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Stato di emergenza per il gran nubifragio su vasta area: è la richiesta della provincia di Teramo

Teramo | Protezione Civile, Regione Abruzzo e Provincia di Teramo, insieme per superare l'emergenza. Molte le abitazioni inagibili. Il presidente D'Agostino: "Solidarietà e vicinanza ai cittadini colpiti". Intanto a Tortoreto ed Alba Adriatica chiuse le strade.

di Nicola Facciolini

Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)

L'emergenza è stata affrontata di petto da tutte le Istituzioni, grazie al lavoro di squadra di tutti. Ma occorre un coordinamento informativo unitario per agire tempestivamente in caso di eventi ben più tragici e un potenziamento delle strutture di soccorso. E' andata bene, stavolta. Nessun ferito, solo tantissimi disagi soprattutto per la popolazione di Tortoreto Lido e Alba Adriatica (Te) colpita nei sui affetti personali più cari.

L'evento stile "tsunami" che ha colpito la costa nord aprutina, è stato gestito in maniera ottimale ed ha dimostrato che la Protezione civile regionale, provinciale e comunale funziona. Potenziamento delle strutture di soccorso e dichiarazione dello stato di emergenza, sono le prime due azioni annunciate dal vice capo dipartimento della protezione civile, Fabrizio Col cerasa, a L'Aquila, nella riunione con i sindaci dei tre comuni della costa teramana interessati dal nubifragio della notte tra sabato 6 e domenica 7 ottobre 2007, con l'assessore regionale alla protezione civile Ginoble ed il presidente dell'esecutivo abruzzese Del Turco.

"In primis cerchiamo di potenziare le strutture di soccorso - ha detto Colcerasa - per questo chiameremo qualche sezione operativa attraverso i vigili del fuoco e il Ministero dell'Interno, mentre il volontariato già c'é. Poi verrà dichiarato lo stato di emergenza e verrà fatta un'ordinanza con cui saranno messe a disposizione le prime risorse per poterla

superare, per fare i primi lavori di sistemazione e il recupero dei danni". Rimane critica la situazione nella parte nord-est della provincia di Teramo, dove la notte tra sabato e domenica si è abbattuto un violento nubifragio. Dopo la riattivazione, dal primo pomeriggio di domenica, di entrambi i binari sulla linea ferroviaria Adriatica, fra Giulianova e Alba Adriatica (Teramo), lunedì 8 ottobre si è tornati a circolare senza problemi anche lungo la strada statale 16 Adriatica e la strada provinciale n.8 che collega Tortoreto con l'entroterra. Rimane isolata la zona del lungomare sul
50% del territorio di Tortoreto e altrettanto di Alba Adriatica, a causa dell'allagamento dei sottopassi ferroviari.

L'unità di crisi istituita presso il Comune di Tortoreto conferma che sono state una quarantina le persone che hanno dormito in due alberghi resi disponibili dal Comune. In alcuni casi è stata la stessa amministrazione a provvedere al trasporto in loco delle persone. Altri cittadini hanno preferito rimanere in casa, anche se senza energia elettrica. Intanto, è quasi tornato alla normalità il servizio elettrico grazie all'impiego di squadre di tecnici giunte da tutto l'Abruzzo.

Dall'unità di crisi presso il comune di Tortoreto giunge inoltre conferma che la situazione più grave si registra in una zona di poco meno di due chilometri quadrati dove interi condomini hanno scantinati allagati con conseguente impossibilità di ripristinare i contatori e dove la scarsità di idrovore rallenta gli interventi. La Prefettura di Teramo ha garantito l'invio sul posto di altri mezzi e uomini. L'Enel è riuscita a limitare in poche ore il black-out che, dopo l'allagamento della Cabina Primaria di Alba Adriatica (Teramo), aveva inizialmente interessato circa 30 mila utenti. Lunedì mattina risultavano ancora senza corrente elettrica meno di 500 utenti. Si sta lavorando per sostituire i contatori danneggiati dal fango, soprattutto nei comuni di Martinsicuro e Tortoreto

Sarà il prossimo Consiglio dei ministri a valutare la richiesta di stato di emergenza avanzata dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia di Teramo per i comuni della costa teramana nord, colpiti dal gran nubifragio stile "tsunami" di domenica mattina 7 ottobre 2007. È quanto emerso nella riunione che lunedì 8 ottobre si è tenuta a L'Aquila tra il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, l'assessore alla protezione civile, Tommaso Ginoble, il vicedirettore del dipartimento della protezione civile, Fabrizio Colcerasa, il sindaco di Tortoreto Domenico Di Matteo e il commissario prefettizio di Alba Adriatica.

"In primis cerchiamo di potenziare le strutture di soccorso - ha detto Colcerasa - per questo chiameremo qualche sezione operativa attraverso i vigili del fuoco e il Ministero dell'Interno, mentre il volontariato già c'é. Poi verrà dichiarato lo stato di emergenza e verrà fatta un'ordinanza con cui saranno messe a disposizione le prime risorse per poterla superare, per fare i primi lavori di sistemazione e il recupero dei danni". La situazione sta lentamente tornando alla normalità ma decisive saranno le prossime ore, che si spera non faranno registrare ulteriori precipitazioni. Anche il fango in secca in abitazioni, scantinati, negozi e garage, è un altro grosso problema da affrontare.

