I disagi per lo sciopero dellautotrasporto. Neve e freddo siberiani incombono.
Teramo | Convocato in Prefettura di Teramo il Comitato per la Sicurezza Pubblica. L'assalto alle pompe di benzina. Le reazioni di Forza Italia. Distributori chiusi a Teramo.
di Nicola Facciolini
A Natale, uno scenario fantapolitico che avremmo preferito vedere al cinema, si è materializzato come uno spettro con distributori chiusi a Teramo, così come nei centri principali del capoluogo aprutino, con presidi rinforzati ai quattro caselli autostradali dell'A-14.
E’ la fotografia in provincia di Teramo, la mattina del 12 dicembre 2007, nel terzo giorno di sciopero degli autotrasportatori. Un soggetto degno di una pellicola cinematografica di Hollywood, per scene del tipo “Deep Impact”. Le forze dell’ordine stanno facendo il loro dovere, anche effettuando scorte ad alcune autocisterne. Evento sociale, istituzionale, politico e sindacale senza precedenti in Italia che potrebbe creare non pochi disagi in tutti quei settori dell’economia in qualche modo dipendenti dal lavoro strategico della categoria in agitazione. Per ora si spera a dita incrociate.
Tant’è che la precaria situazione venutasi a creare, soprattutto per quel che concerne la distribuzione del carburante per autotrazione, ha indotto il Prefetto di Teramo. S.E. Francesco Camerino, a convocare il Comitato per la Sicurezza Pubblica. Nel corso della riunione è stato fatto il punto su ciò che fino ad oggi ha causato la vertenza in atto, ma soprattutto sullo scenario che potrebbe presentarsi con il perdurare dello sciopero.
Il vice presidente della Provincia di Teramo, il dott. Giulio Sottanelli, presente alla riunione in prefettura avrebbe dichiarato:“Ci stiamo organizzando per le emergenze che potrebbero presentarsi nei prossimi giorni. E’ in atto una mappatura di tutti i depositi di carburante che, per legge, sono obbligati ad avere delle scorte di riserva da utilizzare solo per la pubblica sicurezza ed in caso di emergenza”.
Pare siano state annunciate neve e gelate nel fine settimana, soprattutto all’interno. “E’ vero – ha detto Sottanelli – ed è per questo motivo che i mezzi che dovranno provvedere allo sgombero della neve ed alla normalizzazione del traffico in caso di ghiaccio non possono certamente restare a secco privi del carburante necessario”.
Nel frattempo l'assalto alle pompe di benzina avrebbe determinato l'esaurimento delle scorte e i gestori hanno quasi tutti chiuso, esponendo i cartelli in cui si avverte dell'impossibilità di rifornimenti. Fluida e sotto controllo viene definita dalla sala operativa della Polstrada di Teramo la situazione ai caselli di Pineto-Silvi, Roseto, Giulianova-Mosciano e Val Vibrata. In quest'ultimo caso nelle prime ore del mattino è aumentato il numero dei Tir che stazionano alla rotatoria di ingresso. Le conseguenze sul traffico sono sensibili ma il transito è permesso sul tracciato autostradale.
Forza Italia invita i cittadini alla pacata riflessione. In una nota degli azzurri aprutini si legge: “offriremmo la porchetta gratis in piazza agli autotrasportatori in sciopero per le loro giuste rimostranze (sbagliate nel metodo ma non nel merito!) se fossimo in un paese davvero civile e democratico. Ma non in Italia, almeno per il momento. Oggi ci limitiamo ad affermare il nostro NO al caos della Repubblica di Weimar. Le sinistre di governo si assumano le proprie responsabilità politiche di fronte al Paese.
Se per la prima volta nella storia della Repubblica assistiamo alla paralisi dei Tir fermi, con l’Italia a secco di carburante e gli alimentari che rischiano di andare in malora, non si può solo scaricare la colpa sui lavoratori: gli autotrasportatori sono stati messi in agitazione da un governo ormai fuori dai “binari” costituzionali e politici”.
Era inevitabile? “Forse. Parafrasando un bellissimo comunicato stampa degli amici di Alleanza Nazionale, oggi la porchetta (a pagamento!) la offre il governo Prodi agli italiani, una porchetta all’arsenico caricata su un carretto trainato da un cavallo. Perché siamo senza benzina. La situazione dei trasporti in Italia ormai è al collasso. E’ l’esempio del fallimento del governo delle sinistre. Su Alitalia e Ferrovie il governo ha lasciato che la crisi, già profonda, sprofondasse nel baratro, gettando tutto il comparto dell'autotrasporto in una condizione ormai insostenibile. Se il Primo Ministro Prodi c'è, batta un colpo, altrimenti abbia il coraggio di passare la mano”.
