Quando i prodotti della terra incontrano i tesori del mare. Quando del buon vino s'accosta a del pesce appena pescato, quando il Pecorino si sposa con il pescato della "Comunità della nassa e della retina" il risultato non può che essere il trionfo del gusto. Nel pomeriggio di sabato, presso i locali di Mare Bunazz lo Slow Food sambenedettese ha organizzato una degustazione guidata di prodotti tipici della riviera e dell'interno Piceno.

L'evento è stato l'occasione per presentare ufficialmente la "Comunità della nassa e della retina" una cooperativa di pescatori che utilizza tecniche di pesca "dolce", poco invasiva della fauna e della flora marina."La costituzione della comunità è stato un lavoro lungo ma molto positivo-ha detto il prof. Renato Novelli, che della Comunità è uno dei promotori- ora dobbiamo continuare a crescere, cercando adesioni tra i pescatori, ma ci occorrono anche altre figure professionali"- il professori fa riferimento a dei medici specializzati che certifichino la freschezza e la qualità del pescato. "Un pesce che non tocca giaccio-conclude Novelli- mantenendo un gusto davvero prelibato".

La comunità parteciperà allo Slow Fish in programma a Genova dal 4 al 7 maggio. "Con la partecipazione alla manifestazione ligure vogliamo riportare all'attenzione nazionale ed internazionale le peculiarità del nostro territorio" dice il dott. Vagnoni, dirigente della Provincia di Ascoli Piceno.
"I prodotti tipici faranno da volano per tutta la nostra economia territoriale. Lo slow fish di Genova è un'opportunità che la piccola pesca non può perdere" gli fa eco l'assessor Tedeschi del Comune di Grottammare.

Il giornalista Pier Paolo Rastelli, redattore della rivista "Guida dei vini d'Italia" ha guidato i presenti nella degustazione di cinque etichette di Pecorino: Monte Misio delle Cantine di Castignano, Kiara delle cantine San Giovanni di Offida, Colle Vecchio di Cocci Grifoni, Fiobbo della Cantina Aurora di Offida ed Io Sono Gaia di Le Caniette.
Per molti dei presenti il migliore è risultato il Monte Misio. Il Pecorino ha assunto questo nome perché prodotto con vitigni coltivati nei luoghi della transumanza degli ovini; la sua caratteristica principale, spiega l'esperto, è la contemporanea presenza di acidi ed alcol. Mentre nei vini "tradizionali" una maggiore presenza di elementi acidi determina un abbassamento della gradazione alcolica. "E' un vitigno antico il Pecorino, ma con una storia recente-conclude Rastelli- e la sua grande espansione negli ultimi anni è stata opera del produttore Cocci Grifoni"

Il buon vino era accompagnato da portate di pesce fresco pescato dalla Comunità: seppie bollite al naturale e bomboletti al sugo hanno diviso gli assaggiatori tra più o meno convinti della bontà della ricetta.
"Siamo certi che la neonata comunità sarà sempre di più un elemento sociale importante per il nostro territorio"- dice Antonio Attorre, presidente regionale di Slow food.

Da menzionare anche l'assaggio del superbo olio prodotto dalle olive dell'Azienda Enrico Primo Tomasini di Monteprandone, premiato con 2 olive su 3 nella giuda agli oli stilata dal "Gambero Rosso".

Per maggiori informazioni sullo Slow Fish di Genova: http://www.slowfish.it