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Ecco il nuovo teatro comunale di Teramo. Sarà la Meraviglia d'Abruzzo.

Teramo | La Giunta Chiodi presenta il progetto del nuovo teatro comunale di Teramo da 800 posti, struttura polivalente, classica e moderna. E in più, due piazze, parcheggi, ristorante e 5 sale cinematografiche. Il progetto a costo zero per il Comune di Teramo.

di Nicola Facciolini

Il vecchio stadio comunale di Teramo, memoria del Ventennio, sta per tramontare definitivamente, relegato ai libri di storia. E' tempo dell'Aida di Giuseppe Verdi a Teramo. Se tutto va bene, entro tre anni non sarà più un sogno nel nuovo teatro comunale. Nel lontano 1957 ne fu abbattuto uno (la storica "bomboniera aprutina" abbandonata ai rigori del tempo) per far posto alla Standa. Ora è tempo di ricostruirlo, rispettando i canoni classici del teatro italiano. Il 23 aprile 2008 il Sindaco Gianni Chiodi e la sua Giunta hanno presentato alla stampa il progetto del nuovo complesso architettonico del teatro, stilato dalla ditta Straferro di Centobuchi (Ap).

L'opera entro tre anni dovrebbe sorgere nell'area del vecchio stadio comunale. Un teatro con 800 posti a sedere, una torre scenica di 25 metri d'altezza, pensata dal direttore della scala di Milano, cinque sale cinematografiche, una sala prove, un ristorante. Oltre 400 i posti auto nel parcheggio a tre piani. L'opera verrà realizzata attraverso un project financing grazie anche alla Fondazione Tercas. In pratica secondo lo schema per cui i soggetti promotori propongono all'Amministrazione pubblica di finanziare, eseguire e gestire un'opera interamente pubblica, a costo zero per lo Stato. Il progetto è stato già approvato dalla Giunta, in cambio degli utili che deriveranno dai flussi di cassa generati da un'efficiente gestione dell'opera. In seguito alla gara di financing il progetto vincente è risultato essere quello della società Straferro che ora verrà discusso nel Consiglio comunale di Teramo.

Secondo quanto dichiarato dal Sindaco Gianni Chiodi, "la creazione di un teatro di 800 posti con spazio per il ridotto (200 posti) è grado di diventare il miglior teatro abruzzese, grazie all'uso di un'architettura contemporanea; inoltre si completa la costruzione di una corona di parcheggi sotterranei intorno al centro storico per decongestionare il traffico, con la riqualificazione della zona di Porta Romana e il conseguente tentativo di riportare vitalità nel centro storico aprutino". Il progetto, con un costo stimato intorno ai 18 milioni di euro per le opere pubbliche, prevede la creazione di due piazze, una delle quali in grado di rendere più accessibile l'arrivo al teatro a chi viene dal centro, e, a due passi dal Santuario della Madonna delle Grazie, di una zona residenziale con 38 appartamenti. Come nella migliore tradizione europea, siamo di fronte a una strategia culturale legata all'infrastruttura, intesa come funzionalità dell'intero quartiere: è qui il nuovo teatro richiamerà alcuni elementi classici inseriti nel moderno. "Con la costruzione del nuovo stadio si è venuta a liberare un'area importante per la città - rivela l'architetto Ilario Tattone".

Sono diverse le ragioni della scelta di un corpo esagonale per l'impianto in cui sorgerà il teatro. "In primis - spiega l'arch. Tattone perché il progetto si confronta con l'esterno della città, con la collina di fronte che sostanzialmente è l'unica a Teramo ad essere rimasta non edificata; l'impianto esagonale, inoltre, riesce a circoscrivere la forma classica del teatro, l'apertura a ventaglio e il collegamento della città con il parco fluviale, attraverso il parcheggio interrato. Il teatro consta di tre gallerie, l'altezza è di circa 30 metri con torre scenica modulare in grado di soddisfare ogni esigenza. Il progetto parte dai canoni del teatro classico con caratteristiche estetiche, visuali ed acustiche di assoluto prestigio e valore". Un teatro su misura per la città e la provincia di Teramo.

