Identificati i due spietati cinesi per tentato omicidio volontario in fuga in Francia
Teramo | Operazione del Reparto operativo dei Carabinieri di Teramo e Alba: avevano massacrato a colpi di martello un imprenditore loro connazionale per un delitto donore.
di Nicola Facciolini
Brillante operazione del Reparto operativo dei carabinieri di Teramo, al comando del maggiore Pasquale Nurzia e dal Nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica. Doveva essere un delitto cinese d'onore: l'imprenditore cinese Lang Zhong doveva morire per vendetta, per non aver mantenuto una promessa di matrimonio.
E' quanto accertato dai militari che sono riusciti a svelare la dinamica di un regolamento di conti ai danni di Lang Zhong, 40 anni, massacrato a colpi di martello lo scorso 10 febbraio da due connazionali e miracolosamente sopravissuto. La violenza del gesto ricorda per certi versi il massacro impunito dei coniugi Masi, avvenuto a Nereto nel giugno 2005. Anche nel caso Lang Zhong gli inquirenti pensavano a una rapina finita male. Invece si tratta di un regolamento di conti cinese, eseguito a regola d'arte entro i canonici 10 anni.
Le imprese cinesi nascono se ci si sposa e il tradimento costa caro. L'uomo, invaghitosi di altra donna con la quale ha avuto un bambino, riconoscendo le intenzioni dei due, aveva reagito, cercando di sottrarsi con la fuga all'agguato e alla furia degli aggressori. I cittadini cinesi Liu Aisen e Xu Yuxian, entrambi 41enni, entrati nell'agenzia impugnando una pistola e un martello con il volto coperto da un passamontagna, lo bloccavano fisicamente, massacrandolo con una serie di violenti colpi di martello alla testa e alla faccia. Fino a lasciare L.Z. esamine a terra in una pozza di sangue. Gli aggressori, convinti di averlo eliminato, si allontanavano facendo perdere le tracce. Lang Zhong, titolare dell'agenzia di viaggi "Travel Itasia International srl" di Alba, era stato subito soccorso dai carabinieri e ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione del "Mazzini" di Teramo, in fin di vita per le ferite riportate alla testa. La sua forza fisica ha stupito medici e inquirenti. La tempestività delle cure e lo spessore del cranio lo hanno salvato.
La rapina si era verificata ad Alba lungo la statale 16 Adriatica. Acuni testimoni avevano visto fuggire i due cinesi e, intuendo la gravità della situazione, si erano precipitati nel negozio, trovando riverso L.Z. in un lago di sangue dietro il bancone: vicino a lui c'era un borsello contenente circa 4 mila euro in contanti e alcuni biglietti aerei. Le condizioni dell'uomo erano apparse subito molto gravi. Attraverso i rilievi dei carabinieri del Reparto operativo di Teramo e del Nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica, coordinati dal pm Rosati titolare dell'indagine, gli inquirenti hanno indirizzato le indagini sulle attività economiche e le relazioni sentimentali della vittima alla scoperta del movente degli aggressori.
I due avrebbero agito contro L.Z. per vendicare una relazione amorosa con promessa di matrimonio finita negativamente tra una donna cinese e l'aggredito. "Già due anni fa - rivela il magg. Nurzia - nella provincia di Ascoli Piceno, L.Z. era stato aggredito con colpi di martello al capo da due persone che però usarono meno violenza e determinazione, forse per indurre l'uomo a riallacciare il rapporto interrotto con la cinese. Consiglio non raccolto dall'uomo". I due autori della vendetta avrebbero dovuto eliminarlo ad ogni costo. "Solo così - continua il comandante - è stato possibile spiegare l'enorme carica di violenza impiegata e l'accanimento dimostrato anche quando la vittima era esamine a terra". I carabinieri di Teramo hanno scoperto i legami di parentela e/o di interessi con la donna lasciata che vive oggi in Veneto.
