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Caccia al cinghiale in pericolo nella provincia di Ascoli

Ascoli Piceno | Interpellanza a Spacca di Guido Castelli.

di Guido Castelli*

Castelli Guido


Sono più di mille gli appassionati che in provincia di Ascoli Piceno si dedicano alla caccia al cinghiale. Una specie animale in soprannumero che arreca gravi danni alle colture agricole e che dunque meriterebbe di essere oggetto di una “sostanziosa” politica venatoria. La Regione Marche, a dispetto di tutto ciò, ha introdotto recentemente delle norme che invece condizioneranno pesantemente l’attività delle 41 squadre di “cinghialai” che attualmente si dedicano (pagando fior di tasse a Stato, Regione e Provincia) alla caccia dell’ungulato.

In 12 aree classificate, nella nostra provincia, come ZPS (zone di protezione speciale) e SIC ( siti di interesse comunitario) dalla prossima stagione venatoria, infatti, dal 17 settembre al 31 dicembre sarà vietata la caccia “in braccata” o in battuta mentre nel successivo mese di gennaio vi sarà possibile esclusivamente esercitare la caccia di appostamento.

Tra le ZPS e SIC, tra l’altro, si annoverano aree di assoluto rilievo venatorio come la zona dell’Ascensione o del perimetro del colle San Marco. Aree in cui si concentrano, ormai, le residue aspettative di cacciare per gli appassionati piceni che, è bene ricordare, “scontano” la presenza di ben due parchi nell’ambito provinciale. In assenza di una radicale inversione di rotta, si stima che dalla prossima stagione ben 16 squadre di cinghialai si troveranno senza zona. Ed è certo che tale situazione turberà gravemente l’equilibrio (più o meno) faticosamente raggiunto per la suddivisione del territorio tra i diversi gruppi di cacciatori.

Ma le limitazioni introdotte dalla Regione (contro le quali risulta aver preso posizione anche la provincia di Ascoli Piceno) non si fermano al cinghiale. Si è voluto prescrivere anche il divieto dell’uso di pallini di piombo nelle zone umide e lungo i corsi d’acqua, è stata tolta dall’elenco delle specie cacciabili la “moretta” e dalla prossima stagione sarà possibile cacciare solo con l’ausilio di cartucce con bossoli di cartone. Insomma una vera e propria vessazione contro la quale è necessario che il mondo venatorio ed agricolo alzi la propria protesta.

Ho presentato un’interpellanza urgente a Spacca per sollecitare un rapido dietro-front della regione che potrebbe concretizzarsi anche con la drastica rimodulazione del numero e dell’ampiezza delle Zone di protezione speciale e dei Siti di interesse comunitario del nostro territorio. La Federazione di Alleanza Nazionale inoltre, d’intesa con il gruppo consiliare alla provincia, promuoverà un forum con i cacciatori per organizzare le necessarie azioni di protesta.

*consigliere regionale AN

15/03/2007





        
  



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