Il 2008 deve essere l'anno della partecipazione.
Il coordinamento dei presidenti di quartiere, organi fondati su valori civici volontari e senza scopo di lucro, su questo punto, è irremovibile.
 
Partecipare significa essere parte diretta e attiva, propositivi e responsabili in un percorso che deve avere come obiettivo lo sviluppo della città tendente a migliorarne la qualità della vita.
Le istituzioni hanno tutto il diritto di decidere, ma hanno il dovere di confrontarsi con i cittadini e i loro rappresentanti.

Confrontarsi non vuol dire semplicemente esporre decisioni già prese e definitive.
La carrellata delle assemblee sul bilancio partecipato 11 nel periodo gennaio - febbraio2007 ridotte solo a 5 sotto il periodo natalizio e a pochi giorni dal voto in consiglio comunale per il bilancio, è stata solo una esposizione di quanto già deciso.

Il bilancio può essere considerato l'atto fondamentale di una amministrazione perché nel prevedere come impegnare i fondi, in realtà propone una linea di sviluppo della città.

La manutenzione ordinaria o straordinaria ne è una semplice parte doverosa a tutela dei cittadini contribuenti e non può essere spacciata come strumento di bilancio partecipato che è ben altra cosa.
Lo hanno capito i cittadini Sambenedettesi che hanno disertato le assemblee, dove al massimo, tolti gli addetti al lavoro ( amministratori, rappresentanti dei comitati di quartiere, organi di informazione), si sono contati non più di una sessantina di persone in totale a rappresentanza di tutta la città.

Lo hanno capito i presidenti di quartiere insieme ai loro direttivi che sommano centinaia di volontari civici, nell'esprimere la propria delusione sulla gestione del bilancio partecipato, che riuniti in coordinamento ritengono doveroso un diverso atteggiamento dell'amministrazione nella fase decisionale perché le scelte si avvicinino ai reali bisogni e alle reali aspettative della collettività.

Un altro bilancio ci attende nel 2008, che questo sia veramente partecipativo.