Il Prof. Maurizio Rippa Bonati, docente di Storia della Medicina presso il Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova ha conquistato gli ospiti della serata, illustrando con competenza scientifica ed abilità divulgativa un tema di forte interesse ed attualità dedicato alla Macrobiotica Cinquecentesca dal titolo “Vivere sani ed a lungo nel Cinquecento”.

Rippa Bonati ha dimostrato come, contrariamente all’opinione diffusa, nel Cinquecento era assai maggiore rispetto ad oggi, il numero degli ottuagenari tra la popolazione. Difatti se è vero che la mortalità infantile era una delle cause di decimazione della popolazione, unitamente alla morte per parto ed in guerra rispettivamente per le donne e gli uomini in età feconda, è pur vero che coloro che sopravvivevano, restavano in vita molto più a lungo ed in maniera attiva. Numerosi i papi –come lo stesso marchigiano Sisto V-, i dogi, i lettori universitari e governatori nel Cinquecento che, non soltanto raggiungevano la carica a tarda età, ma riuscivano a mantenerla a lungo.Rippa Bonati ha inoltre evidenziato come lo stato di salute sia da sempre – anche nel XVI secolo- il risultato dell’equilibrio tra le età dell’uomo, quella cronologica, biologica e psicologica, e come il sogno dell’uomo sia stato sempre quello di vivere a lungo e soprattutto bene.

Questo veniva già documentato nei trattati medici dell’epoca il più importante dei quali è il “De Vita Sobria” del medico veneto Alvise Cornaro, edito nel 1558. In onore di questo personaggio – ha sottolineato Rippa Bonati- è stato fondato a Padova da alcuni docenti universitari il Centro Studi Alvise Cornaro, con lo scopo di studiare sotto diversi profili, come quello medico, scientifico, psicologico e sociologico il tema dell’invecchiamento. Una curiosità: l’edizione 2006 del Premio Alvise Cornaro è andato alla regista Lina Wertmuller, come artista che riesce sempre a rinnovarsi nel tempo.

“Con questa iniziativa congiunta tra lo Studio Firmano ed il Lions Club di Fermo-Porto San Giorgio – ha affermato il Presidente dello Studio Firmano Dr. Alfredo Serrani- trova continuità quel rapporto avviato nel passato tra le due istituzioni dall’illustre fondatore dello Studio Firmano, il prof. Mario Santoro, con l’augurio che possa consolidarsi sempre più nel futuro”.
Viva soddisfazione per l’evento è stata espressa anche dal Presidente del Lions Club di Fermo-Porto San Giorgio, Dr. Luciano Alessandri che ha sottolineato l’importanza in diverse occasioni della collaborazione con lo Studio Firmano.

Con la conferenza del Prof. Rippa Bonati, proveniente dall’Ateneo Patavino e Socio da anni dello Studio Firmano, si rafforzano sempre più i rapporti culturali e scientifici tra le istituzioni della città di Fermo e l’area veneta- come già avvenuto con la recente mostra “L’Aquila ed il Leone” organizzata dall’Amministrazione Comunale di Fermo e la conferenza sui Maraldi, guerrieri e ceramisti fermani trasferitisi in area veneta tra Quattrocento e Cinquecento, organizzata dallo Studio Firmano in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Arte e del Collezionismo- sotto l’auspicio di ulteriori e future occasioni di cui lo Studio Firmano si fa portatore sul piano scientifico, all’insegna della tradizione culturale del passato che lega da diversi punti di vista questo territorio alla Serenissima.