Si torna a parlare di sanità locale, stavolta con uno dei protagonisti della scorsa Conferenza dei Sindaci, cioè il Sindaco Giovanni Gaspari.

Il primo cittadino risponde alle accuse mosse dagli esponenti di Alleanza Nazionale Giorgio De Vecchis e Benito Rossi sul presunto mancato adempimento del mandato ufficiale alla Conferenza, sancito dal voto all'unanimità dello scorso Consiglio Comunale.

Proprio in quell'occasione Gaspari fece un intervento sulla mozione presentata dal Consigliere di opposizione, poi votata dalla stesso Sindaco, riguardo la natura non propositiva del documento. "Una mozione autoreferenziale, che parla soltanto di ciò che non va fatto per la sanità locale e non di cosa invece va portato avanti", così la risposta del Sindaco.

"Alla Conferenza dei Sindaci è stato ribadito - continua Gaspari - che il nostro  territorio si trova nel progetto di Area Vasta per la sanità, da qui in poi si lavorerà in questa direzione. Bisogna capire che San Benedetto non vive in un microcosmo, dobbiamo relazionarci con il resto della regione".

Dunque la voce più autorevole dell'Amministrazione rivierasca difende e porta avanti il progetto Area Vasta, finora oggetto di battaglie e critiche, fin dalle sue premesse.

"Riguardo le finalità del progetto per la nostra sanità c'è una cosa che va chiarita subito - specifica il primo cittadino - e cioè capire le nostre priorità. Il pensiero che pervade la riorganizzazione sanitaria parte dall'assunto che siamo fuori dall'era in cui le risorse erano illimitate. A questo punto si lavora per le priorità e le vere esigenze della sanità locale. Siamo la prima città della Regione per richieste di emergenze, quindi è lapalissiano dire che la nostra è una vocazione ad un'eccellenza di tipo traumatologico".

Un Sindaco determinato quello che in conferenza stampa porta avanti la causa dell'Area Vasta. Molti da più parti hanno espresso preoccupazioni prima ancora che questa riorganizzazione globale possa mostrare i suoi effetti, temendo tagli e diminuzioni, con conseguente dimagrimento della qualità del servizio.

Ora il discorso verte sui fatti: tutti noi vorremmo che la Sanità, giustamente definita come materia "apolitica", migliorasse esponenzialmente, anche nell' ottica di "razionalizzazione", poichè è un servizio ai cittadini, oltre che necessario, vitale.