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Teramo. Forza Italia difende la Polizia di Stato: “Governo vergognoso con le Forze dell’Ordine”

| TERAMO - Il No al trasferimento del Commissariato da Atri a Roseto, per colpa della Finanziaria 2007 del governo. La proposta del Questore Aldo Vignati.

di Nicola Facciolini


Il “No” alla proposta di trasferimento del Commissariato di Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato da Atri a Roseto, ha mandato su tutte le furie Forza Italia di Teramo. La proposta avanzata dal Questore di Teramo Aldo Vignati, parzialmente accolta e poi respinta sia dal Comitato per l’ordine e la sicurezza sia dal Ministero dell’Interno nel maggio 2006, è tornata alla ribalta della cronaca con l’annuncio da parte del sindacato di polizia Siulp del “Niet” del governo Prodi.

“Le manifestazioni di protesta delle Forze dell’Ordine e degli organi di rappresentanza sindacale contro la Finanziaria 2007 del governo – rivela in una nota Forza Italia - dimostrano in maniera lampante che Prodi e compagni non hanno assolutamente a cuore uno degli interessi primari dei cittadini: la sicurezza degli Italiani oggi è sotto scacco, la criminalità avanza sul territorio provinciale aprutino nell’indifferenza generale delle sinistre”. Di fronte ad una Finanziaria 2007 che potrebbe sopprimere le questure e mette a rischio chiusura almeno 400 caserme dei Carabinieri, secondo gli azzurri aprutini “la sola indignazione non basta.

Anche perché non bisogna dimenticare che in questo governo c’è, ed è largamente rappresentato, chi vorrebbe mettere sotto accusa i poliziotti e difendere i “no global”. I tagli disposti con la finanziaria 2007 di Prodi rischiano di far chiudere, entro il 2008, circa 400 caserme dei Carabinieri, che oggi sono 4.600”. Il pericolo era stato denunciato dagli esponenti della Cdl in commissione Bilancio al Senato. “Bisogna dunque protestare con forza al fianco di chi ogni giorno rischia anche la vita a difesa della nostra sicurezza.

Prevedere per loro con questa sciagurata manovra un aumento di soli 5 euro al mese per il 2006 e di 20 lordi per l’anno prossimo, è un fatto clamoroso che si commenta da solo. E’ una grave offesa a chi per primo, tra la gente, rappresenta lo Stato”. La protesta è il segnale inequivocabile per il disagio e le difficoltà create dalla manovra per l’intero comparto della sicurezza. “I tagli non consentono il miglioramento delle retribuzioni per servitori dello Stato esposti a gravi rischi e limitano fortemente, riducendo risorse e mezzi, la possibilità delle forze di polizia”.

Le Questure d’Italia sono a rischio chiusura. “Non s’era mai vista una finanziaria che riduce le questure. Negli ultimi mesi le condizioni in cui i poliziotti sono chiamati ad operare si sono fatte veramente critiche: poche automobili e troppo spesso in panne per vecchiezza o inadeguata manutenzione, turni pesanti e che diventeranno anche più duri, perché col primo gennaio saranno licenziati oltre 1.300 ausiliari. Inoltre, vengono smantellate scuole e centri di addestramento. Tutto questo mentre aumenta la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini.

“E’ vergognoso che il governo abbia costretto gli operatori delle Forze dell’Ordine a scendere in piazza. Nonostante le rassicurazioni del governo, la sicurezza ha ricevuto in Senato l’ennesimo schiaffo. “L’allarme lanciato dalle Forze dell’Ordine sul rischio che le scelte fatte in Finanziaria 2007 possano dare un colpo mortale al sistema sicurezza del Paese, è rimasto inascoltato e così ad una categoria normalmente restia alle proteste di piazza non è rimasta altra scelta”. Un coro di critiche anche dagli agenti della polizia penitenziaria che lamentano retribuzioni mortificanti e il mancato allargamento degli organici.

“Il controllo delle carceri è sempre impegnativo e delicato e lo scarso personale disponibile non può essere costretto a turni troppo lunghi. Vigili del fuoco e agenti della Forestale affermano che i tagli previsti in finanziaria mettono a rischio la stessa attività di soccorso e un’efficiente vigilanza sulle condizioni del territorio”. Salate anche le bollette dei carabinieri: l’Arma ha seri problemi per la politica e i propositi dell’attuale governo. “Una circolare diramata dal Comando regione Liguria impone alle caserme e alle compagnie della provincia di Genova di non pagare le bollette per luce, gas e forniture alimentari. Con gli scarsi mezzi disponibili, bisogna dare la priorità all’acquisto di carburanti, per garantire gli interventi dei militari della Benemerita”.

Ma i problemi della sicurezza e la tutela dei cittadini nei confronti di una criminalità diffusa e aggressiva evidentemente non interessano il governo delle sinistre. “Un governo che non dà sicurezza, nelle altre democrazie liberali occidentali, avrebbe già dato le dimissioni. Un governo della Repubblica non può assolutamente minare alle fondamenta la sicurezza degli Italiani”.

03/02/2007





        
  



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