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Incontro con Nando Dalla Chiesa per la presentazione del nuovo libro “Le Ribelli”

Porto Sant'Elpidio | Sabato 17 marzo, alle ore 17, presso Villa Barucchello si terrà l’incontro con il noto scrittore per la presentazione della sua ultima fatica letteraria

di Giacomo Petrelli


Dopo il II Convegno Nazionale “L’eredità di Falcone e Borsellino – Parole, pensieri, idee e testimonianze per la cultura della legalità e per lottare contro la mafia”… l’impegno continua.
Sabato 17 marzo, alle ore 17, presso Villa Barucchello si terrà l’incontro con il noto scrittore Nando Dalla Chiesa per la presentazione della sua ultima fatica letteraria intitolata “Le Ribelli – Storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore”.

Il libro racconta sei figure e il loro tempo. Francesca Serio, la madre del sindacalista contadino Salvatore Carnevale. Felicia Impastato madre di Peppino, il protagonista de I cento passi . Saveria Antiochia, la madre del poliziotto Roberto, ucciso con il “suo” commissario Ninni Cassarà. Michela Buscemi, due fratelli vittime di Cosa Nostra, uno contiguo agli ambienti del clan, eppure coraggiosa parte civile al maxiprocesso di Palermo. Rita Atria, sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino e disperatamente suicida dopo la strage di via D’Amelio. Rita Borsellino, sorella dello stesso giudice, nei fatti simbolo più alto di questa ribellione, fino a venire candidata al governo della Sicilia, teatro della tragedia infinita. Da queste storie, nella loro successione, si profila il senso di un autentico, grandioso e faticoso progresso civile .

Il libro racconta sei figure e il loro tempo. , la madre del sindacalista contadino Salvatore Carnevale. madre di Peppino, il protagonista de I cento passi . , la madre del poliziotto Roberto, ucciso con il “suo” commissario Ninni Cassarà. due fratelli vittime di Cosa Nostra, uno contiguo agli ambienti del clan, eppure coraggiosa parte civile al maxiprocesso di Palermo. , sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino e disperatamente suicida dopo la strage di via D’Amelio. , sorella dello stesso giudice, nei fatti simbolo più alto di questa ribellione, fino a venire candidata al governo della Sicilia, teatro della tragedia infinita. Da queste storie, nella loro successione, si profila il senso di un autentico, grandioso e faticoso progresso civile.

“ L’organizzazione di questo incontro con Nando dalla Chiesa – ha dichiarato il Sindaco Mario Andrenacci - è la riprova concreta che il nostro impegno in ambito sociale e culturale sui temi della legalità e della democrazia partecipativa, va ben oltre il singolo evento. Dopo il convegno, infatti, ci siamo rimessi subito all’opera affinché quanto si era recepito nella giornata del convegno avesse un seguito e una sua continuità.
Molti altri sono, inoltre, i progetti futuri che intendiamo realizzare sull’argomento mi riferisco nello specifico ad iniziative volte a far toccare con mano le difficili realtà che caratterizzano le zone del mezzogiorno e che prevedono viaggi nelle terre confiscate alla mafia. La lotta alla mafia non deve, infatti, essere solo una prerogativa delle istituzioni ma anche e soprattutto della società civile.

Ho ricevuto tantissimi sms e telefonate di sincero e spesso anche commosso ringraziamento, il giorno dopo il convegno, - continua il primo cittadino - a testimonianza del clima bellissimo che, grazie a relatori dello spessore e del coraggio di Don Luigi Ciotti, Don Luigi Merola e Gian Carlo Caselli, siamo riusciti a costruire. Credo che le tantissime presenze esprimano il bisogno diffuso di ascoltare parole di verità, di legalità e di coraggio. Di ascoltarle da persone che rischiano in proprio e che hanno fatto della lotta alle mafie e del contrasto all’intreccio infernale mafia e politica una ragione di vita. La partecipazione massiccia di cittadini provenienti da tutta la regione per confrontarsi sui temi della legalità costituisce, a mio avviso, anche un messaggio, un segnale preciso che la politica e le istituzioni, troppo spesso trincerate nel compromesso e nell’ipocrisia, dovrebbero fare proprio con più determinazione.

