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"Accetto l'invito di Andrea Vitali"

Porto San Giorgio | Catà: "Mai come nel presente momento storico si è reso urgente un cambio di mentalità, che sostituisca alle logiche partitiche di potere il criterio della bellezza e del bene comune."

Cesare Catà


"Non posso che accogliere con profonda positività l'appello lanciatomi sulla stampa dal consigliere comunale del PD Andrea Vitali, riguardo la possibilità di costruire un progetto trasversale, dando vita a un documento comune che prescinda dagli schieramenti. Trovo sia proprio questo lo spirito di cui necessita oggi la politica italiana, sia a livello locale che nazionale." E' l'entusiastica risposta di Cesare Catà all'invito di incontro del consigliere del PD.

"Mai come nel presente momento storico si è reso urgente un cambio di mentalità, che sostituisca alle logiche partitiche di potere il criterio della bellezza e del bene comune. Questo criterio manca fatalmente a chi dovrebbe governare la nostra nazione. Ne è riprova un governo incapace di espletare le sue funzioni-base, cercando soltanto di sopravvivere alle spalle del paese; ne è riprova una opposizione che in uno dei più bassi momenti della storia repubblicana pensa bene di mettere da parte il senso di responsabilità, e decide di stappare bottiglie in parlamento per tuffarsi sulle poltrone rimaste vuote.

Medesima cosa accade a livello locale. Se nemmeno su di una questione come quella concernente Viale dei Pini, a Porto San Giorgio, si riesce a trovare un accordo, c'è qualcosa che non funziona. E probabilmente ciò che non funziona sono le logiche di partito; si è tutti concentrarti nello spartirsi i brandelli del poterino locale, e gli interessi della città finiscono in secondo piano.

I giovani, come giustamente dice Vitali, possono forse in questo senso dare un'impronta diversa. I partiti, da decenni in Italia, non sono strumenti amministrativi, ma apparati di potere strutturati secondo un "anti-darwinismo" (con dovute eccezioni): per il quale i peggiori e i meno valenti sopravvivono fatalmente agli onesti e ai validi. Comprendo bene, ad esempio, le ragioni che hanno portato il valido rappresentante provinciale dei giovani UDC, Fabio Scatasta, a rassegnare ieri le sue dimissioni dal partito. La mia generazione è stanca di vedere la Nazione andare a rotoli, mentre gli amministratori si litigano gli avanzi del piatto del potere.

Ecco che allora un progetto di rinnovamento, fuori dalle ideologie, avrebbe il sapore di una sana ventata di freschezza. Si noti bene: abbandonare le ideologie non vuol dire mettere da parte le proprie idee, ma bensì declinarle secondo un corretto pragmatismo. Non rinuncerei mai alla mia cultura al mio credo fondati sulla filosofia conservatrice e liberale. Ma un tale credo, ben lungi dal diventare una posizione sterile e di facciata, dovrebbe dar vita a un dialogo fecondo con chi la pensa diversamente, per risolvere problemi concreti. In Italia, oggi, questo sembra quasi impossibile. Ma ripartire con una nuova impostazione da Porto San Giorgio e dalla Marca di Fermo non è utopia: ci sto."

06/02/2008





        
  



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