Leredità cristiana della cultura europea. L'abbraccio della città di Fermo al Cardinal Poupard
Fermo | Sala gremita e commozione nel ricordo di Antonio Santori e Mons. Gennaro Franceschetti, ideatori e fondatori del Festival dedicato al tema LOrigine. Relatori ed ospiti deccezione come il Presidente Emerito del Pontificio Consiglio della Cultura.
di Fabio Scatasta
Antonio Santori
Oltre al Cardinale Poul Poupard, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, opite d'ecezzione è stato il prof. Adolfo Morganti, Console della Repubblica di S. Marino in Italia e Coordinatore Nazionale dell’Associazione “Identità Europea”.
Brillante, colta e misurata la conduzione dell’incontro a cura del giornalista Adolfo Leoni, che ha aperto e concluso il suo intervento iniziale citando il poeta inglese Thomas Eliott e ricordando l’importante opera svolta nel Medioevo dalla Cristianità, come elemento aggregante in un momento di disgregazione dell’Occidente Europeo, citando l’esempio della preziosa opera svolta sul piano culturale, economico e sociale dall’ordine monastico dei Benedettini.
“Con soddisfazione e compiacimento porgo il saluto dell’Amministrazione Comunale in questo incontro odierno ricco di molteplici significati - ha esordito il sindaco Saturnino Di Ruscio”- come l’avvio di questa rassegna dedicata alla lettura e della terza edizione del Festival 'Europe', che segna il ricordo dei suoi padri fondatori, il professor Antonio Santori e l’arcivescovo mons. Gennaro Franceschetti, che lo idearono e supportarono insieme a questa Amministrazione Comunale per una valorizzazione culturale ed una crescita dell’intero territorio fermano”.
L’attenzione all’Europa da parte dell’Amministrazione Comunale è stata sottolineata nelle tante iniziative dello scorso anno, dedicate alle celebrazioni per i 50 anni della sigla dei Trattati di Roma, ai tanti rapporti internazionali, avviati, ali convegni come Culture a confronto nel Fermano per il dialogo interreligioso.
Il Sindaco non ha mancato infine di ringraziare quanti come il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Ing. Amedeo Grilli, hanno contribuito all’organizzazione dell’intera rassegna.
“L’Europa non è fatta soltanto di leggi e di economia, ma innanzitutto di testimoni”- ha affermato l’Arcivescovo Luigi Conti- come i santi ed i martiri che ne hanno fatto la storia: San Benedetto, Santi Cirillo e Metodio, San Francesco ed i personaggi come Chiara Lubich, scomparsa questa notte, che sono stati in grado di parlare di economia di comunione”.
“L’Europa è nata pellegrinando” – ha detto Cesare Catà, scrittore ed allievo, erede spirituale del prof. Santori ed alludendo alla grande opera di civilizzazione svolta in tutta Europa nel Medioevo dai monaci e missionari- “ oggi l’Europa non possiede un’unità linguistica, né politica ed economica completa, né geografica raccogliendo in sé territori e regioni molto diverse morfologicamente, ma la sua unità ed identità fondante nel dialogo può essere solo spirituale e culturale”.
“Ciascuno di noi cittadini europei possiede sul piano civile e culturale un’identità strutturata a più livelli: locale, nazionale ed europea. Come gli organi di un corpo sono tutti necessari per garantirne il corretto funzionamento, così accade per queste tre identità simultanee” – ha sottolineato Adolfo Morganti, Coordinatore Nazionale dell’Associazione “Identità Europea”- nessuna può venir meno, senza pregiudicare la crescita di una comunità e di un territorio”.
“Basta conoscere questa città ed osservarla bene, per comprendere di cosa parliamo quando alludiamo all’eredità cristiana della cultura europea” –ha esordito il cardinale Poul Poupard, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio della Cultura che ha avuto modo di visitare durante il suo soggiorno sia la cattedrale ed il Museo Diocesano che i musei civici- l’Europa non può essere soltanto il risultato di vincoli giuridici, politici ed amministrativi che mancano di una visione di insieme, di un orizzonte comune, di una passione vera quella che animava i padri fondatori dell’idea di Europa Unità come Schumann, Adenauer e De Gasperi”.
Tamti gli spunti di riflessione profonda offerti dall’intervento del cardinale Poul Poupard: dalla considerazione del paradosso di un ‘Europa che più continua ad estendersi geograficamente con l’ingresso di nuovi Paesi Europei, più perde identità, senza riuscire ad animarsi di un cuore vero, alla riduttività dell’Europa vista solo come struttura meramente economica, come un montaggio che ignora la storia.
Tanti gli episodi legati a personaggi e momenti cruciali della storia del Novecento, ricordati dal cardinale Poupard e vissuti da testimone diretto: la passione e l’angoscia di Papa Giovanni Paolo II per il destino dell’Europa, la volontà di dar vita al primo sinodo continentale, sottolineando il ruolo fondamentale che la Chiesa continua a svolgere nella crescita culturale e spirituale del Vecchio Continente; la prolusione del filosofo Jacques Maritain alla conferenza da cui in Messico nel 1957 nacque l’UNESCO.
“Riconoscere la doppia componente cristiana e laica dell’Europa è il passo fondamentale per fondarne la vera identità”- ha concluso il cardinale- in quanto una società senza riferimento al trascendente, senza convinzioni antropologiche fondamentali non può sopravvivere. Bisogna oggi più che mai dare un’anima all’Europa”.
Vale proprio la pena di far eco alle parole con cui Adolfo Leoni ha concluso l’incontro di ieri pomeriggio: “Benvenuta Europa, Bentornata “Europe”!
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18/03/2008
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