Nasce la task force: monitoraggio, formazione, informazione, vigilanza controlli
Ancona | Spacca: Alzare la guardia, dopo i recenti dolorosi episodi.
Una task force per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per rilanciare l'attenzione delle istituzioni, ma anche dell'opinione pubblica su un argomento tanto sentito e che concorre a creare un clima di serenità, indispensabile a tutta la comunità regionale, per aumentare la coesione, crescere e dispiegare positivamente tutte le energie.
Il presidente Gian Mario Spacca ha spiegato che i recenti gravissimi episodi che hanno provocato la perdita di cinque lavoratori - a Sarnano, Mogliano, Piane di Montegiorgio, Castelplanio - hanno comportato la necessità per la Regione di "riposizionare i nostri comportamenti", cercando un coordinamento maggiore e l'individuazione di strategie e di progetti per affrontare tale situazione. Tanto più che le Marche, che nel 2000 erano, seconde dopo l'Umbria, per indici infortunistici, nel 2006 erano scese al settimo posto, anche grazie al lavoro svolto in termini di controllo e vigilanza.
"Purtroppo - ha detto Spacca - questo circolo virtuoso, quest'anno, si è interrotto: ecco perché è necessario un impegno maggiore, anche in termini culturali."
Il presidente ha parlato della necessità di un monitoraggio, che porti ad esaminare i dati e leggerli in maniera "intelligente" per capire dove sono le criticità; ha indicato nella formazione un elemento strategico: non solo la costruzione di operatori nel settore della sicurezza, che vengono dai corsi istituti presso l'Università di Ancona e Urbino, ma anche "formazione ed educazione" a livello di scuole; come pure è indispensabile l'informazione, quella che si sta attuando su tutti gli organi di stampa attraverso una campagna istituzionale dal titolo "Si lavora per vivere non per morire", insieme naturalmente al supporto dei media. E, soprattutto, deve funzionare la rete, la qualità della vigilanza e dei controlli, che devono presidiare il territorio, laddove c'è un cantiere allestito e una fabbrica operativa.
Ci sarà anche un numero verde, che verrà reso noto al più presto, a cui tutti sono invitati ad accedere in presenza di episodi negativi e irregolarità.
Presidente del Comitato è lo stesso Gian Mario Spacca; la struttura operativa è individuata presso il Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile diretto dal dott. Roberto Oreficini. Ne fanno parte: dirigenti dei Servizi Salute, Istruzione Formazione e Lavoro, Governo del Territorio e infrastrutture; Agricoltura-Forestazione-Pesca; Industria-Artigianato-Energia.
Quindi rappresentanti delle direzioni regionali del Ministero del Lavoro; ISPESL; INAIL; Ufficio Sanità marittima e Aeroportuale; corpo dei Vigili del Fuoco; ARPAM; UPI; ANCI, ASUR; esperto di medicina del Lavoro dell'Università Politecnica; Osservatorio Olympus presso l'Università di Urbino; un giornalista della struttura regionale.
Erano presenti tutti i rappresentanti delle istituzioni dette; gli assessori Ugo Ascoli e Gianluca Carrabs, il dott. Gaetano Dragotto, Procuratore Generale della Corte d'Appello di Ancona, che ha detto che occorre verificare le misure di sicurezza per verificare che siano rispettate le norme e purtroppo così non è in molti casi di lavoro nero.
Il presidente Spacca ha detto della necessità del coinvolgimento sui progetti delle rappresentanze sociali e anche del mondo imprenditoriale.
Il presidente Gian Mario Spacca ha spiegato che i recenti gravissimi episodi che hanno provocato la perdita di cinque lavoratori - a Sarnano, Mogliano, Piane di Montegiorgio, Castelplanio - hanno comportato la necessità per la Regione di "riposizionare i nostri comportamenti", cercando un coordinamento maggiore e l'individuazione di strategie e di progetti per affrontare tale situazione. Tanto più che le Marche, che nel 2000 erano, seconde dopo l'Umbria, per indici infortunistici, nel 2006 erano scese al settimo posto, anche grazie al lavoro svolto in termini di controllo e vigilanza.
"Purtroppo - ha detto Spacca - questo circolo virtuoso, quest'anno, si è interrotto: ecco perché è necessario un impegno maggiore, anche in termini culturali."
Il presidente ha parlato della necessità di un monitoraggio, che porti ad esaminare i dati e leggerli in maniera "intelligente" per capire dove sono le criticità; ha indicato nella formazione un elemento strategico: non solo la costruzione di operatori nel settore della sicurezza, che vengono dai corsi istituti presso l'Università di Ancona e Urbino, ma anche "formazione ed educazione" a livello di scuole; come pure è indispensabile l'informazione, quella che si sta attuando su tutti gli organi di stampa attraverso una campagna istituzionale dal titolo "Si lavora per vivere non per morire", insieme naturalmente al supporto dei media. E, soprattutto, deve funzionare la rete, la qualità della vigilanza e dei controlli, che devono presidiare il territorio, laddove c'è un cantiere allestito e una fabbrica operativa.
Ci sarà anche un numero verde, che verrà reso noto al più presto, a cui tutti sono invitati ad accedere in presenza di episodi negativi e irregolarità.
Presidente del Comitato è lo stesso Gian Mario Spacca; la struttura operativa è individuata presso il Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile diretto dal dott. Roberto Oreficini. Ne fanno parte: dirigenti dei Servizi Salute, Istruzione Formazione e Lavoro, Governo del Territorio e infrastrutture; Agricoltura-Forestazione-Pesca; Industria-Artigianato-Energia.
Quindi rappresentanti delle direzioni regionali del Ministero del Lavoro; ISPESL; INAIL; Ufficio Sanità marittima e Aeroportuale; corpo dei Vigili del Fuoco; ARPAM; UPI; ANCI, ASUR; esperto di medicina del Lavoro dell'Università Politecnica; Osservatorio Olympus presso l'Università di Urbino; un giornalista della struttura regionale.
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22/05/2007
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