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Anmil: impegno e sensibilizzazione verso le donne e il lavoro

Ascoli Piceno | Nel centenario della ricorrenza dedicata alle donne l'Anmil si impegna a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni.

Nel centenario della ricorrenza dedicata alle donne per ricordare la tragedia delle 129 lavoratrici che morirono nell'incendio sviluppatosi in una fabbrica a New York, anche l'ANMIL intende fare la propria parte per proseguire, attraverso questo appuntamento che ormai promuove da diversi anni, nell'impegno volto a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni verso questioni che riguardano direttamente le donne ma che interessano tutta la società civile.

Dunque per sottolineare il ruolo delle donne nel mondo del lavoro ma anche la loro condizione in ambito familiare e lavorativo all'indomani di un infortunio lavorativo di cui sono rimaste vittime, o in quanto vedove o madri di caduti sul lavoro hanno dovuto subire i danni di una normativa che non riconosce equamente i loro diritti, la Sezione ANMIL di Ascoli Piceno questa mattina ha fatto il punto su come sia necessario il coinvolgimento di tutti per restituire la meritata dignità e la giusta attenzione alle loro problematiche.

Il lento miglioramento dei numeri dell'occupazione femminile nulla dice del disagio sociale in cui si inquadra la "crescita". Infatti, dal rapporto Eurispes 2006 sulla foto dell'Italia al femminile tra traguardi raggiunti, stereotipi e contraddizioni si rileva che la direzione di marcia fondamentalmente sia quella di "indietro tutta" considerando che il tasso di occupazione delle donne è pari nel nostro Paese al 45,1% contro il 57,8% in Francia, il 60,2% in Germania e il 72,8% in Danimarca; il 40% degli uomini ritiene che la cura della casa sia soprattutto compito del gentil sesso...

Altro importante dato è quello riferito alla condizione della donna e le sue "due" occupazioni: lavoro e casa. La donna coprendo questo duplice ruolo deve divenire destinataria di misure di protezione e sicurezza su entrambi i fronti: sul posto di lavoro esterno, alla stregua della normativa di settore; nell'ambiente familiare in base alle normative di sicurezza rispetto agli infortuni domestici.

Di conseguenza il discorso sulla prevenzione, si amplia e contributo che l'ANMIL, come altri operatori sociali pubblici e privati, può fornire diventa essenziale. Un ulteriore valore aggiunto che soggetti come l'ANMIL possono dare è nello sviluppo dei centri di sostegno psicologico e familiare, nella creazione di gruppi solidali, nello sviluppo di servizi di presa in carico di problemi complessi della famiglia da gestire anche in confronto con i soggetti pubblici responsabili di specifici interventi.

"Mai più sola" , insomma, potrebbe essere lo slogan per gli anni futuri che faccia da guida nelle iniziative di aiuto e sostegno, espressamente mirate a ridimensionare le condizioni di aggravamento dei rischi professionali cui la donna che lavora dentro e fuori casa subisce le conseguenze. Mai più sola ripetiamo sia per i profili morali ed affettivi sia per quelli ben immediatamente apprezzabili concretamente - e dei quali ci sentiamo legittimati ad interessarci - dell'attività lavorativa nella quale l'interessata è quotidianamente impegnata.

Mai più sola, infine, nella crescita della capacità di cogliere le discriminazioni di genere - come lavoratrice e come invalida - per quello che realmente sono, superando la sindrome che come abbiamo visto tocca le donne di fronte alle discriminazioni sul posto di lavoro e si riproduce pari quando si tocca la condizione della donna invalida.

Il momento in cui più acute appaiono le contraddizioni del sistema è quello dell'infortunio da prevenire, ma anche da considerare con il suo carico di cure, riabilitazioni, menomazioni permanenti più o meno gravi.
E' in questo momento, infatti, che emerge chiaramente quanto e quale sia il ruolo determinante nella conduzione familiare della donna già impegnata sul fronte aziendale. All'atto dell'infortunio, infatti, la donna dismette la duplice posizione lavorativa di cui abbiamo parlato per ridursi a malata, infortunata, disabile temporaneamente o non.

07/03/2008





        
  



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