Il parco era tristemente noto per il randagismo di cani e gatti, per la sporcizia e l'incuria, ma soprattutto era un luogo frequentato da persone poco raccomandabili, che spesso praticavano azioni intimidatorie e violente, con danni alle strutture ed alla piante.

Il "miracolo" è potuto avvenire per la ritrovata collaborazione degli abitanti della zona, che hanno prestato sempre più aiuto ed appoggio morale. Infatti gli abitanti del quartiere, oltre ad accordare fiducia ai nuovi "amici" del parco, hanno vigilato ed aiutato le persone che hanno seguito tutte le fasi del recupero, grazie anche all'impegno del Comune, nella persona dell'assessore Paolo Canducci e del geometra Lanfranco Cameli, con un contributo di 17.000 €, stavolta davvero ben spesi.

Ma un grazie particolare i cittadini lo vogliono tributare a chi ha avuto l'idea di unirsi in associazione di scopo: Pietro Taffoni, Guido Di Fronzo, Matteo Stramacchia, Ido Piattoni, Graziano Leorini e Gabriele Giudici.

"Il parco di via Manara - dice Gabriele Giudici Presidente della "Cooperativa Adriatica" aderente alla Confesercenti, che ha i suoi Uffici nelle adiacenze - è tornato alla sua destinazione primitiva. Ricordo, infatti, le pressioni che abbiamo esercitato sull'Amministrazione comunale del tempo per poter ottenere questa bellissima oasi di verde. Ora il Parco, dopo un periodo buio, è tornato al suo stato originario, quando era custode del Parco il compianto Giuseppe Neroni. E con meraviglia a primavera abbiamo tutti avuto la sorpresa di veder fiorire sotto gli alberi nel prato un mare di margheritine. Il nostri impegno sarà quello di tenerlo sempre così, con la collaborazione di tutti ed in particolare di Matteo e Pietro".