Marche, cresce ancora l'export l'Europa mercato di riferimento
Ancona | Nel primo semestre 2007, secondo le elaborazioni di Confartigianato e Cna sui dati Istat, le esportazioni delle imprese regionali sono passate da 5 a 6,1 miliardi di euro, con dati favorevoli per tutti i settori.
Lo sostiene una nota congiunta di Cna e Confartigianato Marche che ha elaborato i dati Istat sull'export marchigiano nei primi due trimestri dell'anno.
"Le esportazioni delle nostre aziende" commentano le associazioni artigiane "sono cresciute di oltre un miliardo di euro passando da 5 a 6,1 miliardi pari al 22,8 per cento rispetto ad una dato nazionale dell'11,6 per cento. Tra i singoli settori produttivi va sottolineato che continuano ad espandere la loro tendenza all'export la meccanica ed il sistema moda che da sole rappresentano quasi la metà di tutte le esportazioni marchigiane. Bene anche i mezzi di trasporto, l'elettronica, la carta, la plastica, i minerali ma anche agricoltura, pesca e alimentari che registrano incrementi dal 9,9 al 17,7 per cento. Dai dati viene una conferma della grande versatilità del sistema imprenditoriale marchigiano che raggiunge praticamente tutti i mercati del mondo con i suoi prodotti".
In testa ai paesi "conquistati" dai manufatti marchigiani si conferma il Belgio con oltre un miliardo di euro (+133,1 per cento) seguito da Francia, Germania e Spagna. Il vecchio continente resta dunque l'area preferita dai nostri produttori. Soltanto la Russia con 342 milioni di euro ed una crescita del 23 per cento si inserisce in questa classifica insieme agli Stati ( dove continuiamo però a perdere quote di mercato con un - 4,5 per cento che ci fa scendere a 290 milioni di euro rispetto ai 304 dell'anno scorso). Chiudono la graduatoria dei Paesi dove esportiamo di più la Romania, l'Olanda e la Grecia.
Il manifatturiero copre praticamente l'intera quota dell'export marchigiano. Solo una quota di 31 milioni di euro
"I buoni risultati evidenziati sui mercati esteri dal sistema Marche" concludono Confartigianato e Cna" non significa che vada tutto bene. Oggi per conquistate e consolidare i mercati non basta più partecipare alle missioni, organizzare i consorzi export, partecipare a fiere: bisogna fare un salto di qualità per provare a portare all'estero la filiera e realizzare politiche di sistema che coinvolgano tutte le strutture e gli istituti votati all'internazionalizzazione".
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21/09/2007
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Kevin Gjergji