E’ inconcepibile che in un momento come questo si blocchino il Paese e la sua economia. “E’ altrettanto inconcepibile che un governo senza più maggioranza politica sia ancora alla guida di un Paese democratico come l’Italia. Le istituzioni soffrono, gli italiani soffrono, la natura soffre”.
Secondo gli azzurri le colpe della sinistra sarebbero lampanti. “Bisogna ripristinare l’autorevolezza e la capacità dello Stato di decidere: questo governo deve andare a casa per il bene degli Italiani. Inaccettabili sono non tanto le modalità dello sciopero quanto l’indifferenza delle sinistre ancora al governo di un Paese che oggi esprime un’altra maggioranza politica, di Centrodestra”.
Per l’on. Silvio Berlusconi, gli autotrasportatori «hanno ragione nel merito della protesta, non certo nella forma adottata. Nelle scorsa legislatura – ricorda Berlusconi – con loro non ci sono stati problemi»(il Giornale, 12-12-2007). “Italia è a secco di carburante: nel giro delle prossime ore potrebbe essere il caos generale. Già dal 10 dicembre 2007 molti impianti di distribuzione carburante hanno esaurito il carburante per mancata consegna del carico alle cisterne, oggi minuto dopo minuto si registra lo stillicidio di impianti che non hanno più carburante da erogare. Il sistema distributivo resterà, infatti, a secco su tutto il territorio nazionale, mentre i nodi di distribuzione del carburante più importanti, come gli impianti autostradali, andranno in crisi ancora prima. La maggior parte degli impianti di distribuzione ha un ciclo di autonomia di due o tre giorni, mentre solo una parte marginale ha cicli più ampi, grosso modo nell'ordine di una settimana”.
Veniamo, inoltre, da un week-end con due giorni festivi, come hanno fatto notare i sindacati di categoria degli autotrasportatori: la sommatoria di tutti questi fattori finisce per mettere in croce il sistema di distribuzione carburanti, i gestori e i consumatori.
“In Abruzzo, l'80% dei distributori è già chiuso. Quando il fermo terminerà ci vorranno almeno 48 ore perché la situazione torni alla normalità. Detto questo, ricordiamo che in base alla legge 146/90 può essere disposta la riduzione della durata dello sciopero, e possono essere messe in atto misure per assicurare la distribuzione dei beni essenziali: assicurare un’ordinata ripresa delle attività, nel rispetto delle decisioni assunte dallo Stato e il ritorno al tavolo della concertazione”.
A difesa di tutti gli Italiani. Come pare stia accadendo. Ma la neve e il freddo artico incombono con nuovi e più importanti disagi alla circolazione, per cui tornare alla normalità sarà questione di giorni e non più di ore.
E’ la fotografia in provincia di Teramo, la mattina del 12 dicembre 2007, nel terzo giorno di sciopero degli autotrasportatori. Un soggetto degno di una pellicola cinematografica di Hollywood, per scene del tipo “Deep Impact”. Le forze dell’ordine stanno facendo il loro dovere, anche effettuando scorte ad alcune autocisterne. Evento sociale, istituzionale, politico e sindacale senza precedenti in Italia che potrebbe creare non pochi disagi in tutti quei settori dell’economia in qualche modo dipendenti dal lavoro strategico della categoria in agitazione. Per ora si spera a dita incrociate.
Tant’è che la precaria situazione venutasi a creare, soprattutto per quel che concerne la distribuzione del carburante per autotrazione, ha indotto il Prefetto di Teramo. S.E. Francesco Camerino, a convocare il Comitato per la Sicurezza Pubblica. Nel corso della riunione è stato fatto il punto su ciò che fino ad oggi ha causato la vertenza in atto, ma soprattutto sullo scenario che potrebbe presentarsi con il perdurare dello sciopero.
Il vice presidente della Provincia di Teramo, il dott. Giulio Sottanelli, presente alla riunione in prefettura avrebbe dichiarato:“Ci stiamo organizzando per le emergenze che potrebbero presentarsi nei prossimi giorni. E’ in atto una mappatura di tutti i depositi di carburante che, per legge, sono obbligati ad avere delle scorte di riserva da utilizzare solo per la pubblica sicurezza ed in caso di emergenza”.
Pare siano state annunciate neve e gelate nel fine settimana, soprattutto all’interno. “E’ vero – ha detto Sottanelli – ed è per questo motivo che i mezzi che dovranno provvedere allo sgombero della neve ed alla normalizzazione del traffico in caso di ghiaccio non possono certamente restare a secco privi del carburante necessario”.
