Sanità nella bufera: "Dalla Regione una pietra tombale al Fermano"
Fermo | Franca Romagnoli contro una delibera regionale: "L'Asur si prende tutti i poteri, nessuna autonomia alle zone sanitarie, e l'area vasta fermana non sarà allargata, così saremo sempre una Cenerentola: Petrini dov'è?"
di Pierpaolo Pierleoni

Franca Romagnoli
"E' una delibera che pone una pietra tombale sull'Area vasta del Fermano". E' impietoso il commento di Alleanza Nazionale, attraverso la presidente provinciale Franca Romagnoli, sulla delibera regionale, passata lo scorso 3 dicembre, con importanti disposizioni sull'assetto sanitario delle Marche.
"Era l'ultima occasione utile per intervenire sulla distorsione della nostra
area vasta - spiega Franca Romagnoli - uniformandola per lo meno ai confini della provincia se non rinforzandola anche oltre provincia. Ma nella delibera si conferma la non volontà politica di rivedere l'Asur e di attribuire più autonomia ai territori verso le cinque Asl. Lo stesso assessore regionale Mezzolani - spiega la Romagnoli - ha chiarito neigiorni scorsi che non si rivedrà l'azienda sanitaria unica non perché non lo si ritiene opportuno, ma perché non ci sono le condizioni politiche per farlo".
Secondo punto, e qui, secondo il centrodestra, il maggiore sgarbo alla quinta provincia marchigiana, "Si ribadisce la volontà di non sostenere il Fermano. Si lascia la nostra area vasta come "non vasta", unica non plurizonale, senza delinearne almeno i confini con quelli della provincia, aggiungendo così Amandola, Pedaso, Campofilone. L'area vasta fermana rimane così stretta tra Macerata e il polo d'eccellenza di Ascoli Piceno, che non avrà mai i numeri per chiedere servizi e d opportunità in più, impossibilitata ad attivare quelle sinergie tra zone per offrire stesse condizioni di assistenza e salute ai cittadini".
"Tutta la delibera - nota ancora Franca Romagnoli - è declinata per quattro e non per cinque. Si legge che 'le aree vaste avranno il collegio dei direttori di zona e con questo interagisce il coordinatore d'area'. Si parla inoltre di dipartimenti sovrazonali: tutte questioni che non possono riguardare il Fermano, che ha una zona unica. Inoltre, nella delibera si confermano poteri assoluti all'Asur in tema di alienazione e disposizioni sui beni di ogni zona: vale a dire che il ricavato del nostro patrimonio andrà a ripianare i debiti regionali altrui".
Si aggiunge alla critica il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio. "E' una storia già nota, così l'area vasta di Fermo diventa una ruota di scorta di Ascoli e Macerata. Credo che l'arretratezza del Fermano dipenda soprattutto dall'assoluta debolezza del centrosinistra nel Fermano, incapace di farsi sentire a livello regionale. Serve il coraggio di fare battaglie per difendere il territorio. Io, per la questione dell'autostrada, l'ho fatto, anche se c'era Berlusconi al governo. Loro, no".
Nel quadro, principale bersaglio diventa l'assessore Paolo Petrini, rappresentante del Fermano in giunta regionale. "La verità - nota Franca Romagnoli - è che in Regione si vede chi conta, come l'assessore Agostini, che ha portato investimenti nella sua zona, Ascoli e San Benedetto, e chi conta poco, come l'assessore Petrini, che al Fermano non ha dato nulla, e questa delibera l'ha votata". "Petrini - conclude Di Ruscio - non può presentarsi solo per tagliare nastri (il riferimento è al corso di laurea in scienze infermieristiche inaugurato proprio oggi a Fermo, alla presenza dell'assessore regionale e del direttore Asur Roberto Malucelli, ndr), Ha il dovere di rappresentare tutto il territorio".
E adesso, si prepara la manifestazione di piazza. A gennaio, se non già entro fine anno, centrodestra pronto ad una manifestazione pubblica ad Ancona per chiedere più servizi ed attenzioni per la sanità del Fermano.
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07/12/2007
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