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I Piceni e i consumi

Ascoli Piceno | Solo 1 piceno su 2 ritiene il proprio reddito adeguato. 1 piceno su 3 ritiene che negli ultimi 5 anni il potere di acquisto sia notevolmente diminuito.

L'Eurispes Marche a fronte dell'andamento contenuto degli acquisti, rilevato anche nel corso della recente ondata di saldi e più in particolare in vista di ipotetici nuovi aumenti dei prezzi, ha voluto fare una indagine dedicata ai consumi. Negli ultimi tempi gli organi di informazione propongono sempre più indagini e studi sulla perdita di potere di acquisto da parte delle famiglie italiane. Questo dualismo, che si manifesta a livello politico economico e sociale, ha imposto alla presente ricerca di indagare con opportune domande ciò che accade tra le famiglie della provincia.

Solo 1 piceno su 2 ritiene il proprio reddito adeguato.


Il 49,1% del campione osserva che il proprio reddito è abbastanza adeguato a soddisfare i propri bisogni primari (alimentazione, spese per la casa e la persona);

il 15,4% degli intervistati sostiene che le proprie entrate siano per niente sufficienti;

il 25,9% ritiene poco sufficienti ad appagare i bisogni essenziali.

Per approfondire il tema del reddito e trovare un'eventuale conferma della tesi secondo cui salari e stipendi crescono più lentamente rispetto ai prezzi, è stato chiesto agli intervistati se negli ultimi cinque anni avessero percepito una riduzione delle proprie capacità di acquisto.

1 piceno su 3 ritiene che negli ultimi 5 anni il potere di acquisto sia notevolmente diminuito

Le risposte ottenute mostrano come per un terzo di essi (33,6%) la diminuzione del potere di acquisto sia stata molto forte; in generale l'insieme di coloro che dichiarano di averla percepita in maniera significativa rappresenta oltre il 64%. Solo il 13,9% dichiara di non aver notato alcuna perdita nelle proprie potenzialità di acquisto, mentre per il 20,1% ciò è avvenuto in maniera lieve. In una seconda fase tali aspetti saranno approfonditi con opportune analisi rispetto al titolo di studio e alla condizione professionale degli interpellati.

I piceni non possono risparmiare...tutta colpa del credito al consumo!

Contrazioni del reddito e delle capacità di acquisto rendono più arduo dirottare parte delle entrate familiari verso forme di risparmio. Il risparmio, anche in funzione di futuri bisogni e problemi inattesi, è sempre stato uno dei modelli comportamentali tipici della cultura italiana e della Regione Marche in particolare.

L'indotta riduzione della propensione al risparmio impone alle famiglie un aumento dell'incidenza economica del consumo che, in un contesto di crescente riduzione delle potenzialità reddituali, genera nuovi modelli di comportamento e di soddisfazione dei propri bisogni.

Si è avuto infatti negli ultimi anni un crescente uso delle carte di credito ed un aumentato ricorso a forme di finanziamento non più esclusivamente legate all'acquisto di immobili, ma anche all'acquisto di beni durevoli, ossia il cosiddetto credito al consumo.

Nell'ambito della presente indagine il 55,9% dichiara di non aver mai fatto ricorso a queste forme di finanziamento negli ultimi cinque anni, mostrando così come la maggioranza degli individui sia ancora restia a servirsi di questo tipo di modalità di acquisto (sempre che non diventino una necessità per poter sopravvivere). Il 38,9% afferma di averlo fatto da una a tre volte. Le percentuali si riducono e diventano minime all'aumentare del numero di volte con cui si è fatto ricorso alle finanziare.

Risulta molto più impegnativo ed oneroso il ricorso a mutui per l'acquisto di immobili, non solo da un punto di vista finanziario ma anche temporale, visto il sempre maggiore prolungamento dei tempi di rientro (si è giunti a mutui trentennali).

Il possesso di un'abitazione propria è un fattore culturale che può significare per un individuo di giovane età emancipazione, sicurezza, maturità, costruzione di una famiglia, mentre per un individuo in età adulta può rappresentare una forma alternativa di investimento. Si è domandato agli intervistati quante volte negli ultimi cinque anni avessero fatto ricorso a mutui ed il 79% ha risposto di non aver mai utilizzato questa forma di finanziamento, mentre il 19,4% dichiara di averlo fatto solo una volta.

 

04/09/2007





        
  



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