Soldi per ricominciare una vita nella casa di sempre, prima che lo sfratto diventi esecutivo. Antonella, la giovane che da tempo si batte contro l'usura, chiede sostegno a banche, cittadini, associazioni, chiunque abbia intenzione di aiutarla per uscire, almeno in parte, dall'incubo. E' infatti stato aperto un conto corrente, che si propone di raccogliere offerte sufficienti a consentire alla famiglia della giovane architetta elpidiense di riacquistare gli immobili persi.

Le due case sono finite tempo fa ad un'asta fallimentare ed acquistate. Per la famigli di Antonella, da ormai un anno, mese dopo mese lo sfratto si avvicina. Già in più di un'occasione il momento dell'esecuzione è stato rinviato. Prima per problemi di salute degli abitanti, poi per sospensione dei termini dovuta alla riapertura del caso.

Ora, lo sfratto dista poco meno di un mese. A metà maggio si terrà l'udienza che lo renderà esecutivo. E proprio perché il tempo stringe, in attesa che si faccia definitivamente chiarezza sul caso, si è aperto un conto, per consentire alla famiglia Marcantoni di riacquistare i due immobili. E' possibile contribuire depositando un versamento presso la Banca Etica, ABI 5018, CAB 11200, CIN I, al Conto corrente 120929, causale ‘Per Antonella'.

Nel frattempo, il caso di usura, precedentemente archiviato, è stato riaperto e la Procura di Fermo sta indagando. Se il reato ai danni di Antonella e della sua famiglia fosse riconosciuto, sarebbe possibile accedere ai fondi previsti dalla legge 44/1999 per vittime di usura.Lo sfratto, inizialmente previsto per metà aprile di due mesi, è stato successivamente sospeso, dopo la riapertura delle indagini, su istanza del difensore di Antonella Marco Scalseggi.

Ma pochi giorni dopo, la doccia gelata: sfratto rianticipato di un mese, al 15 maggio. Antonella, da tempo, ha promesso di essere pronta a bruciarsi viva. Con lei Paolo Bocedi, presidente di Sos Italia Libera, che per proteggerla ha harantito che si barricherà in casa pur di impedire lo sfratto. La battaglia antiusura continua. Ma ora è il momento di tradurre la tanta solidarietà mostrata fino ad ora al drammatico caso della giovane elpidiense in qualcosa di concreto.