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Via i Frati Predicatori

Teramo | La partenza dei Domenicani da Teramo è prevista per il 30 settembre 2007. Il vescovo Mons. Michele Seccia, alla ricerca di una soluzione per la chiesa e il convento di San Domenico. Ieri i primi contatti in Diocesi con un latro ordine religioso.

di Nicola Facciolini

I Padri Domenicani si accingono a lasciare la chiesa e il convento di San Domenico, di Teramo. Dopo 7 secoli di umile servizio nella nostra città, in mancanza di vocazioni religiose, la Provincia Romana dell'Ordine dei frati predicatori ha deciso: bisogna lasciare l'Abruzzo. Una gran bella gatta da pelare anche per Monsignor Michele Seccia, arcivescovo della diocesi di Teramo-Atri, uomo concreto e profondamente deciso a concludere una delicata "trattativa" che consenta l'insediamento nel convento di un nuovo ordine religioso.

Ieri mattina 3 maggio 2007 si è svolto in Diocesi il primo di una lunga serie di incontri volti a dare soluzione a tutta una serie di questioni, giuridiche e pastorali. Non possiamo anticipare nulla: siamo alle prime battute, per così dire, di una delicata "partita" che, grazie al nostro vescovo, potrebbe concludersi positivamente con l'arrivo in città di un nuovo ordine religioso. La partenza dei Domenicani è, infatti, prevista per il 30 settembre 2007, posticipata di 5 mesi. Per alcuni fedeli laici che non si arrendono, è un buon segno: essi rinnovano nelle loro preghiere a Sua Santità Benedetto XVI l'invito alla quanto mai urgente difesa della presenza dei Padri Domenicani a Teramo e nella Regione Abruzzo. Lo chiedono le comunità laicali e religiose di Teramo in preghiera. Si rivolgono a Papa Ratzinger affinché i Padri Domenicani possano rimanere a Teramo per sempre. "Chiediamo che i Padri Domenicani possano rimanere nella Città di Teramo, per attuare il Magistero della Chiesa tra i giovani studenti universitari".

I fedeli confidano nell'intervento del Papa affinché la dolorosa decisione del Capitolo,assunta nel luglio 2005 e già ratificata dal Superiore Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori P. Carlos Alfonso Azpiroz Costa, con la quale si dispone la partenza dei Padri Domenicani da Teramo (Corso Porta Romana, n° 66) entro il mese di giugno dell'anno 2007, venga con somma urgenza riesaminata e modificata nella forma e nella sostanza. "Sia convocato un apposito Capitolo per annullare la decisione". La Regola di San Domenico insegna, infatti, l'obbedienza ma anche ad anteporre la Predicazione del Santo Vangelo a qualsiasi altra considerazione contingente: la crisi delle vocazioni religiose, addotta a motivazione necessaria ma non sufficiente per la chiusura del convento, è un problema di ordine generale che investe la Chiesa e dalle cause ben precise che non possono essere risolte in questo modo. "Chiediamo, inoltre, che la Provincia Napoletana dell'Ordine dei Padri Predicatori torni di nuovo ad occuparsi direttamente delle questioni inerenti il Convento e la Chiesa di San Domenico di Teramo, pesantemente interessati, in questi ultimi anni, da interventi di "restyling" molto discutibili (vedi lo "sventramento" della Cappella del Rosario)".

La chiusura del convento domenicano, l'unico nella Regione Abruzzo, ubicato tra l'altro nella Città universitaria di Teramo con una popolazione di oltre 10mila studenti (Università degli Studi di Teramo che l'allora Cardinale J. Ratzinger ebbe l'occasione di visitare nel 1991), non risponde certamente alla vocazione dei Padri Domenicani e neppure ai disegni del nostro amato Vescovo, Mons. Michele Seccia, di voler attivare, quanto prima, una collaborazione con la Università dell'Angelicum. La presenza di docenti domenicani nella nostra Città di Teramo, sede del Seminario Aprutino, non si concilia con la definita partenza dei Domenicani.

La ratifica del Capitolo pone, tuttavia, la parola "fine" alla presenza Domenicana in Città dopo 66 lunghi anni nel Novecento. In verità, presenza sempre costante a Teramo dal XIV Secolo fino agli inizi del XIX. Le missive inviate due anni or sono dal Sindaco di Teramo, dottor Giovanni Chiodi, e dall'allora Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, il compianto Mons. Vincenzo D'Addario (la prima contenente l'invito ufficiale a P. Carlos Alfonso Azpiroz Costa a visitare il convento e la Città), non hanno finora ricevuto alcuna risposta affermativa. Sono molte le attività pastorali e culturali promosse ed animate nella Città dai padri Domenicani: la Scuola di Politica, la cura diretta del movimento Scout, la gestione e la direzione dei corsi di catechesi per adulti ed intellettuali, l'apprezzata Corale polifonica e liturgica "Santa Cecilia", l'aiuto che viene costantemente prestato alle Parrocchie della Diocesi ed altre iniziative religiose del Terzo Ordine Laicale. Considerato il ruolo assunto dai fedeli laici nella storia dei padri Domenicani a Teramo, i fedeli laici invocano l'aiuto del Santo Padre.

"E' quanto mai urgente, con la benedizione della Santità Vostra, definire la organizzazione a Roma ed a Teramo di un Convegno scientifico sulla Storia della presenza dei Domenicani nella Città di Teramo, con la partecipazione ufficiale di padre Benedetto Carderi O.P., cittadino onorario di Teramo, decano dei Frati Predicatori". Padre Benedetto è il Domenicano artefice della rinascita del convento di Teramo, strenuo difensore della presenza dei Domenicani a Teramo e nella Regione Abruzzo. Al convegno potrebbero essere invitati a partecipare illustri docenti dell'Angelicum e tutti gli organi della stampa e della televisione locale e nazionale.

 

04/05/2007





        
  



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