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Rita Borsellino interviene al Bizzarri: "Le nostre parole sono un'arma contro la mafia del silenzio"

Grottammare | La sorella del giudice ucciso dalla mafia e candidata sconfitta alle ultime elezioni regionali in Sicilia ha partecipato alla serata che il Bizzarri ha dedicato dai temi del "Diritto alla legalità, alle pari opportunità, al lavoro...".

La Rassegna Libero Bizzarri ha dedicato la giornata di ieri,lunedì 24 settembre, ai temi del "Diritto alla legalità, alle pari opportunità, al lavoro...". Ospite d'onore Rita Borsellino che ha partecipato ad un dibattito sui problemi politici e sociali derivanti dalla realtà mafiosa siciliana.

"La vera questione è che in Sicilia il voto non è libero- esordisce la Borsellino- Un problema grandissimo che va avanti da molto, troppo tempo. Si è sviluppato perché nella nostra terra non sono soddisfatti i bisogni primari delle persone, ed ecco dunque che chiunque faccia promesse, il più delle volte vane, sul soddisfacimento di questi bisogni viene premiato con il voto. Molto spesso il cittadino siciliano, che non ha niente, arriva a vendersi il voto, considerandolo come unica merce di scambio per ottenere qualcosa"

"Gli ultimi fatti però mi fanno ben sperare- la signora borsellino si riferisce al commerciante che durante un processo ha identificato il malvivente che gli imponeva il pizzo ed alla scelta della Confindustria siciliana di espellere gli industriali che pagano il pizzo- ma soprattutto confido nei giovani, la loro mentalità non è più quella dei loro padri o dei loro nonni, loro hanno veramente voglia che in Sicilia avvenga un vero cambiamento. Stiamo vivendo un momento delicatissimo della storia siciliana. Le istituzioni nazionali e la magistratura devono farci sentire il loro supporto, dobbiamo sapere che loro sono pronte a sostenere la nostra voglia di cambiare. Altrimenti lo slancio verso il miglioramento che oggi sta iniziando a prendere forza si rivelerà l'ennesima frustrante delusione".

La mafia vive di silenzi- continua la signora Borsellino- e noi tutti possiamo usare le nostre parole come un'arma contro di essa. La mia testimonianza nasce da un sentimento di rabbia. Avevo paura che la memoria di mio fratello Paolo andasse perduta. Ho iniziato ad incontrare gente nelle scuole, nei convegni e per le strade, in tutti ho sentito una grande voglia di sapere di più sul problema mafia. E sono convinta che la piena conoscenza è il primo passo che porta verso la risoluzione di qualsiasi problema"

L'intervento di Rita Borsellino è stato preceduto dalla proiezione del documentario in concorso Un'altra storia di Marco Battaglia, Gianluca Donati, Andrea Zulini e Laura Schimmenti, quest'ultima, insieme all'antropologa Gioia Longo è intervenuta al dibattito che si è svolto in serata presso il Teatro delle Energie di Grottammare.

Il documentario Un'altra storia è ambientato in Sicilia e ripercorre lo scontro elettorale del 2006 tra Rita Borsellino e Totò Cuffaro per la Presidenza della Regione. Dal film emerge lo scontro cruento tra due personalità profondamente contrapposte: Rita Borsellino, sorella del magistrato assassinato nel 1992, oggi impegnata a contrastare le organizzazioni mafiose e sul fronte opposto Cuffaro, indagato per favoreggiamento aggravato a "Cosa Nostra".

Dopo il dibattito è stato proiettato il documentario fuori concorso Le Famiglie Arcobaleno, di Nadia Dalle Vedove e Lucia Stano, che affronta il tema dell'omosessualità attraverso l'impegno e l'esperienza dell'Associazione Genitori Omosessuali "Famiglie Arcobaleno", seguirà un dibattito alla presenza delle due registe

Ha concluso la serata la proiezione di due documentari fuori concorso: Qu'ils soient heureux jusq'à la fin des temps, di Alessandro Grisolini e Bernard Vandal, Vogliamo anche le rose, di Alina Marazzi.

 

 

 

24/09/2007





        
  



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