Nel frattempo l'assalto alle pompe di benzina avrebbe determinato l'esaurimento delle scorte e i gestori hanno quasi tutti chiuso, esponendo i cartelli in cui si avverte dell'impossibilità di rifornimenti. Fluida e sotto controllo viene definita dalla sala operativa della Polstrada di Teramo la situazione ai caselli di Pineto-Silvi, Roseto, Giulianova-Mosciano e Val Vibrata. In quest'ultimo caso nelle prime ore del mattino è aumentato il numero dei Tir che stazionano alla rotatoria di ingresso. Le conseguenze sul traffico sono sensibili ma il transito è permesso sul tracciato autostradale.
Forza Italia invita i cittadini alla pacata riflessione. In una nota degli azzurri aprutini si legge: “offriremmo la porchetta gratis in piazza agli autotrasportatori in sciopero per le loro giuste rimostranze (sbagliate nel metodo ma non nel merito!) se fossimo in un paese davvero civile e democratico. Ma non in Italia, almeno per il momento. Oggi ci limitiamo ad affermare il nostro NO al caos della Repubblica di Weimar. Le sinistre di governo si assumano le proprie responsabilità politiche di fronte al Paese.
Se per la prima volta nella storia della Repubblica assistiamo alla paralisi dei Tir fermi, con l’Italia a secco di carburante e gli alimentari che rischiano di andare in malora, non si può solo scaricare la colpa sui lavoratori: gli autotrasportatori sono stati messi in agitazione da un governo ormai fuori dai “binari” costituzionali e politici”.
Era inevitabile? “Forse. Parafrasando un bellissimo comunicato stampa degli amici di Alleanza Nazionale, oggi la porchetta (a pagamento!) la offre il governo Prodi agli italiani, una porchetta all’arsenico caricata su un carretto trainato da un cavallo. Perché siamo senza benzina. La situazione dei trasporti in Italia ormai è al collasso. E’ l’esempio del fallimento del governo delle sinistre. Su Alitalia e Ferrovie il governo ha lasciato che la crisi, già profonda, sprofondasse nel baratro, gettando tutto il comparto dell'autotrasporto in una condizione ormai insostenibile. Se il Primo Ministro Prodi c'è, batta un colpo, altrimenti abbia il coraggio di passare la mano”.
E’ inconcepibile che in un momento come questo si blocchino il Paese e la sua economia. “E’ altrettanto inconcepibile che un governo senza più maggioranza politica sia ancora alla guida di un Paese democratico come l’Italia. Le istituzioni soffrono, gli italiani soffrono, la natura soffre”.
Secondo gli azzurri le colpe della sinistra sarebbero lampanti. “Bisogna ripristinare l’autorevolezza e la capacità dello Stato di decidere: questo governo deve andare a casa per il bene degli Italiani. Inaccettabili sono non tanto le modalità dello sciopero quanto l’indifferenza delle sinistre ancora al governo di un Paese che oggi esprime un’altra maggioranza politica, di Centrodestra”.
Per l’on. Silvio Berlusconi, gli autotrasportatori «hanno ragione nel merito della protesta, non certo nella forma adottata. Nelle scorsa legislatura – ricorda Berlusconi – con loro non ci sono stati problemi»(il Giornale, 12-12-2007). “Italia è a secco di carburante: nel giro delle prossime ore potrebbe essere il caos generale. Già dal 10 dicembre 2007 molti impianti di distribuzione carburante hanno esaurito il carburante per mancata consegna del carico alle cisterne, oggi minuto dopo minuto si registra lo stillicidio di impianti che non hanno più carburante da erogare. Il sistema distributivo resterà, infatti, a secco su tutto il territorio nazionale, mentre i nodi di distribuzione del carburante più importanti, come gli impianti autostradali, andranno in crisi ancora prima. La maggior parte degli impianti di distribuzione ha un ciclo di autonomia di due o tre giorni, mentre solo una parte marginale ha cicli più ampi, grosso modo nell'ordine di una settimana”.
Veniamo, inoltre, da un week-end con due giorni festivi, come hanno fatto notare i sindacati di categoria degli autotrasportatori: la sommatoria di tutti questi fattori finisce per mettere in croce il sistema di distribuzione carburanti, i gestori e i consumatori.
“In Abruzzo, l'80% dei distributori è già chiuso. Quando il fermo terminerà ci vorranno almeno 48 ore perché la situazione torni alla normalità. Detto questo, ricordiamo che in base alla legge 146/90 può essere disposta la riduzione della durata dello sciopero, e possono essere messe in atto misure per assicurare la distribuzione dei beni essenziali: assicurare un’ordinata ripresa delle attività, nel rispetto delle decisioni assunte dallo Stato e il ritorno al tavolo della concertazione”.
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13/12/2007
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