Dopo il terremoto delle politiche occorrono freddezza e capacità di analisi
Ascoli Piceno | "In un momento così delicato per il paese, per la regione e per il Piceno, dobbiamo dare prova di grande freddezza e lungimiranza, dimostrando di saper anteporre il duraturo interesse collettivo ad effimere gratificazioni personali".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Claudio Perini:
"Dopo il terremoto delle politiche, la prima cosa da fare, nelle Marche, è prescindere dalle rituali autopromozioni dei segretari regionale e provinciali del PD, per analizzare i risultati e comprenderne gli effetti su un quadro politico profondamente mutato. So che non è facile ignorare le ambizioni personali, ma pur dovremo acconciarci a farlo, se vogliamo capire gli effetti sostanziali e non propagandistici offerti da una soluzione rispetto ad un'altra per l'intera collettività regionale. Proprio per questo personalmente non sono affatto convinto che la elezione del vice presidente Luciano Agostini al parlamento sia una buona soluzione per le Marche.
Ebbi già a dirlo in occasione della sua candidatura ed a maggior ragione lo sostengo oggi, dopo il mancato successo di Veltroni. Al di là delle rituali e scontate (vogliamo dire anche un po' superficiali?) soddisfazioni manifestate da Sara Giannini e dal coordinatore di Ascoli Mauro Gionni (il PD non ha realizzato aumenti pari ai voti persi dalla Sinistra Arcobaleno), bisogna infatti esaminare freddamente la situazione che presenta notevoli incognite e non tutte positive, lasciando perdere i suggestivi 'avvisi di sfratto' alla giunta di Ascoli, finché non saremo in grado di elaborare un nuovo piano di sviluppo economico e di costruire un'alleanza, politica ed economica, in grado di realizzarlo. Sul piano politico dovremo misurarci con la forte delusione e i conseguenti stati d'animo negativi della sinistra radicale che possono ripercuotersi sugli assetti politici e le alleanze locali.
E a questo proposito meno sommovimenti provochiamo a livello regionale e meglio sarà per tutti. La qual cosa non si concilia affatto con l'abbandono della vice presidenza regionale di Luciano Agostini che invece provocherà non pochi problemi,sia al governo regionale, sia al PD che perderà un consigliere regionale a vantaggio dei socialisti che devono ancora metabolizzare un risultato elettorale pesantemente negativo. Il meno che potrà succedere è che il loro capogruppo Rocchi, ora con due consiglieri, rivendicherà un posto in giunta a scapito del PD. Siamo proprio sicuri che la giunta Spacca abbia bisogno in questo momento di affrontare queste prove? E con quale contropartita per il quadro regionale?
E' logico e conveniente lasciare la vice presidenza della regione ed un assessorato pesante, oltre la recente delega per i problemi dello sviluppo economico del Piceno, per andare ad occupare uno scranno in parlamento nel cosiddetto 'parco buoi' dell'opposizione? Qualcuno è in grado di spiegare il vantaggio politico di una simile soluzione?
E' forse in grado di farlo il neo eletto on. Agostini? Non è meglio che rimanga al suo posto e continui ad operare nella maggioranza regionale per le Marche e per il Piceno, magari puntando domani, perché no?, alla presidenza della Regione, dove potrà mettere a frutto appieno tutta la esperienza acquisita? In un momento così delicato per il paese, per la regione e per il Piceno, dobbiamo dare prova di grande freddezza e lungimiranza, dimostrando di saper anteporre il duraturo interesse collettivo ad effimere gratificazioni personali".
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19/04/2008
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