Pasti biologici a Grottammare
Grottammare | Prima edizione della festa del bio Laltra campagna
Festa del bio Laltra campagna
La prospettiva di alimentarsi con cibi incontaminati sta diventando una realtà alla portata di un numero sempre crescente di consumatori. Per questo è necessario valorizzare le aziende agricole di qualità, puntando sulla filiera "corta" (dal produttore al consumatore) e sviluppando la cultura all'utilizzo delle biodiversità. Questa è la sintesi emersa durante "Il biologico nella ristorazione collettiva", convegno di apertura tenutosi a Grottammare per presentare la festa del bio, che si terrà lungo le vie del paese, dal 13 al 15 luglio. Presenti all'incontro, tra gli altri, l'assessore regionale all'Agricoltura, Paolo Petrini e il sindaco di Grottammare, Luigi Merli.
"La Regione Marche - ha sottolineato Petrini, nel portare i saluti della Giunta regionale - è capofila nel settore del biologico e contrasta su tutti i fronti l'utilizzo degli ogm, perché il nostro territorio deve essere libero dagli organismi geneticamente modificati. Infatti, è una delle regioni italiane che ha aumentato l'estensione delle colture biologiche con il 10 - 12% della superficie agricola totale". "C'è la necessità, però, - ha spiegato l'Assessore - di organizzare al meglio la produzione e i produttori, ancorandoli al mercato e cercando di orientare il consumatore attraverso l'educazione a gustare alimenti più sani per la propria salute. Naturalmente, occorre porre attenzione alla filiera corta, perché questa permette di mantenere la salvaguardia delle aree di maggior pregio della nostra regione e in grado soprattutto di contenere lo spopolamento degli agricoltori dai terreni. Inoltre, proprio il Piano di programma di sviluppo rurale prevede risorse e incentivi per il settore biologico". "Manca l'informazione per rilanciare il consumo di prodotti biologici, ancora avvertito dalla comunità come una nicchia per pochi". Così ha detto Merli, evidenziando che quasi tutte le mense scolastiche di Grottammare confezionano pasti con prodotti bio, con l'obiettivo di divulgare ed educare a consumare cibi migliori.
Infatti, il convegno ha messo in risalto le mense biologiche, con particolare riferimento a quelle scolastiche, che favoriscono un'alimentazione sana ed equilibrata È proprio tra i banchi di scuola e i tavoli della mensa che i ragazzi possono iniziare ad acquisire le conoscenze utili alla identificazione di un sistema alimentare equilibrato e vario. Per questo motivo, non si tratta solo di introdurre derrate biologiche, bensì di rivedere i menù, favorendo una dieta mediterranea che tenga in considerazione la stagionalità delle produzioni in rapporto alla cultura e agli usi locali, garantendo contemporaneamente una educazione alimentare corretta. Ma la ristorazione collettiva, con prodotti bio, deve estendersi anche alla ristorazione gestita dai privati, per una sicurezza alimentare complessiva".
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13/07/2007
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