La Corte di appello di Ancona ha annullato la condanna ad un anno di reclusione per falso e abuso inflitta due anni fa dal Tribunale di Fermo ai danni del notaio di Porto Sant'Elpidio Alfonso Rossi. La decisione è maturata in seguito al ricorso dei legali del noto professionista, gli avvocati Vando Scheggia e Paolo Rossi, che oltre al merito della vicenda, hanno contestato la mancata correlazione tra il reato contestato e la condanna. "A nostro avviso - spiegano i legali - da parte del giudice era stata operata una ricostruzione dei fatti diversa da quella del Pubblico ministero".

A questo punto, l'argomento torna nelle mani del procuratore della Repuublica Pietro Baschieri, che dovrà decidere se riformulare un nuovo capo di accusa. La denuncia era partita nel 2003, in riferimento ad un caso del 2000, da parte di Eraldo Sebastiani, in quanto persona delegata di una procura generale da parte della madre, Maria Offidani. Al notatio Alfonso Rossi era stato contestato il reato su tre atti inerenti un permuta di terreni agricoli con dei quadri. Su due dei tre atti per i quali il professionista di Porto Sant'Elpidio era stato rinviato a giudizio, si era pronunciata l'assoluzione, mentre per il terzo, il Gup Carla Moriconi aveva sancito la condanna.

"E' una giustizia amara - commenta Alfonso Rossi - Per due anni sono stato danneggiato psicologicamente da questa situazione. Ritengo che nella sentenza di primo grado siano stati compiuti errori grossolani. Sono stato messo alla berlina, la mia condanna aparsa con ampio risalto sulla stampa, ho perso numerosi clienti, solo per aver suggerito ad un mio cliente una pratica, perfettamente legale, al posto di una compravendita. Chi mi risarcirà del danno subito?"