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San Benedetto Martire non è una leggenda

San Benedetto del Tronto | Finalmente ha visto la luce il libro scritto da Giuseppe Romani dal titolo "Benedetto". Oggi la storia legittima un martire, con il libro del Dottore.

di Matteo Pagnoni

Finalmente ha visto la luce il libro scritto da Giuseppe Romani dal titolo "Benedetto". "Ci sono voluti 5 lunghi anni di ricerche di vario tipo prima di poter finire". Questo afferma il medico di famiglia Romani. A lui va uno speciale plauso, perchè questo libro va ad aggiungersi ad altri, che "raccontano" San Benedetto del Tronto e il suo santo.

Un Santo di serie B fino ad oggi, ma per quale motivo? "Purtroppo non esistono documenti storici che ne possano certificare l'esistenza. Oggi però sappiamo che il martire che dà il nome alla sua città è esistito veramente. Per prima cosa il Momsen ha premiato e appurato che la lapide che oggi si trova all'interno della chiesa a lui decicata al Paese Alto è autentica. In secondo luogo nel 2003 è stata effettuata la radiodatazione da un frammento di ossa del Santo, il risultato fissa la data tra il 250 e il 350 d.c." continua Giuseppe Romani.

E allora un libro accurato, che ha ricostruito la storia, la sociologia, la religione e gli usi del tempo. Una ricerca invidiabile a cui il Dottore ha dedicato un lustro della sua vita.

La storia, mista a leggenda che tutti conosciamo, del Santo decapitato a causa della sua cristianità, poi gettato in mare e trasportato alle pendici del colle dove sorgeva il vecchio borgo dei coloni e tumulato sotto l'attuale chiesa sembra davvero confermata dal testo di Romani.

Un culto poi, quello "benedettino" che non ha avuto facile sorte nel corso degli anni: nel 1605 infatti, in epoca di Controriforma, furono aboliti tutti i culti posticci legati a santi di cui non si aveva documentazione scritta.

Anche il culto a S. Benedetto Martire quindi sarebbe dovuto sparire, ma gli abitanti del piccolo centro marinaro non cedettero, non prima del 1707, quando il Vescovo di Ripatransone Josaphat Battistelli riuscì ad abolire il culto per 8 anni, consegnando però lo studio del caso a Roma.

E' proprio da Roma che arrivò il verdetto "Nihil esse innovandum", cioè non si tocca niente, poichè la devozione e la tradizione erano profondamente radicati.

Oggi però la storia legittima un martire, con il libro del Dott. Romani. "Il Signore ci ha donato un Santo di cui poco si sa. Niente pero' attrae di più l'uomo che la bellezza e l'ignoto" conclude lo scrittore del libro.

Non resta che ringraziare Giuseppe Romani per la sua opera, e partecipare Giovedi 20 dicembre al Convegno che si svolgerà presso l'Auditorium Comunale alle ore 18 dal titolo: "Alle origini della identità di San Benedetto".

17/12/2007





        
  



5+2=
Giuseppe Romani
Giuseppe Romani e Renato Novelli

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