Tutto rimandato a lunedì. Finisce con una proroga di tre giorni l'attesa giornata in cui la statua del Cristo redentore sulle mura fermane sembrava ormai destinata ad essere rimossa. Dopo cinque mesi di dibattimenti, strascichi giudiziari e braccio di ferro tra proprietario, Mauro Cardinali, e Comune, il destino del monumento sembra quindi segnato.

Una storia che ha diviso l'opinione pubblica, tra chi ha ritenuto opportuno lo spostamento, e chi invece ha visto nella statua un bell'omaggio alla comunità cristiana ed ha invitato a pensare a problemi più seri. L'iter era iniziato lo scorso Ferragosto, quando la statua era stata sistemata da un privato sulle mura fermane, ai piedi della chiesa di San Francesco.

Da lì, una serie di proteste da parte di alcuni residenti, poi la decisione del comune di  spostare il manufatto. Il proprietario, però, non cedeva, ricorrendo al Tar chiedendo una sospensiva al provvedimento comunale. Sospensiva respinta, e via libera alla rimozione. Il Comune aveva dato tempo al proprietario fino a questa mattina, dopo di che, sarebbe toccato ai dipendenti pubblici provvedere.

Cardinali ha fatto sapere di non essere disposto a spostare il Cristo, e non ha indicato alcuna area alternativa dove la statua dovrà essere depositata dopo la rimozione. Ancora da stabilire, quindi, la prossima destinazione del monumento. Ma sembra ormai certo che, tra tre giorni, il Cristo redentore scomparirà dalle mura fermane, e il tormentone si concluderà. Anche se in molti, tra i cittadini della zona, sono convinti che, lunedì prossimo, alzando gli occhi, lo troveranno ancora dove è stato fino ad oggi.