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Brividi di delusione

| ROMA - Ancora una volta un Governo che delude i cittadini.

di Valentina De Cosmis

Un governo prossimo al crollo? O già crollato?

Le dimissioni del Presidente del Consiglio Romano Prodi (ancora disponibile, su richiesta dei fans) e le probabili (in quanto minacciate questa mattina, nel caso in cui non avesse avuto la maggioranza sulla politica estera, come poi è accaduto) dimissioni dell’arguto Ministro degli esteri D’Alema .

L’Italia, quindi, dopo questa giornata, si trova, ancora una volta, irrimediabilmente, in una situazione di stallo. Perché questa maggioranza semi-invisibile rende la situazione politica attuale molto pesante . “Tira aria di bufera”, ironizzano in Parlamento. Ma, c’è poco da ironizzare.

Si creerà un partito di centro, filo-cattolico con Casini, Rutelli, Follini e Mastella? Fini vorrà veramente il tanto minacciato distacco dalla Cdl? La destra rimarrà compatta? E la sinistra? Prodi rimarrà il leader del centro-sinistra, nonostante le ripetute accuse rivoltegli riguardanti la sua mancanza di sicurezza e la sua assoluta incomunicabilità? Si riuscirà ad ottenere il rimpasto di un governo che appare tanto fragile?

In definitiva, il centro-sinistra preferirà trovare “un accordo”, piuttosto che cedere ancora una volta il trono ai berlusconiani, e ancora una volta dopo un deludente crollo (dovuto, per altro, alla politica estera e non a questioni che in molti hanno osato definire fuorvianti, come quella dei Di.Co.) con cause simili a quelle del crollo precedente? La componente “rossa” si placherà? E se invece ci sarà bisogno di nuove elezioni? È scontata una vittoria prodiana o la Finanziaria 2007 allontanerà anche i cosiddetti indecisi dalle urne mancine? E se Berlusconi sedesse di nuovo al potere, o chi per lui, si vedrà l'avvento nucleare, a tenere la mano al solitario Colosseo(referendum?)?

Di certo non spunterà lo Zapatero della situazione,  ma fra i molti interrogativi appare un governo così "crollabile" da lasciare solo amarezza sul palato dei Bal Paesani, dell’uno e dell’altro schieramento politico. "Uomini senza ideali", come stanno dicendo i vecchi sessantottini: dov’è finita la polis?

Ad essere europei, gli italiani non ci sono riusciti, ma potevano sforzarsi di essere italiani.

23/02/2007





        
  



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