Nel primo pomeriggio di ieri, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, si sono riunite le parti sociali convocate dal Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Bersani, On. Franco Raffaldini, per discutere in merito alla situazione aziendale del gruppo Bluradia Italia, convocazione avvenuta con una nota dello scorso 22 gennaio.

Numerose le parti convocate. Erano infatti presenti per il Ministero l'On. Franco Raffaldini ed il Direttore Generale Castano, il Sottosegretario di Stato Pietro Colonnella, il Vice Presidente della Regione Marche Luciano Agostini, il Vice Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Emidio Mandozzi, l'Assessore al Lavoro della Regione Abruzzo Fernando Fabbiani, il Sindaco del Comune di Colonnella Marco Iustini. Per il Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale Sostegno alle Attività Imprenditoriali del Dipartimento per la Competitività, era presente Francesco Menafra, mentre per la Regione Marche c'erano il Dirigente del Servizio Formazione e Lavoro Fabio Montanini, per la Regione Abruzzo il Dirigente Giuseppe Sciullo, per la Provincia di Ascoli Piceno Ivana Toccaceli, per la Provincia di Teramo Paolo Rota Responsabile del Servizio Relazioni Industriali e Pierluigi Babbicola, per Confindustria Teramo Salvatore Spadaro.

Presenti i segretari provinciali di Ascoli Piceno Angelini Antonio per la CISL, Collina Giancarlo per la CGIL, Pacetti Giuseppe per la U.I.L., i segretari provinciali di categoria Franco Di Ventura e Giampiero Dozzi per FIOM CGIL Teramo, D'Isabella Alessandro per la UILM UIL di Ascoli Piceno, Guglielmi Paolo per FIM CISL Ascoli Piceno, Biancucci Luciano per FIOM CGIL di Ascoli Piceno.

C'erano anche i rappresentanti della R.S.U. aziendale nelle persone di D'Erasmo Andrea, Libbi Federico, Sciamanna Luciano e Gabrielli Nazzareno.

Nell'incontro è stata illustrata la situazione di crisi, grave e concentrata, che segna il territorio della Val Vibrata - Valle del Tronto - Piceno. Tale crisi, si legge nel verbale dell'incontro, si manifesta con tratti di emergenza in alcune aziende e con l'esigenza di un intervento coordinato nell'area vasta. Occorre combinare misure di contrasto per tamponare le emergenze e prendere misure tese a creare nuove prospettive economiche del territorio.

Bisogna evitare i licenziamenti collettivi; trattenere, qualificandole, le produzioni esistenti; favorire processi di riconversione, attrarre investimenti e nuovi soggetti industriali. Questi sono i punti del lavoro che intendono svolgere le parti coinvolte nell'incontro. I poli tecnologici e di ricerca, le bonifiche dei siti, la logistica integrata, sono temi essenziali del territorio.

A tale riguardo sarà decisiva la collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, le Regioni, gli Enti Locali e le Associazioni di categoria e sindacali da organizzare in un tavolo presso il Ministero.
In particolare andranno messi a sistema gli strumenti di politica industriale ed ambientale del Governo e delle Regioni così da utilizzare una batteria di strumenti che favoriscano nuove soluzioni di investimento.

Altro tema trattato nell'incontro la grave situazione della Bluradia Italia.
Premettendo che la Direzione Aziendale ha confermato uno stato di grave sofferenza, nel merito della situazione occupazionale, si è preso atto della disponibilità di Bluradia Italia a stipulare con le organizzazioni sindacali un nuovo accordo che prevede il ricorso alla C.I.G.S. in deroga e alla mobilità.

In questo quadro le Regioni Abruzzo e Marche e le Province di Teramo ed Ascoli Piceno si sono rese disponibili, ciascuna nell'ambito delle rispettive competenze, a favorire la concessione delle risorse degli ammortizzatori in deroga quale strumento per il sostegno al reddito in favore dei lavoratori.

A fronte di tutto ciò le organizzazioni sindacali hanno unitariamente manifestato l'intenzione di richiedere la revoca della procedura della mobilità attivata da Bluradia Italia per tutti i lavoratori e, conseguentemente, con la Direzione Aziendale verrà stipulato un nuovo accordo che preveda il ricorso alla CIGS in deroga e, per quei lavoratori che non si oppongono, alla mobilità.