Area Vasta? Apparve per la prima volta negli anni 90.
San Benedetto del Tronto | Io la interpretai come una grande opportunità e oggi , dopo 15 anni, ribadisco che si è trattata di una occasione persa.
di Giovanni Corradetti
Da qualche settimana leggo frequentemente sulle pagine locali dei giornali articoli di politica sanitaria riguardanti il futuro del nostro ospedale e della zona territoriale.
Parole come programmazione sul territorio, aria vasta, eccellenze, poli sanitari, ospedali riuniti ospedale di vallata, mi fanno tornare in mente gli anni novanta quando comparve per la prima volta sul PSR il termine area vasta.
Io la interpretai come una grande opportunità e oggi,dopo 15 anni, ribadisco che si è trattata di una occasione persa.
Cosa non andò allora.
I politici non capirono appieno il significato e le ricadute positive legate alla sua applicazione.
Ma non potevano essere uomini di partito, sindaci ,amministratori , i soggetti deputati a portare avanti questo capitolo strategico di politica sanitaria!
Se non se ne fece niente fu perché i politici non potevano ( e non volevano farlo! ) presentarsi come quelli che avrebbero tagliato dei servizi ( perché questo alla fine veniva percepito ! ),in quanto quei territori sarebbero stati gli stessi a cui si sarebbero rivolti durante le campagne elettorali.
Dovevano essere altre figure ,tecnici o comunque non organiche alla politica ,a portare avanti tale problematica.
Allora quale segretario della CGIL medici ne parlai con politici, sindacalisti, amministratori locali e provinciali. Non ottenni risposte ma neanche la curiosità intellettuale alle mie proposte.
Nessuno si rese conto della reale importanza strategica della pianificazione territoriale dei servizi sanitari.
In un cassetto ho ritrovato quelle proposte fatte in un direttivo sindacale.
Eccole:
1. Un tecnico doveva essere incaricato di fare una verifica sulle realtà dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali dell'intera provincia.( allora anche Fermo. Anzi sono convinto che vista l'importanza in termini economici del capitolo sanità nel bilancio regionale,una proposta accettata che raggruppasse le tre aziende sanitarie ,poteva indurre qualche ripensamento. Non ci sono forse anche oggi a provincia istituita?)
2. Rilevamento delle eccellenze esistenti nelle tre aziende e loro potenziamento.
3. Assicurazione sul territorio di LEA omogenei.
4 Chirurgia e medicina d'urgenza, ( DEA di primo livello ), Neurochirurgia , Radiologia tradizionale,per immagini e interventistica a San Benedetto,come poli di eccellenza di riferimento provinciale.
5 Altri poli di eccellenza negli ospedali di Ascoli e Fermo,tenendo presente le realtà storiche e attuali e le esigenze territoriali, in ogni caso da concordare.
Queste proposte le avevo maturate durante la mia lunga attività di chirurgo ospedaliero.
Avevo notato,anche attraverso domande dirette,che il campanilismo e l'esterofilia sanitaria erano un falso problema: i cittadini volevano e vogliono una sola cosa. Servizi eccellenti e qualificati e per questo sono disposti a muoversi nell'ambito del territorio provinciale.
Chiamavo queste mie proposte" piano sanitario provinciale" e la mia idea forte era quella di far trovare questa pianificazione come accordo condiviso sul tavolo di chi stava mettendo mano al PSR. Una proposta sulla quale c'era l'accordo di tutto il territorio era qualcosa a cui era difficile dire di no. In questo modo il territorio provinciale avrebbe avuto le sue eccellenze,Lea omogenei, servizi di base qualificati. Il riferimento per tutte le altre attività specialistiche e ultraspecialistiche sia mediche che chirurgiche sarebbe stato quello regionale.
Nessuno purtroppo ebbe allora la lungimiranza necessaria.
Oggi non staremmo ancora a discutere e forse avremmo quella sanità che giustamente rivendichiamo. Discutere, come si sta facendo, di area vasta su un territorio ristretto è un non senso. Se si vuole veramente armonizzare e riqualificare le offerte sanitarie con l'occhio rivolto anche al risparmio bisogna che la programmazione sia riferita ad un territorio più vasto che superi i confini delle zone e, a volte, delle province.
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30/10/2007
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