Era un pubblico da grandi occasioni quello che, giovedì sera, ha salutato l’avvio della quinta edizione del “Festival Liszt”. Un esordio avvenuto nella splendida cornice della chiesa di Santa Lucia e che ha visto per protagonisti il contralto Judith Rajk ed il pianista Andràs Wilheim.

I due hanno regalato al folto pubblico esecuzioni calate nel contesto tematico della “dolci melodie lisztiane”, ed hanno avuto come madrina un personaggio davvero d’eccezione, donna Emanuela di Castelbarco, la nipote di Arturo Toscanini che, prima di partecipare al dibattito aperto nel pomeriggio e dedicato alle “Voci di Liszt”, si è soffermata con amici ed organizzatori del festival, citando molti aneddoti riguardanti la vita del nonno: “Si dice in giro – ha spiegato – che mio nonno avesse un cattivo carattere. Nulla di più falso. Era semplicemente un uomo sempre alla ricerca della perfezione. Per lui i veri geni erano i compositori, Verdi, Wagner e Liszt, e quando eseguiva la loro musica si sentiva inadeguato e non era mai contento di sé stesso”.

La Castelbarco, figlia della secondogenita di Toscanini, ha avuto anche modo di parlare del suo legame con la terra marchigiana: “Ero stata tempo fa nel meraviglioso teatro storico di Jesi – ha affermato –. C’era il maestro Muti e ricorrevano le celebrazioni su Spontini. Amo molto questa regione, terra di teatri, di arte e di maestri dello stile”. Tanto che si è affidata a Vittorio Camaiani, lo stilista sambenedettese, in vista delle celebrazioni toscaniniane. Il Festival prosegue il 19 agosto, con la seconda serata che vedrà per protagonista il pianista Paolo Restani che, sempre dalla chiesa di Santa Lucia, proporrà al pubblico “Il virtuosismo di Liszt: gli studi trascendentali”.