Oggi in Comune un nutrito gruppo di genitori di bambini e ragazzi disabili hanno voluto incontrare il Capogruppo AN Pasqualino Piunti.

Presenti Federico Palestini, Maria Gabriella Gaetani, Antonella Vagnozzi, Pasqualino Bianconi la professoressa Gabriella Ruggeri. Tutti padri e madri di ragazzi che frequentano le scuole della nostra città.

"Non vogliamo fare polemica, ma portare a conoscenza dell'Amministrazione della situazione di disagio che viviamo con il problema dell'assistenza e sostegno didattico" ha dichiarato Federico Palestini.

Quest'anno infatti il Ministro Fioroni ha "tagliato" in tutta Italia molte ore dedicate al sostegno didattico di bambini portatori di handicap.

Ora, per far fronte a questo taglio, molti Comuni hanno dovuto tamponare con delle ore di assistenza. Non è certo la stessa cosa, poiché il sostegno didattico è fondamentale nella crescita dei soggetti disabili, nell'inserimento all'interno della scuola, regolato da programmi specifici. L' assistenza invece è un supporto alle funzioni primarie di un bambino.

"Le ore che abbiamo a disposizione per i nostri figli non sono assolutamente sufficienti a coprire le esigenze basilari, chiediamo all'Amministrazione un tavolo di discussione per conoscere l'entità del problema ed intervenire" aggiungono i genitori.

Dall'assessorato ai servizi sociali Loredana Emili e il dott. Giovanni Alleva si dicono "Certi che si possano apportare miglioramenti significativi, come nel caso del servizio trasporto disabili, con un possibile investimento su un nuovo mezzo. Purtroppo questo è lo scotto che dobbiamo pagare per il taglio delle ore a carattere nazionale. Abbiamo coperto egregiamente il buco con i servizi di assistenza."

540 ore settimanali nell'anno scolastico 2006 - 2007, di cui hanno beneficiato 44 bambini, e quest'anno si è aumentato il monte ore a 571 con 2 bambini in più.

Sostanzialmente invariate le ore nel totale, in pochi casi aumentate.

"Non c'è stato nessun taglio - dichiara l'Assessore Emili - anzi, abbiamo addirittura aumentato in alcuni casi. Siamo comunque disposti ad incontrarci con i genitori per discutere e trovare una soluzione, perchè sappiamo di dover lavorare per questi ragazzi, per rendere loro un servizio funzionale."