Sul fronte dell'emergenza, la protezione civile ha contato in circa 650 gli alloggi, tra appartamenti, scantinati e negozi, invasi dall'acqua per i quali è necessario un intervento diretto della Protezione civile o dei Vigili del fuoco. Fino alla tarda mattinata di lunedì erano circa 500 le utenze Enel sospese e la stessa società ha garantito la riattivazione immediata.

"Abbiamo bisogno di strumenti per togliere il fango che si è depositato lungo le strade e nei piani bassi degli edifici - ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco - e per questo occorrono pompe idrovore in quantità sufficienti: l'assessore Ginoble mi ha assicurato che ne arriveranno in numero di 30 in più e grazie all'operato di tutte le forze in campo - vigili del fuoco, volontari e uomini della protezione civile regionale - contiamo di tornare alla normalità nell'arco di 24 ore, augurandoci che non succeda più nulla".

Sul fronte dei mezzi messi a disposizione, Del Turco ha precisato che la Regione "ha consegnato ai sindaci tutto ciò che è indispensabile per individuare i danni. Credo - ha concluso il presidente - che saremo in grado di dare risposte nel giro di qualche ora alle popolazioni: commercianti, artigiani e inquilini". Il vicedirettore del dipartimento della protezione civile ha assicurato che "subito dopo la dichiarazione dello stato di emergenza verranno messe a disposizione di tutti i soggetti, sia pubblici che privati, le prime risorse necessarie per ristabilire la normalità".

Per gli effetti del nubifragio la Provincia di Teramo ha chiesto lo stato di calamità per area vasta. Gli uffici stanno predisponendo una relazione dettagliata dei danni subiti dall'intero territorio. Uomini e mezzi dell'ente, impegnati fin da sabato notte, stanno lavorando per garantire la transitabilità dell'intera rete provinciale. Il presidente Ernino D'Agostino ha espresso solidarietà e vicinanza ai cittadini colpiti. "La Provincia associa la propria richiesta a quella dei comuni interessati, in particolare Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, affinché venga dichiarato lo stato di calamità naturale.

Chiederemo - precisa il presidente D'Agostino - che lo stato di calamità sia esteso ad un'area più vasta di quella dei comuni colpiti, e ciò sulla base di una relazione che i nostri uffici stanno attualmente predisponendo al fine di individuare con esattezza i danni". Uomini e mezzi della Provincia si sono attivati fin dall'inizio per far fronte ai problemi verificatisi sulla rete viaria provinciale. "Sulle strade sono stati impegnati, a partire dalle ore 3 di sabato notte fino a domenica pomeriggio, con ripresa delle attività lunedì mattina, 4 squadre di operai dell'ente ed alcune ditte esterne incaricate dall'amministrazione. In alcuni casi si è reso necessario l'utilizzo dei mezzi anti-neve per eliminare il fango".

L'obiettivo è stato quello di garantire la transitabilità della rete e ripristinare lo stato dell'arte, eliminando per quanto possibile i detriti che hanno invaso le strade. L'incuria dell'uomo sul territorio potrebbe essere annoverata tra le possibili concause dell'invasione di fango. Molte le abitazioni inagibili mentre il fango inesorabilmente si secca. Intanto a Tortoreto ed Alba Adriatica sono state chiuse le scuole per tre giorni.

Forse sarà necessario prolungare la chiusura delle attività scolastiche fino a quando la situazione non tornerà alla completa normalità. Interventi si sono resi necessari sulla sp 8 del Salinello a Tortoreto, di cui si è assicurata la completa transitabilità anche se in alcuni punti la carreggiata subisce dei restringimenti. Mezzi in azione anche sulle altre strade provinciali che attraversano la Val Vibrata. In 4 di queste strade (la sp 5/a di Tortoreto, la sp 56 della Civita a Colonnella, la sp 5/c di Corropoli, la sp 2 di Controguerra) si è dovuto istituire il senso unico alternato per il cedimento del piano asfaltato.

Rimane chiusa soltanto la sp 7/a di via Grande, a Torano Nuovo, anche se si sta lavorando per renderla transitabile nel più breve tempo possibile. La Provincia si è messa a disposizione dei comuni interessati per affiancarli nelle azioni volte a fronteggiare l'emergenza. Sulla base di una richiesta del sindaco di Tortoreto Domenico Di Matteo, la Provincia ha provveduto ad inviare sul posto alcune imprese specializzate per gli interventi urgenti di rimozione del fango e dei detriti. "Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza - ha detto il presidente della Provincia, Ernino D'Agostino - a quei cittadini che hanno subito gravissimi danni.

Questa emergenza evidenzia ancora una volta la necessità di programmare interventi di manutenzione del territorio e di protezione idrogeologica indispensabili per evitare il ripetersi di simili calamità. Nell'immediato mettiamo a disposizione tutti i mezzi di cui possiamo avvalerci per sostenere l'azione dei Comuni, della Regione e del sistema di protezione civile".

Il vice presidente con delega alla viabilità e ai lavori pubblici, Giulio Sott'anelli, ha ringraziato tutti gli operai dell'ente "che per 15 ore consecutive hanno lavorato per garantire la transitabilità delle nostre strade. Un ringraziamento va fatto anche gli operai delle imprese private da noi incaricate, e all'intero sistema della protezione civile coordinato dall'assessore regionale Tommaso Ginoble. Siamo certi che, grazie all'impegno di tutti, in breve tempo la situazione tornerà alla normalità".

09/10/2007





        
  



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Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)
Le zone allagatae: (foto il Ficcanaso)

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