vendette», ha detto tra le altre cose il prof. Giovannini, «ma anche di pulizia etnica, ovvero violenze rivolte al futuro, per la costruzione del regime di Tito, quindi rivolte ai gerarchi fascisti italiani, ai rappresentanti delle forze dell’ordine, e ai “nemici del popolo”».

Il prof. Giovannini ha anche parlato del «trauma inenarrabile» dell’esodo istriano e della difficile accettazione che gli esuli trovarono in Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale, anche in città come Ancona, dove quelle persone erano anche dileggiate come “fasciste”.
La mattinata si è conclusa con un battibecco tra Fiorenzo Capriotti, già componente della X Mas durante la seconda guerra mondiale, ed Elio Tremaroli, che si è qualificato come oppositore del regime nazifascista dal 1943 al 1945, intervenuto dal pubblico per ricordare crimini del regime fascista contro le popolazioni slave.

Il programma del “Giorno del ricordo” prosegue in serata con il concerto del violinista Domenico Nordio al teatro San Filippo Neri. Nordio sarà accompagnato dall’orchestra “I solisti aquilani” diretti da Vincenzo Mariozzi. Il concerto è organizzato dalla Gioventù Musicale d’Italia in collaborazione con il Comune, la Provincia e la Regione. Inizio alle 21,15. I biglietti sono in vendita unicamente in teatro, al prezzo di 8 euro, ridotti 5 (fino ai 25 anni).