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Farmaci: la Turco vuole farmacisti di serie A e di serie B

Roma | Invece di preoccuparsi dei consumatori e dei notevoli vantaggi acquisiti dopo il primo decreto Bersani, il ministro si preoccupa di difendere uno tra i monopoli più inaccessibili presenti in Italia.

E' con il sostanziale mantenimento dell'attuale sistema di distribuzione dei farmaci che il Ministro della salute vuole farmacisti di serie A che godono di numerosi privilegi e farmacisti di serie B impossibilitati ad esercitare liberamente la propria professione. 

Dispiace dover constatare ancora una volta che il Ministro Livia Turco, forse vittima di cattivi consiglieri, prende le difese delle corporazioni e parla con il linguaggio dei titolari di farmacia. 

Invece di preoccuparsi dei consumatori e dei notevoli vantaggi acquisiti dopo il primo decreto Bersani, il ministro si preoccupa di difendere uno tra i monopoli più inaccessibili presenti in Italia. 

Non corrisponde a verità - come affermato dal Ministro - che negli esercizi farmaceutici (parafarmacie) esistono minori controlli rispetto alla farmacie, i controlli da parte di Guardia di Finanza, Nas e ASL ci sono e in abbondanza.

Se non fossero ancora sufficienti potrebbero essere accolti gli emendamenti all'articolo 2 presenti in Senato che estendono quelli presenti nelle farmacie alle parafarmacie.

Ricordiamo inoltre al Ministro che anche i farmacisti che operano in esercizi diversi dalle farmacie sono obbligati per legge a partecipare al sistema di farmaco-vigilanza voluto dallo stesso Ministero per tutelare la salute dei cittadini. 

Per quanto riguarda il presunto progetto di riforma avanzato da FOFI e Federfarma, nei prossimi giorni il MNLF presenterà uno studio che smentisce totalmente le ipotesi avanzate dalle due organizzazioni. 

E' bene però che il Ministro e i cittadini sappiano subito che in città come Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Messina, pari a 8.380.155 abitanti, non sarà possibile aprire una sola farmacia in più rispetto a quelle esistenti. 

E' bene che il Ministro sappia che i cosiddetti vantaggi per i giovani si risolveranno nella partecipazione a concorsi per cui dovranno pagare, se vinceranno, somme molto elevate al precedente titolare che nel frattempo, grazie ai privilegi previsti dal progetto FOFI-Federfarma, vincerà una sede più appetibile. 

Mentre i titolari di farmacia continuano a far pendere sul Governo e Parlamento la minaccia di far pagare tutte le medicine ai cittadini, il Ministro della Salute ne abbraccia le richieste, anche se consapevole che l'uscita dei farmaci con ricetta fuori dalla farmacia non rappresenta nessun pericolo per la salute dei cittadini grazie alla presenza e alla professionalità del farmacista. 

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti invita il Governo a mantenere fede alla promessa di liberare l'economia italiana dalle rendite di posizione ed invita ancora una volta il Ministro della Salute ad ascoltare le Associazioni dei Consumatori e quelle dei farmacisti non titolari.

21/11/2007





        
  



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