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Maggiore lungimiranza nei prelievi idrici dal fiume Aso e un PRG unico di vallata

| Intorno a questi due argomenti Enzo Rossi, presidente dell’Associazione Turistica Valdaso, e Mauro Pieroni, presidente dell’Unione Valdaso hanno discusso nell’incontro di Montalto Marche sabato 10 febbraio.

“Due argomenti che hanno la valenza di imprescindibili direttrici delle politiche di sviluppo locale – spiega il presidente dell’Associazione Turistica Valdaso Enzo Rossi, che molto si è attivato per sollecitare un’approfondita analisi del territorio alla Provincia di Ascoli Piceno -. La società TERRA di San Donà di Piave, cui è stato commissionato lo studio, ha relazionato a rappresentanti delle istituzioni locali e alla cittadinanza intervenuta a Montalto. I dati e gli elaborati progettuali messi a punto per “Progetto Valdaso” hanno subito evidenziato che in poco più di un secolo la portata del fiume Aso si è ridotta del 60%. Mutamenti climatici e interventi di scarso criterio dell’uomo ne sono le cause. In particolare il gruppo di tecnici ha sottolineato che la captazione di acqua alle sorgenti è certamente esagerata. Poco incidente il prelievo per l’irrigazione delle campagne, che restituisce buona parte della risorse idrica utilizzata, gli usi civili della stessa vanno invece riconsiderati. Oggi l’Aso non può più rivaleggiare per massa idrica con il Chienti, soprattutto, ma anche con il Tenna. Decisamente troppo numeroso il bacino di persone approvvigionato dalle acque sorgive del Vettore. Il territorio del CIIP, l’ex Consorzio Idrico del Piceno, ne fa uso per gran parte della cittadinanza della nuova provincia, se si esclude l’area a nord rifornita dalla società Tennacola S.p.A.. Pensare che il fiume potrebbe benissimo servire un bacino superiore del doppio della popolazione valdasina, oggi attestata sulle 40 mila unità, senza alcun rischio di farsi rigagnolo. Dunque il migliore utilizzo dell’Aso è una priorità se si vuole realizzare la riqualificazione ambientale della vallata”.

Per intraprendere questo percorso, d’altra parte, la TERRA srl ha messo sul tavolo una bella gamma di progetti. Tutti percorribili in concreto, perché articolati con precisione nei costi, nei riferimenti per il finanziamento individuati nell’Europa e nelle Leggi nazionali, nelle azioni da compiere per le realizzazioni.
Non meno puntuale la relazione sui temi dello sviluppo integrato del Distretto Rurale, con l’obiettivo precipuo del Marchio d’Area a tutela delle produzioni locali. Messi a fuoco i punti di criticità dello sviluppo, sia sotto il profilo dell’antropizzazione che degli insediamenti produttivi, negli ultimi cinquant’anni si è assistito ad un contenuto spopolamento dell’entroterra. Poca cosa, tuttavia, di fronte al significativo incremento di Pedaso e di Marina di Altidona. Le due località hanno più che tamponato l’esodo demografico e moltiplicato l’utilizzo abitativo delle superfici comunali. Gli insediamenti produttivi hanno avuto una localizzazione disordinata, a volte occupando zone riservate del demanio.

“Tutto è documentato in un dettagliato GIS - interviene il presidente dell’Unione Mauro Pieroni - una sorta di mappa catastale munita di fotogrammetrie e planimetrie di qualità per immagini e modificazioni storiche riprodotte. Idrografia, distribuzione e composizione della flora, demografia e aspetti infrastrutturali sono delineati con chiarezza. L’idea di una pianificazione urbanistica unica per dare equilibrio alle componenti di sviluppo è prospettata come ineliminabile. La volontà politica locale dovrà mettersi alla prova animata da buoni sentimenti e sperimentare l’elaborazione di un Piano Regolatore di vallata. Quelli comunali, nel loro complesso considerati, sono stati dimensionati per un aumento di 100/120 mila residenti. Nulla di tutto questo si è visto negli ultimi anni. E’ mancata a supporto un’adeguata crescita economica, che ha spinto alcuni ad andarsene. E per quanto io possa testimoniare, quasi sempre malvolentieri. In ogni caso la crescita dovrà correre sui binari del Distretto Rurale, del turismo e dell’artigianato, evitando un’industrializzazione che snaturi la vocazione valliva.”
 
Prossima tappa, quindi, un protocollo d’intesa tra i Sindaci della Valdaso, per gettare le basi di un PRG di ampio respiro, in cui la perequazione degli interessi sia il primo punto all’ordine del giorno.

14/02/2007





        
  



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