Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Le Marche, un modello per il Paese

Ancona | Il messaggio di benvenuto del Presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in visita nelle Marche il 3 e 4 Marzo 2008.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

E' con profonda gratitudine che diamo il più caloroso e affettuoso benvenuto nelle Marche al Presidente della Repubblica. Una presenza che corona le aspettative della nostra comunità e dà forza ad un sentimento di autentica cittadinanza.

Abbiamo avuto modo di conoscere quanto la nostra regione sia nel cuore del Presidente Napolitano. Più volte ci ha testimoniato vicinanza e sensibilità. Anche in due recenti occasioni: il decennale del terremoto e l' inaugurazione dell'Annunciazione di Guido Reni a New York. Siamo grati per l'attenzione e l'amicizia che ci offre.

Siamo orgogliosi del nostro Presidente, e altrettanto lo siamo della Signora Clio, cui va un saluto pieno di calore e di affetto. Ella interpreta perfettamente l'identità della gente delle Marche: l'impegno costante, la determinazione, la mitezza, il non temere la fatica, la sobrietà, la discrezione.

Nella nostra comunità ogni giorno, tutti, cerchiamo di meritarci di essere marchigiani; attraverso l'impegno e la passione civile, il rigore ed il senso di responsabilità nei comportamenti, la tensione costante per "abbreviare le distanze tra il dire ed il fare".

Queste virtù hanno consolidato e rafforzato un modello sociale, economico, istituzionale, che per indici di coesione e crescita pone le Marche nelle posizioni di eccellenza del nostro Paese.

E le Marche, soprattutto in questa delicata e complessa fase di incertezza, vogliono condividere ed essere di riferimento per i problemi della comunità nazionale.
Un riferimento capace di alimentare fiducia in quanti vogliono affrontare il futuro, coniugando la crescita con la coesione sociale, nel rispetto dell'ambiente e del territorio.

La nostra regione è un modello di quella "cultura della coesione e della creatività" di cui ha tanto bisogno il nostro Paese, come il Presidente Napolitano ha sottolineato nel Suo recente discorso di fine anno.

Una buona crescita del reddito, un buon tasso di occupazione, una grande apertura al mondo, buoni indicatori di sicurezza sociale ed ambientale, sono, dunque, il bilancio che oggi le Marche presentano al nostro Presidente della Repubblica.

Naturalmente esistono anche criticità settoriali e territoriali: non sono sottovalutate. Anzi, c'è un grande impegno per limitarne gli effetti, a tutela del lavoro e dei lavoratori.

Perché il lavoro è la nostra ricchezza. Le Marche non possiedono altre rendite di posizione di natura finanziaria, commerciale o legate a materie prime.
Il lavoro, la creatività, l'imprenditorialità, sono i valori essenziali della nostra gente. Lo sono al punto da rappresentarne segni fondamentali di legittimazione sociale.

E' questo il "modello marchigiano", studiato in tutto il mondo perché capace di alimentare una crescita "senza fratture", coniugando sviluppo, coesione, qualità della vita e del territorio, in contrasto con la teoria economica classica.

Siamo orgogliosi di poter presentare questa realtà dinamica e vitale al nostro Presidente.

01/03/2008





        
  



5+5=

Altri articoli di...

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji