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Bonifica Fim: Legambiente attacca Andrenacci

Porto Sant'Elpidio | Dibattito infuocato dopo il passaggio in consiglio; "Sbandierano come un successo quello che era un obbligo della proprietà"; e Bonifazi (Margherita) rincara la dose: "Non volevano che si discutesse su un argomento così importante".

di Pierpaolo Pierleoni

La cattedrale Fim

E' guerra aperta sull'ex Fim. L'approvazione a tempo di record al Consiglio comunale di sabato scorso dell'accordo con la proprietà per l'esecuzione della bonifica ha scatenato una serie di reazioni a catena. Anche il locale circolo di Legambiente, da sempre in pria linea sulla vecchia fabbrica di concimi, fa sentire la sua voce.

"Di questo accordo sappiamo solo quanto riportato dai giornali - esordisce Legambiente, presieduta da Adriano Santato - Pare che si farà la bonifica dopo 20 anni e 4 progetti: un atto dovuto che la legge impone alla proprietà ma che l'Amministrazione sbandiera come proprio successo. Sembra che la proprietà ceda al Comune le parti vincolate: cattedrale e palazzina. Se così è, questo conferma quanto negli anni dicevamo riguardo alla possibilità di acquistare tutta la Fim. Allora in pochi ci ascoltarono e ci rimbombano ancora le parole "la cattedrale è una bomba ecologica e deve essere demolita".

"Ora gli amministratori - proseguono gli ambientalisti - hanno cambiato idea, hanno perso 10 anni e  non danno spiegazioni. Chiediamo loro se di questo si sono accorti, chiediamo loro di dire chiaramente chi sono "gli alieni", l'ultimo insulto volato nel Consiglio Comunale. Se si fosse fatto come dicevamo noi saremmo qui a festeggiare la nuova Fim. Conviene quindi ascoltare la voce degli ambientalisti: si fa la cosa giusta e non si perde tempo come hanno fatto gli attuali amministratori. Nulla invece sappiamo, ma ce lo immaginiamo, di ciò che l'accordo prevede a favore della proprietà sulla restante area che il Comune ha voluto in mano privata".

Un riferimento poi al rapido passaggio consiliare di sabato. "Dopo 20 anni di discussioni e 10 anni di continuità amministrativa la vicenda Fim ha conosciuto una pagina squallida col Consiglio comunale di sabato. Un Consiglio  durato un quarto d'ora, senza nessun dibattito, addirittura zittendo un consigliere di maggioranza. Un Consiglio disertato dalla minoranza. All'ordine del giorno c'era l'accordo fondamentale tra Amministrazione comunale e proprietà privata. La città si è divisa anche opponendosi alle scelte del suo comune. Abbiamo sempre detto e ribadiamo che la Fim è e rimane l'occasione più rilevante per riconsiderare e progettare lo stato di tutta la città quindi doveva e deve essere un punto di incontro tra tutti. Dobbiamo constatare amaramente che oggi non è così. Come abbiamo sempre detto e documentato continueremo nell'idea di fare della Fim un polo da destinare alla innovazione,  alla cultura, al rispetto dell'ambiente, al lavoro come è stato fatto in tante altre parti d'Italia e del mondo riusando fabbriche dismesse e inquinate. Continueremo ad opporci alle speculazioni".

"Sopratutto - finisce Legambiente - è bene ricordare ai cittadini che non è decente fare campagna elettorale con questo progetto senza che  tutti i cittadini lo abbiamo liberamente discusso nelle appropriate sedi amministrative. Ci auguriamo che la prossima Amministrazione abbia sulla Fim, sulle altre emergenze ambientali, su tutta la città un punto di vista radicalmente diverso rispetto a quello della Amministrazione uscente".

E sull'incendiaria questione Fim interviene anche Oscar Bonifazi, leader della Margherita, che presto annuncerà il proprio simbolo e nome per la lista che correrà alle amministrative di aprile. "Il sindaco dovrebbe spiegare i motivi di una convocazione d'urgenza. Perché si è ridotto tutti agli ultimi giorni, dando ai consiglieri la possibilità di ricevere la documentazione completa appena 20 ore prima della seduta? Come fa il sindaco a sorprendersi che l'opposizione non abbia partecipato? Sorge il dubbio che non si volesse assolutamente una discussione su un argomento così importante. E perché ci si lamenta del conflitto d'interessi di Berlusconi se poi a livello locale si fa lo stesso? Non è un conflitto d'interessi che un ente pubblico tratti con una proprietà che in parte ha quote di una società comunale?  Il sindaco infine passa come suoi successi una bonifica che era un preciso dovere del privato. E promette che il privato non costruirà fuori dal perimetro delle attuali costruzioni. Non è un suo risultato, semplicemente non lo può fare, in base a quanto previsto dal Pper regionale".

 

25/02/2008





        
  



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