"Giuste ed equilibrate sono le dimensioni e le capacità volumetriche dell'impianto - rivela Tattone - in linea con le possibilità gestionali, come autorevolmente indicato da Franco Malgrande, direttore scenotecnico della Scala di Milano, che ci ha dato le coordinate giuste per progettare un teatro poliedrico fatto su misura del nostro territorio".

Il progetto, che non piace a tutti (se ne discuterà in Consiglio comunale), interesserà 5.500 metri quadri dell'area del vecchio stadio e 11mila mq della zona della Madonna delle Grazie: l'opera prevede un teatro a pianta esagonale, prevalentemente realizzato con pietra del Tordino, con due piazze, una alberata. La sala richiama la cavea propria del teatro classico con loggiati e palchi. La platea potrà contare su 460 posti dai quali gli spettatori potranno godere di una scena più larga e più profonda in grado di ospitare i grandi spettacoli di lirica che prevedono molti movimenti scenografici. Nella parte superiore ci sarà la galleria con la sala prove da adibire al balletto e un ristorante posto all'ultimo piano.

Per garantire una buona gestione e manutenzione, così da ottenerne i proventi necessari al Comune, sono previste nell'area circostante il teatro, cinque sale cinematografiche, un multisala parzialmente interrato e un ridotto per spettacoli che richiedono una capienza minore.

Progettato dall'architetto teramano Michele Reginaldi (uno dei soci dello Studio Gredotti, uno dei più importanti d'Italia anche a livello europeo) e dai suoi collaboratori, con gli impianti scenotecnici di Franco Malgrande, direttore tecnico della Scala di Milano, "il teatro - ha detto ai giornalisti il Sindaco Chiodi - sarà il più bello, il più funzionale, il più importante d'Abruzzo".

L'area sarà caratterizzata da una serie di parcheggi sotterranei posti su tre piani che prevedono: 260 parcheggi a rotazione, 170 ai residenti, 8 al Comune. Nella fascia serale i parcheggi saranno gratuiti. Una cosa è certa.

Immediati saranno i passaggi istituzionali. Il progetto verrà posto al vaglio del Consiglio comunale insieme agli altri tre previsti. Una volta che il Consiglio lo avrà approvato il partner diventerà soggetto promotore. A questo punto verrà indetta una gara pubblica, 90 giorni dopo la delibera di Consiglio comunale, in grado di valutare se qualche impresa ha delle opzioni migliorative da apportare.

Come, ad esempio, la possibilità di "spettacoli all'aperto", magari grazie a un gioco di specchi per materializzare all'interno del teatro l'illuminazione solare naturale. Il project financing prevede che il soggetto promotore, presa visione dei possibili miglioramenti avanzati da un'altra società, attraverso il diritto di prelazione, si accolli le spese dei margini migliorativi e dia il via ai lavori. "Nel 1993 per la prima volta a Teramo sorse l'esigenza di pensare a un nuovo teatro - ricorda Gianni Chiodi - per cancellare quel vulnus del 1957.

Ne parlò l'allora sindaco Gatti, dopo 15 anni ora siamo in grado di presentare alla Città non solo un progetto che ha le gambe per andare avanti. Il project financing non costa nulla ai cittadini. Sarà un teatro assolutamente prestigioso, con grandi firme progettuali, la prima costruzione moderna a Teramo dopo il Tribunale che è sui libri di architettura. Sarà funzionale per la lirica, la prosa, la stagione concertistica, con grandi ambizioni".

Le contropartite sono davvero allettanti in campo edilizio, in aree oggi degradate come la zona sud della città. "E' un progetto epocale - rivela il Primo Cittadino - perché dai lavori per il Piano Strategico Teramo 2020, è emersa con forza da parte di tutta la comunità aprutina la volontà di caratterizzare Teramo nei prossimi anni anche sul piano culturale, della conoscenza e della creatività. Spero di poter festeggiare questa realizzazione per poter finalmente fruire di un ambiente meraviglioso che rappresenterà al meglio la nostra Città".

23/04/2008





        
  



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