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Coldiretti: "Olio, si annuncia una superproduzione"

Ascoli Piceno | Attenzione agli effetti dei cambiamenti climati. Ricci: "Grande crescita delle imprese ascolane".

erba e olio

Il 2008 potrebbe segnare un grande rilancio della produzione di olive nella provincia di Ascoli, dopo i pessimi risultati dello scorso anno, quando oltre la metà del raccolto era stata "bruciata" dalla siccità e dalle anomalie climatiche. E' quanto emerso dalla giornata di formazione organizzata da Coldiretti Ascoli-Fermo e Aprol nella sala panel della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, nell'ambito del corso di idoneità all'assagio.

Sino ad ora ci sono tutte le condizioni perché nelle campagne picene ci sia una grande produzione di olive e di olio, tornando intorno ai 20mila ettolitri. "Dall'invernata abbiamo avuto segnali positivi e la situazione continua per ora a essere incoraggiante - spiega il direttore di Coldiretti Ascoli Fermo, Anacleto Malara - con la speranza che i mutamenti climatici non tornino a far sentire i propri effetti su questa provincia, come nel 2007 quando è andato perso circa il 65% del raccolto".

Capricci del meteo a parte, resta il fatto che le imprese picene hanno raggiunto un elevato standard di qualità, come ha sottolineato Antonio Ricci, direttore scientifico della rivista nazionale "Olive e Olio", intervenuto come docente d'eccezione alla giornata promossa da Coldiretti e Aprol. "I produttori di questo territorio hanno raggiunto un livello molto alto grazie alle tante iniziative di formazione promosse, come in questo caso, dalla Coldiretti - ha spiegato l'esperto -, ma anche per merito del traino della Dop Oliva Ascolana del Piceno.

L'arrivo della Denominazione di Origine, seguita alla scelta di puntare sulle specie autoctone, ha contribuito ad aumentare ulteriormente la qualità delle produzioni". Un ulteriore spinta per le imprese è poi venuta dall'approvazione della legge sull'etichettatura obbligatoria dell'origine dell'olio d'oliva, sostenuta da Coldiretti a livello nazionale con oltre un milione di firme. Secondo la nuova normativa, entrata in vigore dallo scorso 17 gennaio, sulle confezioni di vergine ed extravergine vanno indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l'olio, mentre se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati in ordine di quantità decrescente, con la possibilità di multe fino a 9.500 euro per i trasgressori di ogni singola violazione.

Se l'extravergine in vendita nei prossimi giorni non riporterà queste indicazioni può significare - precisa la Coldiretti Ascoli Fermo - che si tratta di olio straniero o ottenuto da miscugli di olive con origine anche diversa da quella nazionale. L'assenza di indicazioni sull'origine delle olive può invece significare due cose: o il mancato rispetto della legge o il fatto che si tratta di olio imbottigliato prima del 17 gennaio per il quale il decreto concede la possibilità di 18 mesi di tempo per la commercializzazione".

26/03/2008





        
  



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