A carico dei due aggressori il Gip del Tribunale di Teramo ha emesso ordinanza di custordia cautelare in carcere per omicidio volontario tentato. "Il provvedimento finora non era stato eseguito - spiega il magg. Nurzia - perché gli autori del grave fatto non sono stati rintracciati e sono stati dichiarati latitanti. Non è il primo caso di rapina violenta ai danni di imprenditori cinesi e delle loro famiglie in Val Vibrata: l'efferatezza dei crimini aumenta e, forse, richiede l'adozione di immediate misure preventive e repressive onde evitare il peggio. I due fuggitivi, forse, sono in Francia, protetti dalle loro "famiglie".
E' quanto accertato dai militari che sono riusciti a svelare la dinamica di un regolamento di conti ai danni di Lang Zhong, 40 anni, massacrato a colpi di martello lo scorso 10 febbraio da due connazionali e miracolosamente sopravissuto. La violenza del gesto ricorda per certi versi il massacro impunito dei coniugi Masi, avvenuto a Nereto nel giugno 2005. Anche nel caso Lang Zhong gli inquirenti pensavano a una rapina finita male. Invece si tratta di un regolamento di conti cinese, eseguito a regola d'arte entro i canonici 10 anni.
Le imprese cinesi nascono se ci si sposa e il tradimento costa caro. L'uomo, invaghitosi di altra donna con la quale ha avuto un bambino, riconoscendo le intenzioni dei due, aveva reagito, cercando di sottrarsi con la fuga all'agguato e alla furia degli aggressori. I cittadini cinesi Liu Aisen e Xu Yuxian, entrambi 41enni, entrati nell'agenzia impugnando una pistola e un martello con il volto coperto da un passamontagna, lo bloccavano fisicamente, massacrandolo con una serie di violenti colpi di martello alla testa e alla faccia. Fino a lasciare L.Z. esamine a terra in una pozza di sangue. Gli aggressori, convinti di averlo eliminato, si allontanavano facendo perdere le tracce. Lang Zhong, titolare dell'agenzia di viaggi "Travel Itasia International srl" di Alba, era stato subito soccorso dai carabinieri e ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione del "Mazzini" di Teramo, in fin di vita per le ferite riportate alla testa. La sua forza fisica ha stupito medici e inquirenti. La tempestività delle cure e lo spessore del cranio lo hanno salvato.
La rapina si era verificata ad Alba lungo la statale 16 Adriatica. Acuni testimoni avevano visto fuggire i due cinesi e, intuendo la gravità della situazione, si erano precipitati nel negozio, trovando riverso L.Z. in un lago di sangue dietro il bancone: vicino a lui c'era un borsello contenente circa 4 mila euro in contanti e alcuni biglietti aerei. Le condizioni dell'uomo erano apparse subito molto gravi. Attraverso i rilievi dei carabinieri del Reparto operativo di Teramo e del Nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica, coordinati dal pm Rosati titolare dell'indagine, gli inquirenti hanno indirizzato le indagini sulle attività economiche e le relazioni sentimentali della vittima alla scoperta del movente degli aggressori.
I due avrebbero agito contro L.Z. per vendicare una relazione amorosa con promessa di matrimonio finita negativamente tra una donna cinese e l'aggredito. "Già due anni fa - rivela il magg. Nurzia - nella provincia di Ascoli Piceno, L.Z. era stato aggredito con colpi di martello al capo da due persone che però usarono meno violenza e determinazione, forse per indurre l'uomo a riallacciare il rapporto interrotto con la cinese. Consiglio non raccolto dall'uomo". I due autori della vendetta avrebbero dovuto eliminarlo ad ogni costo. "Solo così - continua il comandante - è stato possibile spiegare l'enorme carica di violenza impiegata e l'accanimento dimostrato anche quando la vittima era esamine a terra". I carabinieri di Teramo hanno scoperto i legami di parentela e/o di interessi con la donna lasciata che vive oggi in Veneto.
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