Mercato di via Montebello
San Benedetto del Tronto | Chi abita in centro lo usa tutti i giorni e sa quanto sia preziosa la presenza di questo mercato, questo luogo nato quasi spontaneamente è l'ultimo luogo vivace di una realtà che sembrerebbe in estinzione.
di Emanuela Mazzocchi
Chi abita in centro lo usa invece tutti i giorni e sa quanto sia preziosa la presenza di questo mercato, questo luogo nato quasi spontaneamente è l'ultimo luogo vivace di una realtà che sembrerebbe in estinzione, esso è l'ultimo luogo del contatto diretto tra la campagna e la città, o come diremmo più modernamente esso rappresenta in contro tendenza il luogo della filiera corta.
Sono da poco tornata da un viaggio in germania , sono stata in un posto a ridosso del reno in un paese chiamato Bobennheim soprannominato la toscana della germania, il paesaggio è moderatamente collinare, vigneti e colture di ortaggi si alternano con cadenze quasi ritmiche e all'apice delle colline sono alloggiati ameni paesini.
Se volgiamo lo sguardo verso Mannhaim ,la città più vicina ,possiamo cogliere
quello che la globalizzazzione genera ormai in tutta europa, periferie con grossi centri commerciali organizzati anche in maniera egregia : pompe di benzina sul piazzale con prezzi vantaggiosi per il consumatore, raccolta di plastica a 0,25 euro a bottiglia, tanto che in germania non si trova più una bottiglia di plastica (anche io avevo una bottiglia di plastica portata dall'italia ,ho provato ad introdurla nella macchina della raccolta che l'ha riconosiuta e rifiutata ).
La globalizzazzione paradossalmente spinge verso la salvaguardia delle particolarità locali, tanto che hanno creato dei mercati in zone centrali alle città per la salvaguardia dell'asparago bianco,delle fragole da sementi non omologate e altro ( Marmellate particolari, gelatine, pane nero di tutte le foggie particolarità ,biologico, ecc.), non è difficile incontare qui anche il vecchio cancelliere Koll, buon gustaio, che fa spesa con un cestino di vimini.
Ci sono altre problematiche che dobbiamo prendere in considerazione, la sosituzione tou court di questo luogo senza avere una idea forte, può generare
fenomeni pericolosi come abbiamo visto in via Manara, fenomeni riguardanti la sicurezza: è un luogo quasi marginale , vicino alla stazione ecc.
In un mondo sempre più globalizzato, vediamo che gli spazi dedicati alle specialità e ai particolarismi locali trovano sempre più nicchie di mercato, perchè togliere definitivamente la vocazione di questo luogo , quando in tutta europa si cercano di realizzare piccoli mercati dedicati alla cultura del cibo glocalizzato?
Sappiamo anche che il politecnico delle marche , sperimentalmente, sta lavorando in zona per produrre insieme ai contadini "La fragola dell'adriatico ".
Si pensi dunque, per la struttura, ad un concorso nazionale, si allarghi al biologico si creino le condizioni per un dibattito culturale, per uno spazio culturale dedicato al mangiare, è un'occasione imperdibile, sarebbe un peccato perdere l'occasione di una nuova" rinascita ",questo luogo potrà diventare la vetrina di una nuova alleanza tra scienza e tradizione, solo così potremo dare un futuro di qualità al nostro cibo.
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27/05/2007
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