Camaiani racconta l'eleganza della famiglia Toscanini
San Benedetto del Tronto | Un'opera sulla quale Vittorio Camaiani si è tuffato con entusiasmo, per tracciare la vita, la storia, del grande Arturo Toscanini
di Olga Piergallini
Gli oggetti ricordano, parlano, raccontano. Saperli ascoltare, poi... Ecco, allora, che i fruscii della stoffa possono evocare l'eco degli applausi, i jais di un ricamo riflettere bagliori lontani nel tempo, e, infine, sulle lenti di un vecchio paio d'occhiali possono ancora specchiarsi immagini che il passato ha ormai ingoiato. Gli oggetti raccontano, appunto. Riuscire ad ascoltarli, forse, è un arte.
Un'opera sulla quale Vittorio Camaiani si è tuffato con entusiasmo, per tracciare la vita, la storia, del grande Arturo Toscanini. Il tutto, dal punto di vista, oltremodo singolare, delle impronte del Maestro, o, in altre parole, delle cose che hanno accompagnato la sua esistenza.
Abiti, innanzitutto. Ma anche oggetti di uso quotidiano che, prima ancora dell'artista, hanno servito l'uomo. Un poncho, ad esempio, che, dono di un famoso soprano, Toscanini amava indossare nei momenti liberi. O, anche, un curioso ventaglio a bandiera, e molto, molto, altro ancora. L'idea dell'esposizione è nata così. Per raccontare il personaggio, nell'anno a lui dedicato, ma, soprattutto, la persona. Il legame tra Arturo Toscanini e Vittorio Camaiani si è stretto, come sempre succede ai "coup de foudre", per un agguato del destino. Tutto è cominciato dall'incontro tra lo stilista e Donna Emanuela di Castelbarco, figlia di Wally Toscanini e, dunque, nipote del Maestro.
Un incontro casuale che, però, ben presto, ha svelato una profonda affinità elettiva. Stessa eleganza, al punto che la nobildonna è ora tra le più affezionate clienti della "maison Camaiani", stessa sensibilità, al punto che tra i due è nata un'autentica amicizia, e, infine, stessa devozione alla memoria dell'artista. Ed è così che i nomi di Camaiani e Toscanini s'intrecciano. Non è un caso, del resto, che Donna Emanuela, in occasione degli appuntamenti mondani dedicati al nonno, indossi modelli di Camaiani; così come, d'altra parte, non è un caso che proprio lo stilista sambenedettese abbia creato il foulard celebrativo del Maestro.
L'apice delle manifestazioni toscaniniane, però, sarà senza dubbio la mostra che, curata da Angelo Bucarelli e fortemente voluta dal Comitato "Viva Toscanini", toccherà Torino, New York e Tel Aviv. Proprio in quest'ambito, a Vittorio Camaiani è stato affidato l'onere, ma soprattutto l'onore, di restaurare gli abiti appartenuti a Toscanini e alle donne della sua famiglia. E' così, dunque, che nell'atelier di San Benedetto del Tronto sono approdati pezzi storici, di altissima sartoria, quali il frac firmato Caraceni nonché gli abiti da sera appartenuti alla moglie Carla, alle figlie Wanda e Wally e alla nipote Emanuela.
L'emozione provata da Camaiani, in quest'opera di restauro per la quale si è avvalso di valenti artigiani del Piceno, lui stesso fa fatica ad esprimerla. Perché lavorare sul frac indossato tante volte dal Maestro, sul podio, è molto più che apprezzare un'opera sartoriale perfetta; piuttosto, è quasi toccare brandelli di note e applausi rimasti imprigionati per sempre nella trama del tessuto. E poi gli abiti da sera. Autentici capolavori da indossare che raccontano un'epoca. Un'opera, dicevamo, per la quale Camaiani si è avvalso dell'abilità artigianale dei propri conterranei e che, sicuramente, promuoverà il territorio sambenedettese e marchigiano, nonché l'estro degli abitanti, in tutto il mondo.
Un'opera sulla quale Vittorio Camaiani si è tuffato con entusiasmo, per tracciare la vita, la storia, del grande Arturo Toscanini. Il tutto, dal punto di vista, oltremodo singolare, delle impronte del Maestro, o, in altre parole, delle cose che hanno accompagnato la sua esistenza.
Abiti, innanzitutto. Ma anche oggetti di uso quotidiano che, prima ancora dell'artista, hanno servito l'uomo. Un poncho, ad esempio, che, dono di un famoso soprano, Toscanini amava indossare nei momenti liberi. O, anche, un curioso ventaglio a bandiera, e molto, molto, altro ancora. L'idea dell'esposizione è nata così. Per raccontare il personaggio, nell'anno a lui dedicato, ma, soprattutto, la persona. Il legame tra Arturo Toscanini e Vittorio Camaiani si è stretto, come sempre succede ai "coup de foudre", per un agguato del destino. Tutto è cominciato dall'incontro tra lo stilista e Donna Emanuela di Castelbarco, figlia di Wally Toscanini e, dunque, nipote del Maestro.
Un incontro casuale che, però, ben presto, ha svelato una profonda affinità elettiva. Stessa eleganza, al punto che la nobildonna è ora tra le più affezionate clienti della "maison Camaiani", stessa sensibilità, al punto che tra i due è nata un'autentica amicizia, e, infine, stessa devozione alla memoria dell'artista. Ed è così che i nomi di Camaiani e Toscanini s'intrecciano. Non è un caso, del resto, che Donna Emanuela, in occasione degli appuntamenti mondani dedicati al nonno, indossi modelli di Camaiani; così come, d'altra parte, non è un caso che proprio lo stilista sambenedettese abbia creato il foulard celebrativo del Maestro.
L'apice delle manifestazioni toscaniniane, però, sarà senza dubbio la mostra che, curata da Angelo Bucarelli e fortemente voluta dal Comitato "Viva Toscanini", toccherà Torino, New York e Tel Aviv. Proprio in quest'ambito, a Vittorio Camaiani è stato affidato l'onere, ma soprattutto l'onore, di restaurare gli abiti appartenuti a Toscanini e alle donne della sua famiglia. E' così, dunque, che nell'atelier di San Benedetto del Tronto sono approdati pezzi storici, di altissima sartoria, quali il frac firmato Caraceni nonché gli abiti da sera appartenuti alla moglie Carla, alle figlie Wanda e Wally e alla nipote Emanuela.
L'emozione provata da Camaiani, in quest'opera di restauro per la quale si è avvalso di valenti artigiani del Piceno, lui stesso fa fatica ad esprimerla. Perché lavorare sul frac indossato tante volte dal Maestro, sul podio, è molto più che apprezzare un'opera sartoriale perfetta; piuttosto, è quasi toccare brandelli di note e applausi rimasti imprigionati per sempre nella trama del tessuto. E poi gli abiti da sera. Autentici capolavori da indossare che raccontano un'epoca. Un'opera, dicevamo, per la quale Camaiani si è avvalso dell'abilità artigianale dei propri conterranei e che, sicuramente, promuoverà il territorio sambenedettese e marchigiano, nonché l'estro degli abitanti, in tutto il mondo.
WWW.VITTORIOCAMAIANI.IT
WWW.VIVATOSCANINI.IT
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26/09/2007
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