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Estrazione di acidi grassi polinsaturi dalla vongola Scapharca inaequivalvis

San Benedetto del Tronto | Omega 3: elementi di alto valore nutrizionale potranno diventare a basso costo con Asteria

di Luigina Pezzoli

Individuare il processo produttivo più efficace ed efficiente per l’estrazione di acidi grassi polinsaturi di tipo Omega 3, di grande valore nutritivo: è questa la finalità del progetto “Studio di un processo industrialmente applicabile per l’estrazione di acidi grassi polinsaturi del tipo Omega 3 dalla vongola Scapharca inaequivalvis” condotto da Asteria -Istituto di Sviluppo Tecnologico e ricerca Applicata, su incarico dell’Università degli Studi di Camerino. Responsabile del progetto, co-finanziato con DGR n. 438 del 22/03/2005 a valere sui fondi della Delibera CIPE 20/04, è il prof. Roberto Ballini del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Camerino. In tal senso il progetto mira a rendere conveniente, rispetto agli attuali prezzi di mercato degli Omega 3, l’utilizzo di questi coadiuvanti naturali nei cibi prodotti industrialmente.

L’intero comparto della pesca, intesa sia come pescato che come trasformazione, potrà, dunque, beneficiare dell’incremento della richiesta di una specie considerata fino ad ora “infestante”, come la Scapharca inaequivalvis meglio conosciuta come Scrigno di Venere. L’utilizzo di questo mollusco di origine indopacifica consentirà, oltretutto, il miglioramento delle attuali condizioni di vita della vongola autoctona, Chamelea gallina, ed il suo relativo auspicabile ripopolamento.

«I nostri ricercatori –hanno dichiarato Dante Bartolomei e Luca Tarquini rispettivamente Presidente e direttore di Asteria – da diverso tempo effettuano studi sulla composizione lipidica di questo mollusco, tanto da essere oggetto di pubblicazioni su riviste nazionali di settore. Altri studi svolti di Asteria, inoltre, hanno riguardato la conservazione del mollusco in atmosfera controllata e l’utilizzo di enzimi naturali per il suo intenerimento, al fine di favorirne l’impiego a fini alimentari».

Le grandi aziende alimentari si stanno adeguando al nuovo trend commerciale salutistico mettendo sul mercato prodotti arricchiti di principi naturali “dietetici” tra i quali gli acidi grassi polinsaturi, i quali sono il risultato di ingenti investimenti effettuati nel settore della ricerca e sviluppo.

L’utilizzo, a livello industriale, di questo mollusco per fini estrattivi degli acidi grassi Omega 3, è sicuramente di forte interesse commerciale considerando il basso costo della materia prima che potrà garantire un deciso incremento dei margini industriali e, quindi, un maggior valore aggiunto dei prodotti finiti.

Ringraziando la Cooperativa CO.PE.RI di Cupra Marittima che ha fornito i campioni di Scapharca inaequivalvis a dimostrazione del legame tra imprenditoria, mondo della ricerca, mondo accademico e governance, si può affermare che il progetto pone le basi per ulteriori ricerche al fine di realizzare dei prodotti alimentari arricchiti di Omega 3 usufruibili dalla piccola realtà produttiva, in particolar modo quella regionale, legata ai prodotti di nicchia per i quali la qualità del gusto è il principale valore aggiunto.

Molteplici, inoltre, sono gli esiti auspicabili dallo studio come l’incremento della potenzialità competitiva dei produttori locali nei confronti delle grandi aziende, la migliore capacità contrattuale verso la grande distribuzione e il miglioramento della qualità della vita, soprattutto su individui afflitti da patologie specifiche o comunque a rischio.

Questo progetto riconferma, in sintesi, l’impegno solido ed efficace di Asteria al servizio del territorio e rappresenta un’ulteriore testimonianza della forte e positiva sinergia instaurata con l’Università degli Studi di Camerino, storico partner e membro societario dell’Istituto.

26/10/2007





        
  



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Scapharca inaequivalvis
Scapharca inaequivalvis

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