A quanti, prima del convegno, mi chiedevano il perché di un ‘iniziativa contro le mafie nella nostra regione e nella nostra città, credo di poter rispondere, con il conforto del parere di Caselli, Ciotti e Merola, che nessuna realtà possa ritenersi oggi immune ed esente dal pericolo delle infiltrazioni criminali. Non esistono più “oasi di legalità”, proprio per le caratteristiche globali e , direi, moderniste, assunte dalle mafie. A maggior ragione, quindi, dobbiamo parlare e discutere di mafie proprio per sottrarre terreno ad ogni tentativo di penetrazione e di infiltrazione. Andremo avanti su questa strada perché ci rendiamo conto che dobbiamo dare risposte concrete al bisogno di giustizia dei cittadini ed anche per raccogliere quello che ritengo il passaggio più importante dell’ intervento di Don Ciotti : “ Contro le ingiustizie non è più sufficiente l’impegno straordinario di pochi, è necessario l’impegno ordinario di molti.”

L'assessore alla Cultura Renzo Franchellucci a cui in molti riconoscono il merito di aver sapientemente condotto la regia organizzativa che ha portato agli straordinari risultati di partecipazione, ha dichiarato : “Sono i fatti a parlare. Oltre tremila persone, e tra questi tantissimi giovani, hanno avuto la fortuna di partecipare ad un evento emozionante, di altissimo contenuto e profilo etico. Una vera e propria iniezione di speranza e di fiducia. La città di P.S.Elpidio si candida, legittimamente, per le iniziative che promuove, ad essere la bandiera della cultura della legalità. Come ci ricordava Gian Carlo Caselli la legalità è anche un vantaggio. Più legalità vuol dire meno corruzione e meno corruzione più soldi da spendere, per esempio per un centro di accoglienza, un campo sportivo ecc..insomma per una migliore qualità della vita. Il Censis calcola in 180 mila i posti di lavoro che vengono a mancare ogni anno nel Sud a causa della presenza mafiosa, con una perdita di ricchezza pari 7,5 miliardi di euro. Le mafie, quindi, non sono solo violenza e morte, prepotenza e sfruttamento, ma anche impoverimento e rapina del futuro dei giovani. Il nostro impegno sui temi della legalità non si esaurisce certo con il Convegno e l’incontro con Nando Dalla Chiesa lo dimostra. A ciò va aggiunto il progetto su cui stiamo lavorando relativo i “Viaggi per la legalità”, insieme con le scuole superiori, per conoscere e sostenere le cooperative di giovani che in Sicilia coltivano i terreni confiscati alla mafia”.

Nando dalla Chiesa, professore di Sociologia economica all’Università degli Studi di Milano, è stato parlamentare della Repubblica ed è attualmente sottosegretario all’Università e alla Ricerca. Scrittore, editorialista e narratore civile, tra i suoi scritti più noti al grande pubblico ricordiamo: Delitto imperfetto (Mondadori, 1984), Storie di boss ministri tribunali giornali intellettuali cittadini (Einaudi, 1990), Il giudice ragazzino (Einaudi, 1992), da cui è stato tratto l’omonimo film, La farfalla granata. La meravigliosa e malinconica storia di Gigi Meroni, il calciatore artista (Limina, 1995), Storie eretiche di cittadini perbene (Einaudi, 1999) e il più recente La scuola di via Pasquale Scura. Appassionato elogio dell’istruzione pubblica in Italia (Filema, 2004). Con Melampo ha pubblicato Quattro a tre (2006) e Le ribelli (2006), otre ai suoi libri di narrativa satirica, La fantastica storia di Silvio Berlusconi (2004), vota Sìlviolo! (2005).

09/03/2007





        
  



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