E' il Sindaco con il Consiglio Comunale che deve scrivere il nuovo Piano di Spiaggia confrontandosi con i cittadini, e non la Confesercenti confrontandosi con i propri associati.

E' un principio che mi auguro venga condiviso da tutte le forze politiche affinché si eviti la deriva di un Piano di "Casta".
Certamente il nuovo Piano di spiaggia, che non mi pare sia ancora in fase di elaborazione, non deve ridursi a procedura in sanatoria dei numerosi abusi edilizi accertati, bensì deve ispirarsi a principi coerenti e strategici che davvero possano garantire lo sviluppo ordinato ed organico di tutta l'area interessata dal Piano.

Seppur tra mille polemiche, ritengo positivo il fatto che la discussione su una variante al Piano Regolatore di Spiaggia abbia preso piede con l'estate ancora in corso.
E' un bene che si facciano le cose in tempo evitando scelte d'emergenza dell'ultimo minuto.

Il nostro Piano di Spiaggia ha bisogno di integrazioni che possano contribuire adeguatamente a riqualificare l'offerta turistica e risolvere alcune problematiche tuttora irrisolte quali quelle legate agli stabilimenti balneari di proprietà del demanio marittimo ubicati sulla porzione più a nord del lungomare e nel tratto di arenile a sud della rotonda di Porto d'Ascoli.

Il rischio che si interpreti la rivisitazione del piano di spiaggia esclusivamente come "colpo di spugna" per rimuovere ogni irregolarità, deve essere scongiurato dal ruolo centrale che la politica deve svolgere.
E' pur vero che alle associazioni di categoria deve essere riconosciuto un ruolo importante, come del resto la stessa Legge vigente in materia prevede, ma vanno tenuti ben distinti gli interessi di parte rappresentati da chi svolge attività sindacale rispetto al Pubblico Interesse che l'Amministrazione deve perseguire e che riguarda l'intera cittadinanza.

Solo rompendo le logiche di lobby, che purtroppo hanno martoriato lo sviluppo della nostra città in ogni settore, riusciremo a creare quelle giuste condizioni di crescita che possano garantire un miglioramento dell'offerta turistica e della qualità dei servizi.

Ma per fare questo, la tanto vilipesa politica deve alzare la testa e mostrarsi all'altezza delle sfide per le quali è chiamata ad agire.